giovane critica - n. 14 - inverno 1967

8 « li Tribunale di guerra ha recentemente condan- • nato [ ... ] un soldato che è andato per le spiccie: si è forato senz'altro il timpano dell'orecchio destro con un chiodo di ferro di cavallo [ ... ] ha condannato un altro che si è spalmato in un occhio la secrezione blenorragica di un compagno [ ... ]. L'individuo, cieco, condannato a venti anni di reclusione, era raggiante di felicità perché si era, comunque ed a tale prezzo, sottratto allo spasimo della trincea » ( A. Frescura, Diario di un imboscato, Bologna, 1921, 170). « Le bronchiti sono procurate con protratte inalazioni di fumo, bruciando paglia, fieno, stracci [ ... ] gli ascessi vengono specialmente prodotti con iniezioni di benzina, petrolio e perfino di materie luride» (Frescura, 170-1). Sono dati che lo scrittore padovano trae dalla documentazione insospettabile del Giornale di medicina militare ( 1916), mostrando come si tratti di soluzioni tutt'altro che limitate e 'patologiche'. All'ordine del giorno, soprattutto, le autolesioni alle mani e ai piedi. « È questo il metodo a cui ricorrono per la piu parte i soldati, nella disperazione a cui sono ridotti » ( 171 ). « Si sono scoperti dei soldati che si sono mozzata una mano con un colpo di vanghetta, stritolata una mano o un piede con un grosso sasso " ( 172). « In un solo ospedale di Corpo d'Armata - scrive con preoccupazione una circolare ufficiale che lo scrittore riporta - io pochi giorni ne affluirono piu di cinquanta, a gruppi, provenienti la maggior parte dalla stessa località » ( 172). Ma il colpo, tirato a bruciapelo, svelava al primo esame la dolosità della ferita. « E i soldati allora ricorrono a questo espediente; mettono, fra la bocca del fucile e il palmo della mano, una pagnotta [ ... ] » (172). « E il campo della lotta è vasto: va dalle trincee alle retrovie, sino all'interno del paese: i soldati, arrivati io licenza, trovano il medico, il farmacista [ ... ]. Il consiglio e il rimedio circolano cautamente fra gli amici e i compaesani. La scienza occulta dilaga, le fila della vasta associazione di mutuo soccorso hanno diramazioni e propaggini [ ... ] . Quando la scure della giustizia si abbatte, stronca una radice e su quella dieci germogli rifioriscono » ( 172-3). Interessante questa testimonianza d'una circolazione, già a livello di gruppi e di comunità, di uno spirito e di tecniche di resistenza alla guerra. Apre uno spiraglio. La guerra non potrebbe apparire piu estranea, piu assurda e meno moralmente e politicamente impegnativa, in quel laborioso affaccendarsi della cittadinanza in ciascun paese. « La legge vigila, scruta, colpisce; il soldato la elude con metodi sempre nuovi, sottili, ingegnosi ed eroici; è sorda lotta per l'esistenza fra chi vuol costringere l'uomo a morire e l'uomo che si mutila per non morire » ( 172). Possono parere forse, fio qui, manifestazioni generiche, piu o meno proprie di tutte le guerre di massa; ma mi sembra non inutile, anche io vista del cinquantenario di Caporetto, raccogliere una documentazione che mal concorda con l'oleografia e bene invece con lo stato di costrizione delle masse, gettate nel conflitto da minoranze ad essa estranee; mal guidate e rappresentate, d'altrn parte, da forze io cui si erano in parte riconosciute storicamente e che con il loro atteggiamento rinunciatario (' Né aderire, né sabotare ': era una parola d'ordine io fondo anche piu arretrata degli stessi gesti di rivolta soggettiva) le lasciarono in balia di se stesse, pur continuando a influenzarle io senso ostile alla guerra, ma senza indicare una via d'uscita politica e quindi rendendo tragicamente attuale e ineludibile il dilemma tra rassegnazione e soluzione individuale. « La guerra è guerra - spiega un collega ufficiale a Rossato, turbato per aver assistito appena giunto in zona di guerra, alla fucilazione di sei bersaglieri. - L'uomo quando non può essere un eroe per suo conto, deve diventare un bruto eroico per forza » ( 62). E io effetti anche per i feriti alle mani, un rimedio radicale fu presto trovato, come ci racconta Salsa. « Oggi, a Sdraussioa, ne hanno fucilati parecchi, quasi tutti feriti alle mani " ( 120) e cita altri episodi del genere. Il rancore dei ceti subalterni contro chi avendo imposto la guerra ricorreva per farla fare a tali metodi di - 35

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