giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

suo libro spesso chiama scienza operaia c che costituisce la fase ini:iale, 11w in sé compiuta, di una serie infinita di lavori di ricerca e di iniziative pratiche di lolla. J\1i pnrc che con questo libro il concello di scienza operaia, utilizzato altre volle da noi stessi forse in maniera un po' sommaria, piti come un'indicazione di ricerca che come uno strumento già penetrante di conoscenza, abbia avuto ormai una sua definizione articolata e tale che esso può essere ripreso e riutilizzato in maniera estremamente positiva in una serie di altri campi o in una serie di prosecuzioni della ricerca. Qual è la definizione che oggi noi potremmo dare sulla base di questo libro del concelio di scienza operaia? Io chiamerei questa scienza la espressione teorica dell'unilaterale interesse di classe della classe operaia; il concello dunque cli un rapporto conoscitivo con la realtà che assume dentro di sé come strumento fondamentale di analisi e conseguentemente di lolla la unilateralità che la stessa classe operaia esprime ed assume nei confronti della società capitalistica. Anche qui quello che salta all'occhio, come nella ripresa del rapporto Marx. Lenin, non è tanto rinteresse conoscitivo puro, disinteressalo, quanto piulloslo l'elemento di contrapposizione che que La posizione introduce dentro lo stesso atto della conoscenza da parte operaia. La scienza operaia conosce a fondo la realtà capitalistica, ma la conosce in quanto vuole contribuire alla sua distruzione e può conoscerla proprio in quanto, dice 'fronti, ha l'intenzione di contribuire alla cli lruzione di questa realtà capitalistica; cioè la scienza operaia conosce anche in questo caso in rapporto diretto con la prassi rivoluzionaria del movimento operaio. E, viceversa, se è vero che la destinazione e l'orientamento della scienza operaia è la prassi rivoluzionaria, è il fine politico al quale essa tendenzialmente si rivolge, è vero anche che, al contrario, ciò che determina l'atto fondamentale di questa scienza operaia, il _suo indirizzo tendenziale e tendenzioso anche a livello conoscitivo, è la scelta politica, unilaterale, e, per usare le parole di Trooti: è il fatto fondamentale che spesso la prassi rivoluzionaria, la politica, precedano la scienza e in gran parte la determinino nei suoi orientamenti e nelle sue scelte fondamentali anche di ca36 - ratiere conoscitivo. Questa operazione rinnovatrice del discorso marxista-leninista, che compie Tronti, porta con sé un 'infinità di conseguenze, a livello dell'atteggiamento intellettuale cosi come a livello dell'atteggiamento politico; un'infinità di conseguenze, ciascuna delle quali meriterebbe di essere discussa e di essere convenientemente approfondita, perché l'accellaziooe del coocello di ,narxismo come scienza operaia comporla ad esempio come suo corollario naturale ed immediato il rifiuto del marxismo come ideologia ciel movimento operaio; comporla il rifiuto del marxismo come prospettiva universalistica del comunismo; comporla il rifiuto dell'universalità della scienza; comporta un nuovo concetto del rapporto che si può stab~ lire tra scienza borghese e scienza operaia. A proposito di quest'ultimo punto, particolarmente importante anche in senso orientativo generale, diremo che Tronti non lo affronta mai in maniera specifica, ma vi sono nei saggi ciel libro una serie di indicazioni, che possono aiutarci a capire meglio questo interessantissimo atteggiamento. Questo avviene, innanzittutto, quando il discorso è affrontato non esplicitamente e nonostante ciò in maniera piuttosto chiara nell'analisi del rapporto che può legare Marx ad alcuni pensatori borghesi come Hegel e Ricardo; ma in altri punti la posizione si rivela ancora piu felice e penetrante, là dove Tronti scede ad analizzare direttamente le posizioni di alcuni pensatori ed economisti borghesi, dai quali Marx aveva ricavato alcuni dei suoi strumenti conoscitivi, alcune delle categorie stesse del suo pensiero. Ma quello che la scienza operaia al pari di Marx può e deve operare nei confronti cli questa eredità della scienza borghese contemporanea è prendere questi dati, staccarli dal contesto conoscitivo in cui essi sono stati formulati e sottometterli ad una drastica operazione unilaterale, che consiste nel collocarli immediatamente dentro il contesto del punto di vista operaio, dove essi recuperano per l'appunto una forma di conoscenza adeguata all'interesse di classe. lo questo modo si avvia un discorso nuovo sul rapporto tra scienza borghese e scienza operaia che a sua volta si trascina dietro un discorso estremamente interessante e nuovo sulla stessa scienza borghese. Qui

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==