giovane critica - n. 14 - inverno 1967

ì\Ioussillac, tutte le forme possibili di arte dello spcllacolo. Dal repertorio di Piscator gli vengono piu o meno direttamente lo Schwejk. lrnnov, 13alazs, Wolf. E le proposte originali si riducono ad adallamcnti di testi rivoluzionari e a due lavori di tipo farsesco-distruttivo. Si tratta comunque per la Francia di allora di un repertorio cffe11ivamente straordinario. Quel che è sorprendente è però la scelta dei testi di apertura. tratti di un'attesa di scandalo o di un sincero intere <e per un rinnovamento nel teatro parigino, la critica e la stampa non lesinano gli annunci. La « prima » è molto attesa. A de tra ( L'Action f rançaise) si sghignazza e sfotte. senza che a inistra vi siano repliche interessanti. Le difficoltà per arrivare alJa sera della prima non erano state poche. Racconta Moussioac che i lavori di trasformazione della scena diretti da Moulaert non finirono alla data prevista obbligando cosi a rinviare la prima, che fu. rono possibili poche prove, e che gli attori, rimediati tra quelli senza impegni, e di provenienze disparatissime, non potevano in poco tempo raggiungere una certa omogeneità di recitazione. Inoltre, Moussioac prevedeva di poter fare alternare a pochi giorni daJJ'apertura il testo di lvanov con quello di Schlumberg, per cui contava su un piu franco successo politico, e questo non fu possibile. lnol. tre le difficoltà incontrate colla vedova Schlumherg e col traduttore, per il rispetto del testo che, si precisava 13 , « è di spirito, come attesta lo stesso titolo e la citazione biblica ad apertura, tanto mistico che rivoluzionario e pa• cifista. E' dunque essenziale che questo carattere gli sia conservato [ ... ] ». In queste condizioni, pur avendo ottenuto cambiamenti che gli sembravano indispensabili, Moussinac afferma di aver dovuto tendere non alla regia che avrebbe creduto piu adatta, ma a quella piu « io grado di causarmi il minor numero di brutte sorprese ». Tutte queste difficoltà si erano aggiunte a quelle preponderanti, economiche. Moussinac contava infatti sull'appoggio deciso della Humanité, del Populaire, dell'Oeuvre, e proprio per questo aveva, con gli Amici del TAI, dato vita precorrendo i tempi ad un 'associazione che era già di tipo 54 - frontista. Ma L'Humcmité e il Partito « non compresero l'interesse dell'iniziativa » 14 , e settariamente anzi la contrastarono, con critiche sciocche e schematiche. Dunque, il pubblico operaio possibile, si trovò disorientato, e si astenne dal partecipare, nonostante la zona, i prezzi, la pubblicità. Inoltre, per colmo di disgrazia!, il successo cli scandalo sperato non ebbe luogo: i giovinastri cli destra non trovarono nella piècc, con tutta la buona volontà, nulla di particolarmente provocatorio e tale da suscitare reazioni contrarie, e poco mancò che applaudissero ... Il testo di Miracolo a Verdun è infatti di una piatta e inoffensiva banalità. In un cimitero delle Argonoe, turisti in ternaziooali ascoltano una guida cantilenante. Un tedesco reveur e distrailo vede materializzarsi la sua riflessione: i morti, i 13 milioni di morti della guerra, risuscitano e chiedono di essere reinseriti nel mondo. Ma, sia sul piano individuale ( io episodi tipici: il soldato che trova la moglie risposata, quello che si trova spodestato nella locanda di sua proprietà da un antico sguattero ...) che su quello collettivo, la reintegrazione è impossibile. Riunioni internazionali di tutti gli cx-paesi belligeranti, discorsi, e finalmente la decisione inevitabile: i morti debbono tornare nelle loro tombe. Nel cimitero tornato alla normalità la guida riconosce nel tedesco sognatore un sergente con cui aveva fraternizzato in trincea ... I costumi e le scene di Adam, cli inevitabile influenza grosz-piscatoriaoa ( Schwejk), e la regia di Moussioac dovevano comunque colpire notevolmente la critica. La scena della resurrezione, ad esempio, con quei soldati che escono dalle tombe a ritmo cadenzato, gli scarponi pesanti cli fango, i toraci cadaverici ( le costole bianche su nero e un intrico rosso cli vene in corrispondenza del cuore) o quella, la piu lodata, della riunione al Quai d'Orsay, dove attorno ad un gran tavolo verde trapezoidale, un cardinale un rabbino un pastore, e generali politici ministri, si muovono con un ritmo agitato di balletto; o i comizi, realizzati col sistema delle ombre cinesi, su uno schermo illuminato che presenta al pubblico una figurazione caricaturale, naturalmente in nero, della folla in ascolto. Ma a queste scene piu stilizzate, se ne aggiungevano altre il

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