giovane critica - n. 14 - inverno 1967

Comunque, se è vero che questo era dovuto alla loro ideologia socialista e ad una piu alta coscienza cli classe, bisogna riconoscere che per la maggior parte era frutto cli una realtà economica cli base. Gli operai tedesco-americani erano in genere altamente qualificati e i negri non si trova. vano in posizione tale eia competere con loro. L"oligarchia elci Sud fu assai piu astuta elci lavoratori nella celta dei suoi alleati e dei suoi interessi di classe. Una figura importante come il senatore John Calhoun, la voce del Sud al Senato degli Stati Uniti, scrisse: «Ogni piantagione è una piccola comunità, con il padrone a capo che concentra in sé gli interessi uniti del capitale e del la- ,·oro, che è il loro comune rappresentante. li ud è l'equilibrio dell"Unione, il grande potere conservatore che im• pedisce alle altre regioni, meno felicemente costituite, di scendere in conflitto. In questa crescente tendenza del Nord verso un conflitto tra capitale e larnro, il peso del Sud è, e sempre sarà. dal lato conservatore, contro l'aggressione dall"una e dall"altra parie, che potrebbe disturbare l'equilibrio del nostro sistema politico >> ( Mandel, op. cit., p. 106). Voci di protesta contro iJ sistema schiavistico sorgevano da varie parti della nazione. I socialisti utopisti pro• mo ero dappertutto l'idea del sindacato del lavoro. Gli abolizionisti furono efficaci nel sottolineare la malvagità morale del sistema. Tuttavia, se lo schiavismo si fosse contentalo di rimanere nel Sud, la crisi militare sarebbe stata evitata. La questione degli Stati dell'Ovest fu determinante. Se i lavoratori liberi, spostandosi verso la frontiera, si fossero trovati in concorre,nza con gli schiavi, il risultato era inevitabile. L'ombra dell'aristocrazia delle piantagioni, già cosi potente a Washington, avrebbe ricoperto l'intera nazione. L'insediamento nell'Ovest era importante per il lavoratore bianco del Nord; ma per l'agricoltore del Nord, esso era questione di vita o di morte. Se lo schiavismo si propagava all'ovest, un uomo robusto con i suoi due figli si sarebbero presto trovati in un'impossibile competizione economica con il proprietario di schiavi, con cinquanta o cento uomini pronti ai suoi comandi. Il piccolo coltivatore indipendente avrebbe sofferto la stessa sorte della maggio. 44 - ranza dei bianchi impoveriti del Sud. La corsa all'Ovest diventò un test per i diritti popolari contro i privilegi, per il lavoro contro il capitale, per la libertà contro lo schiavi. smo, nel suo significato piu profondo. Il desiderio dell'uomo bianco medio, di fondare un Ovest libero, non nasceva da un altruistico amore per i negri, ma dalla determinazione tenace a difendere e ad allargare la sua propria libertà, il suo proprio interesse di classe. E' in questa congiuntura che la frase di Lincoln può essere meglio intesa: « La nazione non può piu andare avanti in questo modo, metà schiava e metà libera ». A molti storici piacerebbe confondere la questione col sollevare la tesi che gli stati sudisti intendevano preservare le loro prerogative statali contro il sistema federale, e che essi risentivano le restrizioni del governo federale a causa di una tradizione filosofica di individualismo e di indipendenza. Questa analisi ignora le manifestazioni di gioia del Sud ogni volta che il governo federale prese importanti decisioni a suo favore, come nel caso di Dred Scott. Se il Sud avesse avuto la superiorità numerica, esso sarebbe stato senza dubbio federalista. L'atteggiamento del Sud era del• lato dalla sua posizione economica, con tutto un grandioso camuffamento filosofico, secondo il quale esso si paragonava all'antica Atene - non altro che un omaggio propiziatorio per la sua stessa coscienza. Pochi bianchi poveri del Sud compresero la causa della loro miseria. Un'eccezione fu Milton Helper, che scrisse La crisi incombente, libello ammonitore diretto ai bianchi poveri. La sua opera era pervasa di razzismo; tuttavia egli richiedeva l'abolizione della schiavitu, perché la mano d'opera schiava aveva permesso lo sfruttamento brutale dei bianchi nel Sud. Helper perorò non in favore degli schiavi, ma dei bianchi: « Noi proponiamo di sovvertire questo intero sistema di despotismo oligarchico. Siamo del parere che dovrebbe esservi una legislazione per le persone bianche perbene, e non solo per i negri e per i proprietari di schiavi. Lo schiavismo sta alla radice di tutta la vergogna, la povertà, l'ignoranza e l'imbecillità del Sud, lo schiavismo deve essere totalmente sradicato ». I futuri storici faranno gran caso all'opera di Helper, ma 1'80 per cento dei bian•

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