lettivo, niente all'insieme, tutto all'unità "• bandendo la letteratura, organizzando uno spettacolo, di cui dovrà lo spettatore tirar le somme, e tanto meglio se vi scoprirà un atto di accusa. Ma « Il Père ]uillet vale quel che tu vali ». Lo spettatore chiuso nella tradizione di un angolo della penisola europea, e nelle convenzioni borghesi di una cultura approssimativa, rimasticata, falla di luoghi comuni e di mediocrità, deve risvegliarsi, deve liberarsi « dal contagio irresistibile di un regime che gli si è imposto ». Scopo del Père J uillet e di un teatro nuovo sarà quello di aiutare lo spet latore, « operaio, combattente, dominatore di domani » a spazzar via « tulle le porcherie criminali >> di quella cultura. Infatti: « Occorre distruggere. Perché distruggere è la passione dominante che deve possedere l'uomo che ha la gioia di vivere nel momento in cui la terra sta cambiando di pelle. E innanzitutto, [lettore) uccidi la disperazione assurda. Tu dici con tristezza: Viviamo in piena decadenza. Dillo allegramente, perché la morte di questo prepara l'avvento di quello. Non sostenere quel che è moribondo, dagli il colpo finale. Ridi delle cose sacre che sono ormai sfatte, perché questo riso è rivoluzionario » '. Nel 1932-33, la stessa stagione che vide la nascita e la morte del Teatro d'Azione Internazionale di Moussinac, la scena francese offre, Cartello o non Cartello, la solita interminabile serie di sciocchezze o « poetiche " o « piacevoli »: Geraldy, Arnie), Savoir; o le regie d'atmosfera di Baty ( Come tu mi t1uoi, Delitto e castigo), con una inattesa ripresa della Pace d'Aristofane, riadattata, è vero, da Porché, e diretta da Dullin. La scelta è tra un teatro di qualità ( il Cartello) o di abituale divertimento del sabato ( il houlevard) - ma i due egualmente distanti da qualsiasi riferimento con la realtà di quegli anni, che pure era non poco preoc(?upante. La crisi del '29 sta cominciando proprio ora ad avere i suoi effetti in Francia, e un capitalismo arretrato e senza slanci cerca di rimediare come può, ancora lontano dal rinnovamento di due o tre anni dopo. In Germania, è il grande anno di Hitler, e in America la disoccupazione è al massimo, contagiatasi rapidamente a molti altri paesi europei. Ma il teatro, che aveva già visto altrove il massimo slancio rivoluzionario, è ancora in Francia luogo di pura evasione o cli elevazione dell'anima. L'esperienza troppo breve del T.A.l. acquista dunque in questo contesto una risonanza che oltrepassa i limiti delle sue poche rappresentazioni per avere cercato di aprire la scena francese alle esperienze europee piu avanzate, e ancora di piu per aver proposto, con una chiara impostazione ideologica, un teatro che non fosse di accavallamento di testi disparati piu o meno buoni. ma di repertorio solidamente prestabilito secondo criteri precisi, e che ricercasse infine un pubblico di tipo nuovo, liberando il teatro dalle sue stesse pastoie organizzativo-geografiche: dagli Champs Elysées e dai boulevards, verso la periferia proletaria; dalla borghesia grande o media, verso il « popolo lavoratore » e la piccola borghesia periferica. Tutti argomenti che ritorneranno in auge in Francia solo cogli anni '49-'50. Precursore Moussinac lo sarà bensi solo in rapporto alla situazione francese. E d'altronde lo aver compreso e ben definito i problemi del teatro nuovo, del teatro popolare e di « azione internazionale n ( nome chiaro solo fino ad un certo punto: il pugno chiuso a fianco del mascherone greco, nel simbolo prescelto, è certo indicativo, ma una riduzione dei due termini al loro significato ristretto, teatrale, venne costantemente favorita o s'accettò che lo fosse), non bastò, chiaramente, a risolvere effettivamente il problema del pubblico e del repertorio, né tantomeno quello dell'impostazione ideologica. Dopo un'esperienza di lavoro al gruppo teatrale Prémices, nato su derivazione diretta delle esperienze russe e tedesche di teatro proletario, su cui torneremo in un altro capitolo, Moussinac pensa a come finalmente realizzare il suo passaggio concreto alla regia teatrale. Racconta, nei suoi ricordi tuttora inediti •, di avere dapprima pensato alla formazione di un nuovo gruppo che raccogliesse i migliori elementi di Prémices assieme a qualche profes- - 51
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==