giovane critica - n. 14 - inverno 1967

ESPRIT, 11. 10, Octobrc 1966. - Nel 1111111edroc//'Ollobrc 1966. la rivi.sta Esprit si dedica. atlraverso una serie cli arlicoli, allo ,1udio di diversi a,pelli del Partilo ComunL.ta Francc,e. Lo ,ri/c e le posizioni generali di questa riviJta sono note. la sua preoccupa:ione d'apertura e di onestà intellettuale, la sua lotta per una democra:ia umani.sta. A partire da queste posizioni è i,rtereuantc vedere come reagiscono i redattori di que.sto numero di fronte al fenomeno globale del Pcf. Il titolo del/'a,sieme è: Domande al Partito Comunista; gli articoli ,i dividono in due gruppi: Aspclli radicati ( « li milita11te », « Leninismo e unità sindacale», << Il Pc e i suoi eletlori con• todini», « Il comunismo municipale))• « Cli intelle1tuali in libertà») e Aperture («Libero esame», « li Pcf nel Fronte Popolare». « Sul programma economico», <t Il dibattito ideologico )), << Il marxismo e il vissuto rel.igioso »); in conclU..Jione, Verso una rinascit3 del Portito Comunista? Sono da trascurare innanzitutto, alcune polemiche di dettaglio. errori di valuta:ione e omis5ioni, fantasie nefla classificazione: .solo qualche volta si tralta di « domande )}, piri. speuo di studi particolari m un determinalo sei/ore della vita del Pcf: l'orticolo ,ul ,indacalismo accumula allegramente i piu l'radi,ionali cliché,, rimprovera al Pc( la .sua concezione leninista del sindacato come cinghia di trasmissione; l'articolo sugli intelleuuali non fa ima .sola allusione alla maniera in cui il dibattito è stato condotto, ini- :ialmente, nel Pci, cosa che, su un siffatto argomento, è evidentemente una balordaggine ... Indubbiamente piu importante è il vederP. come uno $fono di comprensione sincera e molto .spesso competente /a,cia in,oddisfatto il lettore, proprio perché troppe co,e .sono ritenute acquisite senza discu.ssione. Sembra assodato, ai redattori, che la linea di discrimine si collochi tra un rìvolu;ionarismo .settario, srtperato, staliniano, e un sociali.~mo forse assolutamente mar:ci.sia, ma democratico, illuminato, umani.sta. Questa po1i:ione è rUpettabilWima, ma porta a conte.stare alla rinfusa e al tempo .ste,.so alcuni punti della teoria marxista e la pratica chP ne fa il Pcf - co,a perfettamente logica da parte dei redattori di Esprit, giacché es.si hanno dinan:i u.na totalità esterna, « il mar- :ci.smo qual è vi&.sulo e praticato dal Partito che vi si richiama ll. e non cercano mai di esaminare, per esempio. quello che dovrebbe es.sere un partito marxista rivolu:ionario oggi. In. definitiva non ci si Jtupi.sce gran che se. dopo aver esaminato in. maniera .spe"o interessante diverse difficoltà. numero5i a,pelli contraddittori del Pcf (politica municipale, politica asricola ...), rin,ieme dello ,tudio non conte,ti i lati qualunqui.tici del Pcf •e non per augurare di vederlo impegnar,i francamente verso un riformismo moderno, illumino.lo. umani,ta e social-democralico. [p. I. t.] Cinema HocER TAILLEUH, Elia Kazan, l'ari~, Ed. Segher,, 1966. - Perché recensire solo e proprio questo volume di una colle-:.ionP in genere assai utile, ma i cui autori sono troppo diJparali e i cui titoli .spesso discutibili? Ci spinge una duplice ragione. /..,a pri.- ma: Kazmt è un. regista «maledetto». Strana traiettoria la sua! Dagli o.scar cli inizi, tulio sommato, anodini e mediocri dietro ltt apparente spregiudicate::a tematica ( Barriere invisibili) ad un film di ri.sultato commerciale nullo come America America, allraver$0 gli ondeggiamenti tenriesselwilliamsiani, validi tutto sommato comP sperime11ta:io11i regi.stiche d'alto livello e maestria nella dire-:ione d"attori; quelli maccartisti lullora un po' ributtanti ( come Fronte del Porto, Viva Zapata o /'ig11obile Salto mortale) e infi11e, con n volto nella folla, Wild Hivcr ( di cui non ricordo il titolo ita. li"no) e Splendore nell'erba il suo periodo piu trtJ!cotrato dalla critica italiana, dì riflessione su una società e sulla sua storia, e indirettamente ,ulla propria biografia. Quale biografia di regi,11 americani· è stata difatti piU a politica )l della sua? Certo ne.uuna. Cli turni trenta, il comunismo cominterniano e la lotta new-deal lo vedono tra i piU attivi protagoni.sti nel campo del teatro a impegnato » e nella veste di militante. Cli an11i '4() lo obbligano alle t·oncessioni d1'.scutibili delle sue prime opere cinematografiche. I 'SO. col maccartismo e la caccia alle .streghe. al gran diniego e al tradimento. che continuerà a cercare di giu.stificare in film il cui contenuto è talvolta semplicemente odio.so. l\.ta col '56 e Un volto nella folla, questo cammino assume un diverso segno, e l'ambiguità ri.suha tutto sommato non scusa e viltà, mo coraggiosa introspe- :ione sulle ragioni del tradimento, .sulla società che lo ha visto. in un connubio dilfìcilmente districabile Ira .storia individuale e sociale. Quale materia di discussione per organi:zalori intelligenti di cineclub offrirebbe la pre,enta=ione degli ultimi film di Ka- ;an I Purtroppo però, a questo regista che tenta un contarlo e tormentalo esame di coscien:a .suo e dell'America, si sono, un tempo, preferiti quelli cl,e • non aL-evano tradito » ( e fin qui, ,ul piano morale, niente da discutere), esaltando però per .soli motivi politici opere fiocc/,is,ime ( dove sono finiti i Dmytryk e i Rob- .son. per non parlare di quel perfetto .staliniano che continua a imperversare con libri di teoria cinematografica ,Utematicamente <( da non leggere n: Jolw Howard Law.son?), o in tempi recenti t1pprezzando fuor del dovuto i • liberali » alla Kramer ( come fa da loro con11into ammiratore il troppo gentile Guido Fink). i cui limiti politici kennediani po.ssono anche piacere a chi si muove nello sles.so ambiente coesi.sten.zia/e. de-I capitali.smo « buono», ma sui cui /imiti arti.$tici - di paurosa e vecchissima povertà come "ella recente Nove dei folli - non ,i e/avrebbero avere dubbi. A differenza cli questi regi,ti, belli cl,iari e pre.!to inca,ellabili, - 81

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