giovane critica - n. 14 - inverno 1967

dogana Riviste FALCEMARTELLO, n. 4, ottobre/novembre 1966, L. 100. - ÙW· go di nascita di una « nuova .sinistra n non sono i soli USA, ma il fenomeno è sen.: ·altro almeno dei paesi a capitalismo avan:;ato. A Liegi, il 15 ottobre, ha avuto luogo un incontro internazionale tra membri di organi::.azioni giovanili marxUte provenienti da ogni parte del mondo. Erano presenti tra l'altro, la Jeune Garde Socialiste du Belgique, la Jcunessc Communiste Beige, la Jeunesse Communiste Révolutionnaire francese, la SOS tedesca, la Young Socialist Forum canadese, i Provos olandesi, e, per /'Italia. Falccruartcllo. Il quale, nel suo saluto ai 4000 manifeslanfi, si pre,. sentava come un • periodico pubblicalo da un gruppo di giovani militanti comunisti e di altre organi::a:.ioni della gioventU marxista italiana che difendono po.si:ioni rivolu.:r.ionarie e che lavorano nella prospelliva della forma,ione e dell'organiua,ione della parte piU cosciente dei giovani rivolu:ionari italiani d'avanguardia•· Edito a Milano con periodicità non molto regolare (ne sono usciti quattro numeri dal marzo al novembre 1966) Falcemartello ha una struttura editoriale .sostan:ialmente monografica: in ogni nrimero è presente un nucleo organicamente dedicato ad un tema: centr~sinistra, lotte operaie, socialdemocrati:za=ione, Viet-nam. Seguono rubriche in certa mi,ura /We: Problemi operai, L'lntema- :ionale, Cult-ura e Società, Auività e Dibattito, che hanno il compito di e,porre con commenti allenti ed informati fatti che riguar. dano il movimento operaio interna:ionale, e seguire l'evolruione delle ricerche su alcuni problemi nodali. Quando si parla di un fo11lio politico, è importante inserirlo nell'àmbito dal quale nasce, e, se c'è, nell'azione per la quale aerve da strumento. Perché è chiaro che solo in questo sia, prima ancora che nel tema, la politicità di un prodotto o di uno 1fru,. mento culturale: nel suo essere inserito ( o nel suo muoversi in uno dire:ione che consente l'inserimento) in un lavoro di pr0$SÌ. Che non può euere intanto prassi rivoluzionario, vùto che manca il 101111et1c0he davrebbe operare questa prassi (il partito) ma ,alo un lavoro di preparasione, nel duplice ..,nso che vedremo, <kUe condisioni per la nascita di questo drumento: che, è evidente, dovendo costituirai come elemento 101111et1ivodi modificasione e di forzatura della realtà ( dell'unica realtà. quello borghese) non po• lrtÌ ,ro,r esjere. per tutlo un periodo, che minoritario e di u qua- <lri )> (non cli « masja >l). Ora. un ~a::ione di questo genere, anche se non è un 'a:ione che contesti direttamente la realtà, perché non entra immediatamente in collisione con es.w, è. un'a:ione politica ( rfrolu:ionorio). C"è robie::ione serondo cui la conosce11:a che serva a cambfore il mon. do 11011 può che verificar.si durante il cambiamento ( u non si dà uno de.scri:ione sociologica della cla.sse operaia, .sen:a ricadere nei µc,rametri di giudi:io forniti dalla scien:.a borghese [. .. ]. Non si conosre la classe operaia, senza intervenire politicamente su di Ci· M1 1>). Ne .sl!gue che la « conoscen:a » reali:::ata in un gruppo non fornisce ragioni suff,'cienli alla rivolu:ioue ( o meglio, fornisce con• clu.siorii conservatrici delle attuali strutlure. le uniche: come una ,·onoscen:a reali::ata nel Pci - in collegamento con la prassi del />ci - non potrà non dare indica:ioni n"formiste. da u. ola .s,·ni. stra )> progre.s.sista dello .schieramento borghese, quale è il Pci). 1\10 le ragioni per lo rivolu:ione po"ono es.sere di tipo a settario ». giacobino, non « oggettivo » ( nel senso che non scaturiscono da una analisi dello situa.::ione, od ruempio del sistema in Italia negli muri "60, ben.si da certe a,wliji teon·che generali. da un n·pensampnto sugN episodi di lotta rivolu..:ionario contemporanei, da una o.sserva:ione delle mi.stifica::ioni 1'.deologiche del sistema). Su questa ba.se sono utili:::abili, sen:a garanzie di tipo storicistico, anche IP indica:ioni di un'analisi scientifica ( borghese). li rischio ( mo/. to gronde. ma c'è altro da /are?) è naturalmente r'1$tratte::a; fu sp<-ran::a è che non tutto .sia affidato a questo « volontà rivolu:ionaria •> mo diano una mano anche le « condi:ioni oggellive » (sen- .:a le quali, l'astratte:::a e il fallimento, neanche a dirlo. sono scontate): infine le armi di metodo .sempre pre.senli sono la critica piU lucida e tagliente, e lo sfor::o, nonostante tutto. di reali:.:are il massimo possibile di collisioni con la realtà. Collisioni con la realt,ì. che poiché non possono e55ere « icontri di classe », Jiano perÌ> legati alla lolla di c/osse. Un terreno utilizzabil,, per ciò è il par• lito comunista. Esso è una macchina contraddittoria che trasforma. rendendoli « reali» e quindi riformisti i segnali contestatori che le provengono dal basso. Allora, se avremo perduto la illusione di im. padronirci dei pulsanti della • macchina • ( perché la macchina fun.z.iona in un modo solo), e .se siamo decisi invece a trasformar/a (la macchina, il Pci) in terreno di guerriglia, questo è il posto piU indicato per la nostra a.:ione. Facciamola ialtare, ut"ili::iamo il « bus.so» co-nJro l'« alto», con.sapevoli che ogni battaglia si con• eluderà - sul pian.o dei rUultati di vertice -, con una n.ostra .sconfitta., con espulsioni, icomuniche: mo una e.spulsione « utili:• zata » da quelli clte rimangono ,i può fare divenlare occa,ione di m,ove converiioni ( e in ogni caso, ora come oro all'interno del Pci, di quadri - alla bose - che esso, col suo pro11ressivo spo- - 79

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