uuo ne partecipa; non è piu che un elemento nel vasto quadro in cui si esprime la mancata immedesimazione dei ceti ,ubalterni; J'antite i di classe vi è vissuta in modo molto nebuloso e primitivo, il discorso sui 'Cessi' e gli ·imboscati• si apre piutto to a sugge tioni corporati,·c, spo,ta l'opposizione dal livello sociale a quello del rapporto tra E crcito e Paese, onesti e profittatori; tant'è ,·ero che gli ufficiali di linea partecipano largamente cli questo sentimento di rancore per uua giustizia distributiva ,·iolata. « Ci sono elci priucipi che fanno gli attendenti o gli autisti o i pappiui, degli ingegneri che vuotano i pitali e i pappagalli negli ospedali; ccl in trincea ci mandano elci soldati Cerili già due o tre volte, padri cli famiglia cli quarant'anni." [M . .Muccini, Ed ora andiamo! (Il romanzo di uno 'scalcinato'), Milano, 1939, 218]. « Tutti quelli che riescono ad imboscarsi souo fatti cavalieri per i loro ervizi straordinari. oi, addetti ai crvizi ordinari, restiamo {essi " [C. Salsa, Trincee ( Con- /ide11:;edi un fante), Milano s.a., 216). on è piu che uno stato d'animo, che, direttamente. non fa politica; tant'è vero il pili brusco e schifato nel denunciare nelle differenze di trattamento criteri oggetti,·amente di classe, è Mario Muccini, valoroso ufficiale in guerra e pili tardi attivo squadrista; esprime però uno stato cli rivolta della coscienza offesa, un sottofondo di scetticismo e di cinismo: atteggiamenti di vittimismo e di rivalsa e insomma di distacco c tensione nei confronti dei gruppi dirigenti politici e militari, sentiti comP. altri da é, che, se non altro, incrinano la diga della rassegrwzione. 5 « Gli uomini entrarono nel cerchio della guerra • a capo chino, bastemmiando >> ( Malaparte, 30). Questo il punto di partenza realisticamente considerato. Ora, se l'esperienza, giorno dopo giorno, poté logorare io piu d'uno tra coloro che avevano voluto la guerra al principio le ragioni che li avevano portati alla scelta - e ve o 'è traccia negli scrittori interventisti - non risulta invece che fosse diHuso, almeno prima di Capo32 - retto, il processo inverso, dall'estraneità alla convinzione. Anche perché la stessa costrizione materiale in una zona circoscritta del Croate, nella soggezione alle mille leggi P. divieti di guerra, riduceva brutalmente, anche per gli ufficiali, la possibilità di acquisire i dati per una presa di co cienza eventualmente in favore della guerra, per un con enso politicamente motivato. L'orizzonte si era ormai rinchiu o: a maggior ragione per il soldato, bloccato nel particolare e dal particolare costretto a capire, per induzione, la guerra. Non si sapeva nulla: gregge. Ciascuno, murato nella sua buca, imparava a limitare i termini della coscienza alla misura del quotidiano. « Questo non poter vedere. questo non saper nulla di preciso è umiliante e inquietante insieme [ ... ]" (G. Stuparich, 217). « iente notizie, niente posta. Viviamo soltanto della tragica vicenda della guerra che ci seppellisce nello spazio breve di questa putrida trincea » (Muccini, 150). Qualcuno tuttavia chiedeva, di quei soldati che - Jahier, Serra, Malaparte, Stangheilini - ' non sapcvan bene perché '. Perché? on solo a se stessi; anche agli ufficiali. " Hanno ragione cli chiedere. Ma che sanno essi, ma che so io di quello che succede? Nulla. Si combatte si va si resta, numero nella massa [ ... ] e nel cuore un rancore sordo, uno strazio di non sapere di non vedere [ ... ] Gregge. Domani ci diranno: Alt, e muori qui. E si morderà la neve li, ignorando se ciò ha giovato o no [ ... ] Questa è la guerra. Non il rischio di morte [ ... ] ma sentirsi cosi marionette nelle maui di un burattiuaio ignoto, gela talvolta il cuore [ ... ] » ( P. Monelli, Le scarpe al sole, .Milano, 1965, 48). Negli stessi ufficiali, anche tra i numerosi interventisti, questo sentirsi 'gregge', 'numero' ( motivo insistente nella testimonianza degli scrittori) non poteva generare che stanchezza e logoramento. A maggior ragioni! nei soldati, non poteva germogliare da questo senso di impotenza una convinzione. <e Non si capisce niente. Noialtri siamo soldati, e non si capisce niente » ( C. Alvaro, Vent'anni, 1953, 224): quasi uno stato di minorazione, una condanna accettata. Al piu, a sostituire un consenso
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