giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

Non appena la Nep venne inaugurata si riaprirono i caffé, le pasticcerie, le drogherie, i magazzini di tutti i tipi. Poco a poco, man mano che ci si convinceva della stabilità 'del nuovo staio di cose, svariali articoli uscivano dai sicuri nascondigli e facevano capolino nelle vetrine. Il Governo dei Soviet non nutrendo illusione alcuna sulla qualità dei nuovi commercianti faceva pagar loro ad un lasso elevato patenti e autorizzazioni per aprir bottega. C'era di che pagare, pagavano. I bei vestili riap• parvero, abbastanza numerosi, dall'ultima eslale. Constatiamolo. Le classi medie, alle quali la rivoluzione operaia ha dovuto consentire alcune concessioni, avevano saputo, a dispetto di tulle le repressioni, saccheg• giare la Repubblica dei Soviet, arricchirsi talvolta, col favore della guerra civile, delle sue spoglie opime, soprav• vivere al terrore, adattarsi, resistere in tutte le circostanze; e, cosa che finisce col mettere in rilievo il loro va• lore morale - importante dal punto di vista del pro• gresso sociale -, una volta tornata la sicurezza, hanno trovato del tutto naturale rimettersi a mangiare bene, a bere bene, a vestirsi bene, a divertirsi bene, a fare ottimi affari tutti sapendolo e vedendolo, con l'insolenza propria dei nuovi ricchi, in un paese martire, sanguinante ancora delle ferite della guerra civile, ove muoiono di fame quindici milioni di contadini e cinque milioni di bambini ... Le classi medie, il cui benessere insolente - benché relativo - si mette in mostra oggi nella Russia rossa, non sono, è vero, le stesse del 1917-18. Un cerio rinnovamento si è operato in loro. Ma non c'è dubbio alcuno che quelle di oggi sono parenti strette delle precedenti. Ex-commercianti, in gran numero, riaprono bottega. La gran parte degli intellettuali - tecnici, avvocati, scrittori, ecc. - sono già reinstallati, in condizioni molto buo• ne. I meno interessati - e bisogna dire di passata che esiste tra di loro un buon numero di uomini sincera• mente devoti all'ordine nuovo nascente - lavorano con lo Stato dei Soviet. Gli altri sperano di arricchirsi nelle imprese private. Ci sono anche i « nuovi ricchi », piccoli profittatori della grande tormenta. Chi sono dal punto di vista della classe? Di origine e di spirito: contadiui, bot• l<'gai, commessi, una proporzione infima di ex-operai. Ruolo complesso dei contadini mcdi. Tutto ciò che precede concerne soprattutto le clasai medie della città. Qual è stato il ruolo di quelle delle campagne e qual è oggi? Innanzitutto notiamo che i contadini hanno, a piu riprese, salvalo la rivoluzione. Perché sono loro che, in grande maggioranza, costituiscono l'esercito rosso. E sono loro anche che, con le loro continue insurrezioni, con la loro guerra di partigiani, in Siberia, in Ulaaina, nel Kuban, hanno determinato la caduta dei governi bianchi di Kolcak e di Denikin. Questo è staio il risultato finale, naturalmente conforme ai loro interessi di classe, delle continue oscillazioni della massa contadina, volta a volta portala in direzioni opposte. In via generale, i contadini, tra i quali i grossi e i medi dominarono all'inizio, fecero nelle campagne la loro profonda, la loro invincibile rivoluzione d'Ottobre. l\14 una volta conquistata la terra, si fecero ostili nei confronti della città operaia socialista che, divenuta un campo trincerato, chiedeva loro incessantemente pane e non li pagava; che, in séguito, chiese loro dei soldati. Allora, lavorati dal clero, dai socialisti rivoluzionari e dagli stessi anarchici, in Siberia, sul Volga, nell'Ural, in Ukraina, ovunque, eccettuato il centro della Grande Russia, i con• tadini si sollevarono a distretti. regioni e talvolta a provincie intere contro i Commissari. Il martirologio delle " commissioni di approvvigionamento n inviate a cercare grano nelle campagne sarebbe lungo da schizzare. C'è da dire però che, ogni qual volta dei contadini insorti ebbero a scegliere tra i bianchi e i rossi, essi optarono, espe• rienza fatta o meno, per i rossi. Dopo tre anni di sollevazioni incessanti e impotenti, dopo aver dovuto subire e respingere parecchie spaventose invasioni bianche, i contadini medi, ai quali del resto la Nep accorda grandi soddisfazioni, hanno depo• sto le armi: la prova ne è nella pacificazione, lenta ma, 113

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