Randolph, Whitney Young, James Farmer e tutti gli altri leader del movimento per i diritti civili hanno sempre proclamato la loro fedeltà al sistema era l'espressione piu logica dei loro obiettivi e della funzione storica che hanno svolto negli Anni Cinquanta. La caduta delle illusioni « liberali » ( illusioni che il critico avrebbe dovuto sempre considerare come tali perché oggettivamente erano illusioni anche negli anni delle grandi speranze) ha prodotto la necessità di altre analisi, ha portato alla ribalta quello che sembrava un discorso fuori della realtà, astratto ed estremista. Malcom X, che per primo seppe cogliere tutto il meccanismo del problema dell'emancipazione negra, fu accusato da ogni parte ( dai seguaci di Martin Luther King, dalla stampa bianca « liberale » e implicitamente dalla sovietica « Pravda », oltre che naturalmente dai benpensanti della sinistra italiana, almeno da quei pochi che sapevano appena appena chi era Malcom) e fu accusato proprio di non aver capito che il potere non potevano averlo i negri, che ogni discorso sull'emancipazione passava per la Casa Bianca, per la Corte Suprema, per i tribunali del Mississippi, Chicago e Los Angeles. Ai negri non restava che l'integrazione, nei termini permessi dalla società razzista, magari conditi con quel tanto di paternalismo necessario a tutte le operazioni « universalistiche ». Dall'estate del 1966 si parla di « potere negro » e l'offensiva cartacea e poliziesca scatenata contro Stokely Carmichael e Flloyd MacKissick, le interminabili polemiche e prese di posizione dei leader del movimento dei diritti civili dànno una misura di quanto atterrisca tutti il fatto che i negri comincino a parlare, in termini sempre piu concreti e sistematici, della logica del potere, della dinamica e della organizzazione che occorre loro per imporre alla società bianca non l'integrazione ma l'emancipazione. È quindi venuto il momento delle scelte di fondo. Quale sistema economico serve meglio alla causa della emancipazione? Q~ posizione debbono prendere i negri di fronte alla guerra nel Vietnam? Quali scuole e quali programmi didattici hanno diritto ad avere? Quali diritt.i sindacali? Quali forme debbono essere studiate e applicate per combattere lo sfruttamento dei ghetti? Quali metodi di lotta debbono essere seguiti per smascherare la classe media negra ( la cosidetta classe media, brutta copia di quella bianca) e per toglierle la leadership del moviment.o di protesta trasformando quest'ultimo in movimento di contestazione? Per capire questo nuovo orientamento che ha la sua necessità nella dinamica generale della società americana e nello sviluppo delle sue contraddizioni occorre inquadrare storicamente l'intero problema. Il lettore italiano, svagato e super/ iciale, continuamente rassicurato da una stampa tutta approssimativa e bonacciona, ignora perché i negri di America non possono se non peggiorare la loro situazione nella società, dopo la moltitudine di leggi e regolamenti approvati con grande fragore di trombe e tante commoventi cerimonie ufficiali. Certi lettori del nostro Paese credono che la questione negra sia una specie di duplicato dei mitici contadini del nostro Sud, dei paradigmi nazional-popolari e che si possa risolvere con le fantoniatiche « politiche unitarie », con qualche dialogo congegnato da burocrati o con le infinite risorse del sottogoverno. Ebbene tutti i termini di giudizio che quel lettore possiede sono sbagliati e completamente inutili. Lo sono dappertutto : / igurarsi se non lo sono in una situazione cosi violentemente esplosiva come quella degli Stati Uniti del 1967 ! Occorre quindi accostarsi pazientemente alla vicenda dei negri americani, degli afro-americani come dicono i « nazionalisti », con una chiara prospettiva storica, tantu piu necessaria in un momento in cui al violento precipitare delle cose corrisponde lo stupore e la ipnosi dell'uomo occidentale. Questo è quello che fanno Dan Georgakas e George Rawick in questo saggio sul rapporto tra i lavoratori negri e quelli bianchi nel contesto socio-economico degli Stati Uniti, saggio che costituisce la prima parte di un lungo studio sul ruolo economico dei negri nella storia americana. Roberto Ginmmanco 41
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