giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

!!cnerale Cavaignac la cura di « salvare la società " nel sangue dei lavoratori? La ri, oluzionc d"Ottobre fu dunque in primo luogo una vittoria della classe operaia sulla piccola borghesia. A partire da questo momento la grande borghesia espro• priata e la piccola borghesia frustrata nelle sue speranze, fanno blocco contro la rivoluzione. Ma la seconda è incontestabilmente il nemico piu pericoloso dei Soviet. Per degli anni prolungherà una resistenza indeCettibile, incessante, pri\'a di qualsiasi scrupolo, che nessuna repressione r:uscirà a spezzare. Questo atteggiamento inizia all'indomani d'Ottobre con lo sciopero dei funzionari e dei tecnici. I ministeri sono vuoti. Vuole le amministrazioni municipali. Capi di ufficio. impiegati, ingegneri sono partiti. Per delle settimane e dei mesi non torneranno. Crepi piuttosto la città senza approvvigionamento, senz'acqua, senza elettricità! <e Non lavoriamo con i bolscevichi! » Si trattò di un pericolo di morte immediata per la rivoluzione. I soviet operai sarebbero riusciti a riorganizzare immediata• mente i servizi pubblici necessari all'approvvigionamento e alla vita dei grandi centri? Vi riuscirono. Con lo sciopno generale dei funzionari e dei tecnici credettero pro- ,·ocare la caduta dei bolscevichi. Rimasero delusi. Del resto, alla fine di qualche settimana, la necessità costringc,·a già un buon numero di funzionari e di tecnici a chiedere lavoro ai Soviet. Tornati nelle amministrazioni e nei servizi pubblici, costoro inauguravano una tattica nuova: quella del sabotaggio. Nel 1918 la grande borghesia è vinta. Banchieri, capi d'industria, grandi proprietari, rifugiati a Parigi o a Londra vi meditano interventi militari. Sono le classi medie, qua i da sole, a opporre una resistenza accanita alla rivoluzione in Russia. Parallelamente al sabotaggio, le cospirazioni si sviluppano, si ramificano. La piu impor• tante è molto caratteristica. Dico quella dell'Unione per la salvezza della Patria e della Libertà, il cui organizzatore principale fu l'ex-socialista rivoluzionario Savinkov. L"Unione, su cui le missioni straniere - e in particolare 108 - la missione francese - fondarono grandi speranze, reclutava i suoi elementi attivi soprattutto tra gli ufficiali e gli in tellett ual i ( professioni li berai i, si udenti, funzionari). Dal punto di vista sociale la sua composizione di classe è assai netta. Da ciò deriva il carattere confuso della sua ideologia, contrastante con la nettezza delle sue aspirazioni. Gli uCCiciali dell'antico esercito dello zar costituiscono J"elemento piti retrogrado della mediocrazia piccolo borghese: sono monarchici ; e poiché sono loro ad andare avanti quando c'è da farsi uccidere, la loro influenza è grande. Gli intellettuali sono tutti piu o meno « socialisti » e « rivoluzionari ». L'Unione è apolitica. Essa difende la Patria e la Libertà. Quale libertà? L'ideale dell:i democrazia borghese evidentemente. A cominciare la guerra civile è l'Unione, su espressa richiesta degli Alleati (insurrezione di J aroslav e di Riazan, presa di Kazan da parte dei <e bianchi >i, rivolta dei Cecoslovacchi). Le classi medie forniscono la carne da cannone agli eserciti bianchi. I grandi fatti della storia della guerra civile in Russia non possono essere evocati nel quadro di un articolo sommario. ron ne citerò che alcuni, per mettere in ri• lievo il ruolo che vi giocarono le classi medie. Il primo governo contro-rivoluzionario che si forma in Russia dopo Ottobre, è quello di Samara, formato dai costituenti, in grande maggioranza socialisti-rivoluzionari, intellettuali che pretendono rappresentare in larga misura la maggioranza dei contadini medi - cioè a dire la piccola borghesia delle campagne. Il loro programma è democratico. Dal governo di Samara nasce, alla Conferenza d'Ufo {sett. 1918), il Direttorio dell'Ufa, di cui Avksent'ev - del partito socialista rivoluzionario - è il membro piu notevole. Ma la guerra civile incendia il paese tutto. Fa nascere degli eserciti. La Dittatura proletaria agguerrita, indurita, temprata dai complotti, gli attentati, il sabotaggio, l'aggressione straniera, è un nemico molto pili temi• bile di quanto si credesse. In Siberia, dove la contro- rivo-

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