zicri reca a ,o,tcgno « il principio ,ocialista dcll'interessarnento rnateriale dei lavoratori ai risultati del loro la- , oro H. il « riconoscin,ento degli incentivi ccono1nici >> cleri, andolo dalla esperienza so,·ictica oggi arrivata agli ,hoeehi a tutti noti; e il discorso di Mao Tse-Tuug Sulle contraddizioni nel popolo (27 febbraio 1957) riprodotto integralmente nello stesso nurnero ( pp. 52-62), in cui è detto. fra l'altro, che « la dittatura non si applica all'interno del popolo "· che noD si pensa « affatto che si debbano prendere rnisure cocrciti,·e o dare ordiDi amrnini- 'trati,·i ( perché sarebbe daDnoso) per porre termine alle questioni ideologiche e per risolvere le situazioni in cui i: nccc,,ario di,tinguere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. ne!ràmbito del popolo », che « i cento fiori fiori- -eano » e le « cento scuole di pensiero contendano ». Da qui. e correttamente, l'attenzione di Paozieri torna alla classe operaia. Egli si muove criticamente all'interno di una politica unitaria da rinnovare. Non basta rnlutare il neo-capitalismo « come base del neo-riformismo »: né riaHermare « l'autonomia operaia, senza la ricerca di nuo,·c forme di azione e di organizzazione che a sicurino la prc enza e il controllo operaio nei modi odierni della produzione »". Anche la discussione sullo « schema » di programma del Psi viene impostata non sulla ricerca di un « modello " astratto e statico ma come delineazione di una prospettiva strategica di sviluppo della lotta di clas e, che abbia perciò al suo centro il rinnovamento dell"azione operaia. Il fascicolo o. 10-11 del 1957, interamente dedicato alla Rivoluzione d'Ottobre, è politicamente una rivendicazione del leninismo contro la socialdemocrazia. Assume questo significato esplicito neU'articolo Il genio di Lenin di Rodolfo Morandi. Di Gramsci è ripreso lo scritto Lo Stato e i Soviet dove si parla delle istituzioni tradizionali del movimento socialista e proletario che, dopo la Rivoluzione, « devono continuare a sussistere fino alla soppres• sione delle classi e dei partiti, Eioo alla fusione deUe dittature proletarie nazionali nell'Internazionale comunista. Ma accanto ad esse devono sorgere e svilupparsi istituzioni cli tipo nuovo [ ... ] che sostituiscano la persona del 98 - capitaliota nelle funzioui amm101strative e nel potere ioclu triale, e realizzino l'autonomia del produttore nella fabhrica r..). ». C"è la cronaca della Rivoluzione. C'è l'articolo di Trotskij su Lenin nel 1917. Ci sono le Tesi di aprile di Lenin, e di lui ancora I compiti della Rivoluzione, le Tc$i per la conferenza bolscevica di Pietrogrado, i Decreti di Ottobre sulla pace, sulla terra, sui diritti dei popoli della Russia. C'è il Lenin della fase di transizione ( con « il dualismo cli potere ») e il Lenin di Stato e rivoluzione. La critica che Rosa Luxemburg porta alle basi teoriche dell'organizzazione e della tattica bolscevica passa nel numero attraverso l'esame polemico che ne dette Georg Lukacs. Le poesie e le foto furono scelte in chiave antista1 inista: le poesie erano di Majakovskij, Blok e Pasternak. el numero 12 1957, in La Costituzione e la lotta delle classi ( pp. 1), Panzieri comincia a dividere nella Costituzione stessa il grano dal loglio, a criticare i riforimcnti equivoci quali l'« inserimento dei lavoratori nello Stato », lo « lato sociale ", ecc. Contemporaneamente, nel « Filo rosso " dello stesso numero ( p. 7), a commento del Convegno nazionale di Salerno della gioventu socialista, Panzieri scrive che il Convegno stesso « ha sollecitMo il Movimento giovanile ad aH:rontare un aspetto capitale della situazione in cui opera oggi il movimento operaio: che è situazione di ripresa e di spinta rivoluzionaria delle forze di classe e di prof onda crisi dei loro strumenti tradizionali. in primo luogo i partiti » ( il corsivo è mio n.cl.r.). Si apre, nel contempo, la prima grossa discussione, introdotta da Panzieri, su Capitalisnio contemporaneo e controllo operaio ( pp. 10-21). Panzieri aHronta il problema su una linea di contiuuità e di recupero critico di posizioni di lotta passate nella « prospettiva di una azione rivoluzionaria all'interno del sistema >>; batte io breccia « i vecchi persistenti schematismi "e« le equivoche insinuazioni riformistiche (per le quali comprensione del neo-capitalismo non ha significato di ripresa rivoluzionaria ma, ancora un volta, di inserimento nel sistema) ,,, e infine definisce il tema io
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