porta questo termine e pm 1D generale il discutere sui nomi - e prendiamo i romantici; se si accella l'impo• stazione della vita culturale del primo Ollocento come campo di battaglia di due partiti contrapposti ( e tulio sommalo abbastanza coscienti di essere tali : la tentazione di identificare romanticismo e scuola romantica, ancorché esplicitamente negata, è invece presente ampiamente nell'opera di Timpanaro), alcune grandi figure di indiscussi rappresentanti del romanticismo europeo, divengono né piu né meno inspiegabili. Tanto per limitarci a due fra i maggiori contemporanei di Leopardi : mi si passi lo schematismo della domanda, ma era romantico o illuminista Stendhal, la cui opera è un continuo opporsi alla Restaurazione, e che pure sentiva nel modo che sappiamo il medioevo'? E ancora: era romantico o illuminista Puskin, che disprezzava la pedanteria dei classicisti russi, eppure era piuttosto influenzato dal secolo nel cui ultimo anno era nato? Inoltre si prendeva gioco con divertito distacco di alcuni prototipi e luoghi comuni romantici • e poi ci lascia tra le maggiori felici fatiche i personaggi di Evghenij Oneghin e Tatiana, che hanno pur qualche sembiante di personaggi romantici. Le esemplificazioni potrebbero continuare, credo, anche in altre letterature; comunque il fatto stesso che già Stendhal e Puskin siano inclassificabili nello schema di Timpanaro, mi sembra motivo sufficiente per dubitare della bontà dello schema medesimo. Mi sembra insomma una ulteriore prova del fatto che è obiettivo piuttosto irrealizzabile voler separare nettamente l'atomo del romanticismo da quello dell'illuminismo nella molecola ottocentesca. Fuor di metafora: se in alcuni dei piu grandi e piu rappresentativi scrittori romantici il sellecento illuminista appare elemento vivo e operante - organo n,on asportabile -, come si fa a ridurre il problema della definizione dei rapporti tra illuminismo e romanticismo ad una questione di puntualizzazione concettuale, metodologica e filologica? Che il nostro Risorgimento - a sua volta asserila base delle recenti glorie della cultura nazional-populista - sia la bella sintesi di illuminismo e romanticismo, è certamente uno stolto e strumentale schema della burocrazia politico-culturale. Ma l'avversione ( implicita in Timpanaro e vivissima in chi scrive) per questo schema, come l'avversione ( anche questa comune a Timpanaro I! al sottoscrillo) per il Marx presunto arrangiatore della dialellica hegeliana, non possono condurre a far violenza ai fatti : nei citati Stendhal e Puskin, intesi non come eccezioni ma come sintomi vertice di tendenze europee e nazionali del loro secolo, questa sintesi, a mio avviso, esiste. Non me la sentirei di dire che questa sintesi esista anche in Leopardi. L'espressione « astrailo isolamento » con cui Sapegno ha ben definito la condizione dell'adolescenza di Giacomo, nell'ambiente aristocratico e provinciale in cui cresceva, può essere usata piu in generale per definire la condizione della cultura italiana alle soglie di quel sostanziale ma nel complesso per tanti versi angusto ( da questo orecchio sono sordi i burocrati politicoculturali) moto rinnovatore che fu il Risorgimento. E proprio questa condizione di isolamento ( che molto meno riguardava la Lombardia « illuminista e romantica ») rendeva meno facile - ma si badi: non meno fecondo - per le grandi sensibilità romantiche italiane lo assorbimento dell'eredità illuministica. Cosi se Stendhal ( ma era proprio il solo a farlo?) poteva vagheggiare il Medioevo proprio nel senso che dice Timpanaro; se il primo grande poeta della Russia che con sorprendente irruenza nasceva alla cultura moderna, poteva à son aise sottoporre il suo intero bagaglio romantico « al vaglio della gelida esperienza », senza che - come nota Lo Gatto - i due secoli litigassero fra loro, in Leopardi, nella illustre ma vecchia Italia arcadica e monaldesca anche al di fuori della cerchia dei nobili recanatesi, l'incontro delle due epoche non poteva non diventare anche scontro. Per questo, se il richiamo ai momenti ( diciamo pure agli aspetti) antiromantici di Leo- - 15
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