sul serio [ ... ] - osservano infatti i soldati di Lussu Quelli stanno bene anche da morti. Se morissero tutti, staremmo meglio anche noi. Se morissero tutti, la guerra sarebbe finita. Bisognerebbe ammazza.rli tutti. Non siamo stati buoni neppure ad ammazzare il comandante di divisione. Siamo dei disgraziati. Non siamo buoni a niente. Non siamo buoni a niente. A niente. A niente. [ ... ] Bisognerebbe ammazzarli tutti, tutti, dal capitano in su. Altrimenti, per noi, non c'è scampo » ( Lussu, 96). Dal punto di vista della storia ufficiale, un dialogo alla Ionesco, assurdo. La serietà e le implicazioni potenziali di quest'accusa tranquilla e spietata e insieme di questo dolorante riconoscimento di inerzia e impotenza nella difesa dei propri interessi, non sono state forse prese sufficientemente in considerazione. Il tono medio dello scrittore, il suo sereno ragionare su un piano di disincantata, amara ilarità, hanno forse fatto trascurare la grande carica eversiva, la forza dirompente che Un anno sull'Altipiano sottende, gli svolgimenti e sconvolgimenti sociali che in esso fermentano e sono impliciti. Tra i libri di guerra, questo ci fa fare un salto di qualità: è la sconsacrazione della guerra, operata dall'occhio attento e impietoso d'un ex-interventista deluso e messo in crisi dal reale, ma attento allo svolgersi di esso e non prigioniero delle sue illusioni 10 • Il tenente Santini, mandato a morire da solo, con le pinze, a giorno fatto, sotto i reticolati nemici, è il protagonista di uno degli episodi piu terribili. I soldati se ne fanno un esempio, una vittima-eroe, un portavoce; ma anche il pensare a lui finisce col portarli a quello che par loro sempre piu la ·radice della propria condizione e alla violenza come unico rimedio confusamente e fin qui, certo, velleitariamente, intuito. « - Si dice che il tenente Santini ha lasciato un testamento. L'ho sentito anch'io. -Anch'io. E che dice il testamento? Era sposato, il tenente? Ma che sposato! li testamento diceva: Raccomando ai miei cari soldati di spararli tutti, appena possono farlo senza loro pericolo; tutti, senza eccezione. Quello era un uomo! Non aveva paura di niente. Era un disgraziato come noi » ( 96). 10 « I soldati sono stanchi. Non marciano piu 1>. • È la constatazione a cui giunge concordemente un gruppo di ufficiali fatti prigionieri. « - Io li ho perduti tutti per la strada. Si rintanano, si nascondono, non vogliono piu saperne [ ... ]. Ma i comandi non le vengono a sapere tutte queste cose? [ ... ]. - Nessuno ha il coraggio di dire la verità! " ( C. Salsa, 304). E la domanda degli ufficiali di Salsa è quella amaramente ritornante in Muccini e io altri. Un certo grado di realistica considerazione dei sentimenti e atteggiamenti dei soldati semplici, sempre piu esacerbati col prolungarsi della guerra, non doveva però mancare nei comandi, se è vero per esempio ciò che narra Frescura: « Gli ordini perché l'azione sia condotta a fondo sono di una severità feroce: i nostri avranno delle batterie da campagna e delle mitragliatrici che spareranno alle spalle appena che si tentenni [ ... ] " ( 208). E ancora: « C'è qualche reparto della Brigata[ ... ] che si squaglia[ ... ]. Mi faccia un piacere: quanti passano di qui li fermi, li inquadri, li porti avanti. Impugni la rivoltella e cazzotti abbondantemente! » ( 133) 11 • Oppure: << [ ••• ) durante la battaglia [ ... ] il generale brigadiere ha fatto fucilare qualche soldato dai carabinieri, senza processo, senza interrogatorio, per dare l'esempio » ( 209). E si veda, di séguito, l'agghiacciante esecuzione per abbandono di posto, solo in extremis evitata, del soldato - 37
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