1,11i,t•r-.Jll' ((1 '1.1 tbl punh1 d1 ,i .. ta del '"UOpros- !'irno ..,\ iluppo materiale. :rnehc 50l0 qualitati,•o, L1 rla .. ;;:l' opf•rnia di 02~i nr-1 mondo non è forsr apprn:1 naia? Si fa il ronto cli c1trnnti miliardi di uomini ;;:j 111rttc-rnnnoin movimrnto. fuori dc-ll.1 Europn. fuori degli Stnti Uniti. Ma chiediamoci: cprnntc centinaia di milioni cli operai cli fabbrica -.i concentreranno in c1url rlinrn di trn-.ion<' rh oluzionaria? Qurst:1 t' la nuo\'a classe oper:1ia ( non quei quattro tecnici che si vnnt:1no cli produrrr plu.:\alorr spin~enclo bottoni [. .. ] >> (Classe op,,rma a. 111. flHlf7(l I 967 ). 6 11 La forma del lavoro di molte persone che ln\·orano l'una accanto all1ahra e l'uno assieme alla altra secondo un piano. in uno slcsso procc~so cli produzione. o in processi di produzione diHerenli ma conne&;i, si chiama cooperazione » ( Capitale. I, 2. p. 22). 7 <1 La direzione del capitalista non è soltantr una funzione particolare derivante dalla natura del processo lavoralivo sociale e n tale processo pertinente: ma è in~iemc funzione di sfn1ttamento di un processo la\'Orati,·o sociale, ed è quindi un portalo dell"inevitabile antagonismo fra lo sfruttatore e la materia prima viveotc da lui sfruttata [ ... ]. Inohrc. la cooperazione degli operai sala• riati è un semplice effetto ciel capitale che li Ìm• pic~a simultaneamente~ la connessione delle loro funzioni e la loro unità come corpo produttivo comple~si\'O stanno al di fuori desii operai salariati. nel capitale che li riunisce e li Licnc insieme. Quindi agli operai salariati la connes ione fra i loro la,•ori si contrappone. idealmente come piano. praticamente come autorità del capitalista. come potenza d\ina volontà estranea che assog• gc11a al proprio fine le loro azioni» (ib. pp. 28-29). 3 Cfr. R. PA:'\ZIERI. Pluscnlore e pia11i/ictlzione, cii.. pp. 272-ii. 9 << Poiché il profitto si presenta qui esclusivamente sotto forma di interesse, tali imprese sono po~sibili anche quando esse dànno il puro e semplice intercs~c, e questa è'una delle cause che si oppongono alla caduta del saggio generale del profitto 1 poiché qucsle imprese in cui il capitale costante è in proporzioni cosi enormi rispetto al copitale variabile. non incidono necessariamente sul livellamento del saggio generale del prolitto » (Capitole III, 2, p. 123). 22 - cla,,e molto interessante, fondata sulla distinzione Cra capitale come proprietà e capitale come / unzione 11 • « Essendo fissalo l'elemento ciel carattere sociale specifico ciel capitale nel modo di produzione capitalistico - la proprietà di capitale, che possiede la qualità cli comandare sul lavoro altrui - e presentandosi quindi l'interesse come la parte di plusvalore che il capitale produce sollo questo aspetto, l'altra parte del plusvalore - il guadagno dì imprenditore - appare necessariamente derivare non dal capitale in quanto capitale. ma dal processo cli produzione, separalo dal suo specifico carallcrc sociale. che ha già ricevuto nell'espressione « interesse di capitale )l la sua particolare forma cli esistenza. Ma, separato dal capitale. il processo di produzione è processo lavorativo in generale. Il capitalista industriale. in c1uanto distinto dal proprietario di capitale, non nppare quindi come capitale operante, ma come un funzionario, astratto :mchc dal capitale. come semplice veicolo del processo lavorativo in generale, come lavoratore e precisamente come lavoratore salariato. ll 12 • Marx rileva che in realtà la figura del capitali la imprenditore esprime semplicemente lo sdoppiamento storico del profitto, ossia del plusvalorè in due parti, e che « queste basi di compensazione che intervengono in modo determinante nella ripartizione del plusvalore si tramutano, nel modo cli concepire capitalistico, in motivi originari e ( soggettivamente) giustificativi del profillo stesso ""· Questa analisi clelrimprenditore non è ben precisata nei passi marxiani citati: essa in falli costituisce una figura sociale impura che partecipa e del consumo di plusvalore in quanto capitalista e della produzione di valore in quanto operante all'interno del processo di produzione. Questo sdoppiamento logico si realizza storicamente con la società per azioni, dove ogni lavoro cli direzione e di amministrazione passa sollo la categoria ciel salario. « elle società per azioni la funzione è ;eparata dal.la proprietà del capitale e per con eguenza anche il lavoro è completamente separato dalla proprietà dei mezzi di produzione e dal plusvalore " ". Possiamo a questo punto utilizzare queste analisi frammentarie del 111 libro per la costruzione di un modello di capitalismo a due variabili, anzi di due modelli, entrambi presupponenti il processo di centralizzazione dei capitali dato come non reversibile: 1) una eliminazione della figura del capitalista azionario attraverso la costituzione di un unico capitale sociale e la riduzione di tutta la società alla condizione del salario; 2) un 'estensione della figura del capitalista azionario a tutto il corpo sociale salariato.
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