giovane critica - n. 15/16 - primavera/estate 1967

rirnzn pratica del mov. opernio rincse e della sua « rivoluzione rnhurale >1. 10 A questa tendenza. che doveva rendersi sllbito evidente atlra\rr.,o gli sviluppi della politica kn1scioviano e le sue conse• guenze in ~rnn parte del movimento operaio internazionale, ci si oppose qua " lit ron un « ritorno a tnlin ». con una sorta cli nco- ~talinismo non pri,o di giuslific·azioni ma paralizzante quanto può r--,erlo una dian nell'Oreano. per almeno due ragioni: 1} in gencrilc-. pl'rrhe la ron<'elionr della edificazione del socialismo in un paesr -.olo era me.s5a in crisi dall'esistenza cli (< un mondo sociali,.ta ~ <'011un forte polerc d'attrazione sui paesi coloniali impc- !!nall ne11a lotta cli librrazionc: 2) in particolare, per il fatto che lo ~talim ..nw era. almeno in parte. la matrice o 1"incubatricc del krusriovismo, che solo in apparen;a si manifestava come rollura con il pruuo. \' a però aggiunto che Stnlin nella sua ultima opera (Problemi eronomicJ· del socialismo uel/"URSS, Editori Riuniti, Roma. 1953) ave,·a compiuto. in mezzo a vecchi errori e deformazjoni, alcune- aperture teoriche C'he pote\•ano avere sviluppi interessanti, paraclo!-:~almenlc in senso... antistalinisto, cioè come negazione cle1la esperienza prececlrnte dello stalinismo. Fu proprio Panzicri a dirmi ehe questa era stata anche l"opinione cli Rodolfo l\forancli. Su que:::.lo punto ebbi con Panzieri un amichevole e affettuoso di~~eni:o cli non breve durala e non privo di conseguenze praHche. 11 Questi punti sono stati arfrontati ora da chi scrive in u11a nota per la rivista Nuot·o impegno. Ritengo che essi si colleghino pcrfettamcntr <'On la (< strategia n generale del maoismo (si veda l'ira la 1•1110,ia della guerra popofore! di L1N Puo, Casa Editrice di Lin~ue e•tere, Pechino 1965). che a sua volta si collega con il movimento operaio dei Paesi di capitalismo avanzato e dell'Urss e degli altri Paesi a democrazia popolare attraverso i motivi di fondo della « ri\•oluzione c-u1turale cinese». 12 P.S.I.: 33° Congresso na:ionale. Napoli. 15-18 gennaio 1959. resoconto stenografico. volume 12-13 della « Biblioteca Socialista•• Edizioni Avanti!, i\lilano-Roma 1959. Anche in quel Con• gre.s.so 'enni. nel confermare la validità dell'unità socialista, precisavo so1ennemenle che tale unità t< si fa nel Psi e col Psi per prO• cegso spontaneo e senza nu11a concedere a manovre dilatorie n p. 21): il tempo e gli uomini, intanto, lavoravano a suo favore. Per quanto ho detto sopra, è da notare il foir-play di Nenni allorché disse (p. 13): • Nella relazione che alla fine di ottobre (1958) presentai al Comitato Centrale e a cui toccò la mala sorte di restare in minoranza, che ha avuto' maggior fortuna nei dibattiti di sezione e nei congressi provinciali conseguendo la maggioranza assoluta. espre~i il proposito di chiedere al nostro 33° Congresso la riconferma della linea politica approvata a Venezia 'nulla di piu, nulla di meno' ». Come appunto volevasi dimostrare. 13 Col u Filo rosso» Panzieri riprendeva uno rubrica pubblirala nri primi anni del dopoguerra ne11e rivista Studi aocialilti, 104 0 ,.8,1110 del/"lstituto di Stucli Socialisti. e dcJla quale era direttore responsabile. Il Comitato di dirc,ione era composto da Rodolfo r.lornndi, Raniero Panzicri, Giulio Pietro.nero, Emanuele Ricnzi. 14 on si spiegherebbe altrimenti il fatto che al Congresso della Fc-clc-razione elci Psi di Milano. in preparazione di quello nnzlonalc cli Venezia, Basso avesse rotto alla ,•igilia runilà con i t( carrii::ti >1 per ri<'ostr11irla poi tatticamente il Venezia; che i com• pagni a Bn~so \1 irini si dividessero fra chi voleva l'alleanza con enni ( e poi con Lombardi) e chi invece voleva ricostruire una nuo,,a sinistra. Basso poi, allora. credeva alla possibilità di con• 1rapporrc un compiuto programma alternativo di riforme di struttura alrt< empirismo n cli Nenni, e su questa strada si avvicinavJ a Lombardi. ts In Mo11do Operaio n. 5/1957, p. 17. " In /lfonclo Operaio n. 6/1957. p. 1. 17 In Mo11do Operaio n. 9/1957. p. 7. Si comincia a corregger.> acche rassunzione acritica cli uno dei temi del 20° congresso del Pcus, quelJo sulle vie pacifiche al socialismo: « La conquista del potere può essere violenta o pacifica. a seconda di determinate condizioni. 11 fatto che in Italia si parli di via democratica o paci• fica al socialismo può solo avere il valore di ipotesi di lavoro, in cui la cautela rivoluzionaria assume 5empre un posto dech1ivo >> ( n. ritato. Conoscen:a e pc,rteripa:ione politica. di Luciano Della Mea. pp. 21-23). " ll/115ioni liberali e scelte socialiste, di L.d.M., in Mondo Ope• raio n. 2/1958. pp. 27-29. " Selle te.i sulla questione del controllo operaio, idem., pp. l J.J 5. 20 Anche a un altro problema, quello dell'autonomia della cul• tur.i e del1a ricerca. Panzicri tentò di dare una esemplilicazione pratica. acque cosi il Supplemento 5rienti/ico-letterario che, unito ;dia ri,•ilita. cominciò a uscire nel marzo-aprile 1958 sotto la direzione di Carlo Caslagnoli e di Carlo Muscetta e con la collaborazi~nc di Alberto Asor-Rosa ( che era segretario di redazione), Pio 13aldelli, Cesare Cases, Giuseppe Paolo Samonà, Gabriele Giannantoni, Lia Angeli. Nel primo editoriale« Punto e a capo» (In J\fo11.- do Operoio. upplcmento n. 3-4, marzo-aprile l 958), si rivendicava nppunto l'autonomia cuhurale nei confronti degli organismi politici, la si qualificavo come non.autonomia dai bisogni, interessi e problemi delle classi lavoratrici, e dalla tradizione rivoluzionaria del pensiero marxista; si mirava o favorire t<quel processo di unificazione degli intelleltuoli marxisti che il paternalismo e la rozzezza dei burocrati ha gravemente compromesso » affidandosi « allo re- •ponsabilità, alla consapevolezza e all'autodisciplina degli intellet• tuali stessi ». Sin qui, forse. non si esce dai limiti del « populismo» che oggi Asor-Rosa. rivedendo il passato e sviluppando se stesso, ha efficacemente delineato. Ma già allora. in quel dicorso, c'era uno spunto utile, uno sorta di lampadina-spia dentro il logoro rap-

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