giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

ha imposto la .ua prospctti,•a slralcgica con decisa autorità senza lasciar adito a discussioni. Questo è il dato cli partcn,a e non si iamo qui a clisculere se si è trattalo di un arbitrio o cli una scelta che ha avuto una sua necessità storica. Fatto è che la critica !corica non può in generale conleslarc in modo efficace un movimento storico che, presentandosi con una sua forza organizzata possente e con una linea strategica incljscussa al suo interno, ricollegandosi a un movimento internazionale cli grande for,a. organiaanclo i in polenti indacati e avendo un séguito elettorale di grande ampiezza. ,·oglia imporre la sua scelta strategica in modo assoluto. La critica !corica deve subire e dare il suo cont,ibuto passivo. Se vuol contestare la scelta strategica si pone in una posizione contradditoria: sostiene che il movimento slorico esige una diversa strategia e insieme verifica che questa strategia non riesce a mordere sulla realtà. non riesce a venire alla luce, è dj fatto respinta dalla situazione slorica, si dimostra irrealistica. La critica teorica di conseguenza non può non avere seri dubbi sulla fondatezza delle proprie proposte e quindi finisce per perdere la fiducia in se stessa e per rivolgersi verso temi pii.i sicuri. In definitiva. soltanto quando tutto un movimento storico è in crisi, la sua strategia può essere corrosa con efficacia dalla critica teorica. I nuovi compiti del marxismo teorico. - Da qualche tempo la situazione pare evolversi in senso favorevole a che il marxismo teorico riprenda la sua funzione essenziale: la crisi strategica del partito comunista infatti si è falla macroscopica. E' dunque salutare che il marxismo teorico tradizionale venga aspramente criticato, ma non bisogna cadere ncll"crrore di perdere fiducia nel marxismo teorico in se stesso. Di esso infatti c'è bisogno perché venga posto oggi in modo ampio e soddisfacente il problema di una riclassificazione del movimento operaio a un livello di superiore efficacia ~ presa storica, il problema cioè di una rielaborazione trategica e tattica 1 • Un marxismo teorico però, che si sia reso consapevole delle sue deficienze radicali e che si sia rivolto alla crisi del movimento come al fatto fondamentale cui dedicare la propria attenzione, ha compiuto soltanto qualche passo 28 - sulla , lU di una sua rifondazione e di un suo rilancio: a questo punto le difficoltà si fanno grosse. Ci troviamo di fronte alla crisi politica del movimento in tutta la sua durezza e consistenza: come poter contribuire a una ripresa ciel movimento di classe, che cosa fare per cambiare la situazione? Merito considerevole del lavoro teorico impostato da Classe operaia e eia Quaderni rossi è stato quello di percepire in pieno, già da diversi anni, la crisi della strategia comunista e quindi ciel marxismo teorico e di aver proposto e portato avanti una prima prospettiva alternativa di lavoro marxista. In breve, secondo le loro proposte (lasciando stare le pur rilevanti differenze cli posizione), si tratterebbe di comprendere che partiti di sinistra e sindacati sono ormai strumenti inutilizzabili per una politica di alternativa al sistema capitalistico; sarebbe pertanto necessario scavalcarli. cioè scendere direttamente a contatto con la classe, agitarla, aiutare la sua autoorganizzazione, proporle fini rivoluzionari. Ma la realizzazione di questo progetto, se ha dato interessanti risultati teorici, non è stata in grado di rilanciare il movimento dj classe 2 , per cui da parte di alcuni si viene oggi proponendo la necessità cli rientrare nei partiti e nel sindacato per porre entro dj essi di nuovo il problema della lotta di classe e nella classe il problema di una ristrutturazione, su altre basi organizzative e ideologiche, del partito rivoluzionario. Si tratterebbe di usare le organizzazioni del movimento per entrare in contatto con la classe e, mettendosi in concorrenza con la linea dominante e con i quadri burocratici, proporre alla classe un'azione di tipo nuovo. In entrambe le posizioni tuttavia - a mio avviso - si esprime una scelta che si collega a una sorta di titanismo della ragione rivoluzionaria e non a una indagine intorno alle possibilità, offerte dalla realtà storica esistente, di una nuova organizzazione politica. Una nuova organizzazione nasce per Io piu dalla scissione di una vecchia organizzazione, ma dal nulla nasce soltanto in periodi di grande tensione rivoluzionaria. Negli altri periodi in cui la classe si muove spontaneamente, ma non in modo travolgente, verso l'unificazione e l'azione è soltanto un settore

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