giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

di calli, a , olontà, cli resistenza passiva alla rivoluzione, pa-si,·a per "iltà. Altro fallo a,,ai .;,igni[icati,,o. che va ricollegato alla re,i,tcnza della piccola borghesia urbana: l'attitudine degli ,crillori nei confronti della ri,•oluzione. A parte qualche rara eccezione. tulli i giornalisti, tulli gli scrittori rimasti nella Russia dei Soviet - la gran parte perché impossibilitati ad emigrare - erano i nemici dichiarati o sornioni ciel regime. I più noti avevano dato l'esempio mcllendo tulio il loro talento al servizio della reazione. Fu il caso di Andrcev, Icrejkovskij, Ivan Bunin, Amfi. teatro,·. E. Tchrikov. Kuprin. Dei grandi scrittori russi, uno solo si schierò ben pre,to col proletariato rivoluzionario, Gorkij. Ed è prec:samcntc il solo che. per le sue origini. è completamente estraneo alla piccola borghesia. Gorkij sino al momento in cui si rivelò il suo immenso talento, fu volta a volta un ,·agabondo e un proletario. Alla {ine del 1919, gli eserciti bianchi sono vinti ornnque. Denikin fugge, Kolcak indietreggia, Judenic è schiacciato, il governo di Arkhangel non dura che per grazia di un generale inglese. All'interno del paese la resistenza accanita delle classi medie, declina e cessa. Senza un concorso militare clall'e tero, non si sentono in grado di vincere; poi, sono doppiamente deluse dal crollo delle loro speranze e dal trallamento che hanno inflitto loro parecchi dittatori militari. Ma proprio in questo momento di\'engono, per la rivoluzio11c, gli avver ari piu pericolosi. La piccola borghesia comincia ad adattarsi alla rivoluzione. Ha appreso molto. si è agguerrita. Sa quanto si ha bisogno di lei. Il tecnico non rischia piu la pelle in complolli rischiosi. Al contrario lavora. si installa nella rivoluzione, chiede una buona razione, la ottiene, mentre i proletari e i comunisti contiuano a crepare di fame, diviene indispensabile. Gli uHiciali entrano nell'esercito rosso in cui del resto le consuetudini della guerra rivoluzionaria non lasciano troppo spazio alla loro inUuenza. Le signorine entrano nelle amministrazioni dei Soviet. 110Lo ste o a,,viene per i funzionari, i commercianti, anche i negozianti. Spesso con le migliori intenzioni. In pochi mesi le amministrazioni dei Soviet sono invase - si sarebbe talvolta tentati cli scrivere conquistate - dalla piccola borghesia. Esistono si alla testa delle amministrazioni rivoluzionari provati. Ma sono sopravanzati. Non costituiscono nell'immenso paese se non una piccola minoranza il cui sangue è stato largamente versato durante la guerra, che assume tutte le responsabilità cosi come affronta tutti i pericoli. Chi resta negli uffici? Le persone che sono venute ad installarvisi per essere per l'appunto tranquille e perché bisogna vivere. elle amministrazioni dei Soviet, la piccola borghesia apporta i suoi costumi, la sua mentalità, la sua solidarietà cli classe, persino i suoi modi di parlare. Ricostituisce dolcemente la burocrazia. Lenin constata nel 1920 che « noi abbiamo uno Stato operaio e contadino a deformazione burocratica». Cause di questa penetrazione pacifica. Come [u possibile questa penetrazione dello Stato proletario eia parte ciel nemico di classe? A causa clelJ'insuHicienza numerica del proletariato, dell'eliminazione degli operai piu coscienti provocata dalla guerra, dell'ignoranza e della mancanza di preparazioni: della classe operaia. Sono queste grandi cause storiche. In una grande città come Pietrogrado, popolata da operai in una misura tra il 40 e il 50%, il rapporto numerico delle classi cambiò profondamente in due anni di rivoluzione. A decine di migliaia, i proletari andarono a baltersi sotto le bandiere rosse. A centinaia i piu coscienti di loro si fecero uccidere o fucilare. A decine di migliaia gli operai arretrati, aventi dei legami con la campagna, disertarono l'officina mal approvvigionata, ove le mobilitazioni erano frequenti, per tornare al villaggio. Il grosso della popolazione urbana restava composta da bollegai, funzionari, impiegati, intellettuali - in breve dalle classi medie ... L'operaio incaricato di dirigere un

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