giovane critica - n. 11 - primavera 1966

le nolme della Rivoluzione russa fanno passare un soffio nuovo d'çntusiasmo e di forza. Legato al militante libertario catalano Segui, prepara con lui il sollevamento del 19 luglio 1917, e, dopo lo scacco, decide di riguadagnare la sua lontana patria divenuta quella dei rivoluzionari. Dopo un nuovo arresto in Francia e un soggior• no in un campo di concentramento, raggiunge finalmente Pietroburgo all'inizio del 1919. I bolscevichi mancano di uomini: malgrado il suo passato libertario, la sud reputazione di « anarchico individualista » un po' sospetta per dei marxisti, Victor Serge è incaricato di occuparsi, in veste di « redattore tecnico », della rivista quadrilingue L'Internationale commun.iste i cui uHici, a Smolny, stanno dirimpetto a quelli di Zinoviev. Non tarda ad aderire al Gruppo comunista francese di Mosca. Ha preso la sua decisione: « Non sarò né contro i bolscevichi né neutrale, sarò con loro, ma liberamente, senza abdicazione di pensiero né di critica ». Scrittore di lingua francese, cerio, è allo stesso tempo russo e non lo dimentica: ben presto consacra al partito bolscevico la piti gran parte della sua attività, redattore dell'organo del Soviet di Pietroburgo, istruttore dei clubs dell'Istruzione pubblica, ispettore-organizzatore di scuole di raggi, incaricato di corsi per la milizia. In séguito passa nei servizi del Komiatern al quale si consacrerà per molti anni, lavorando soprattutto in Germania clandestinamente per il bollettino lnprekorr cui consegna sotto il modesto titolo di Note sulla Germania, firmate R. Albert, una insostituibile cronaca dell'anno terribile e delle speranze deluse dal « fiasco » [ in italiano nel testo. N.d.T.) dell'Ottobre tedesco. A partire dal 1919, polemizza coi suoi vecchi amici anarchici i quali dopo avere spesso esitato, si decidono a condannare la rivoluzione russa: lui, Serge, continua a perseguire il suo sogno, la sintesi di socialismo autoritario e di socialismo libertario. Dopo il 1923, tuttavia, è all'interno del Partito che si svolgono i grandi conflitti politici contro Stalin e l'onnipotenza dell'apparato burocratico. Serge è con Trotskij dal 1923, uno degli animatori dell'Opposizione unificata a Leningrado nel 1926-27, cui assicura una parte dei suoi legami con le oppos1z1oni straniere, dando n Clarté una notevole cronaca della Rivoluzione cinese consegnata a Ciang-Kai-Scck da Stalin. È press'a poco nel momento del suo primo arresto per « atti,•ità troskist1 illegale » che egli termina il manoscritto de L'A n. I de la Révolution Russe. Viene liberato dopo poche setti• mane, avendo il suo arresto prodotto all'estero un pcs• simo effetto negli ambienti dei « compagni di strada "· Rimarrà in libertà precaria dal 1928 al 1933, facendo pubblicare la sua opera dalla Librairie du Travail a Parigi. Viene nuovamente arrestalo nel '33, liberato nel '36 in séguilo a una vigorosa campagna condotta fra gli intellclluali occidentali. la Francia pubblica le sue ultime opere - l'insieme delle sue noie e dei suoi manoscritti e;;sendo stati conservali dalla G.P.U. -, abbandona l'Europa nel 1940 al momento dell'avanzata tedesca, si rifu. gia nel Messico ove muore nel 1947. L'An. I de la Révolution Russe è stato dunque scritto tra il 1925 e il 1928, nel momento in cui Victor Serge, con i suoi compagni dell'Opposizione, era impegnato ne!Ja lolla per il raddrizzamento del Partito comunista russo t: della Internazionale, in un momento in cui la mag• gioranza tra di loro conservava ancora la speranza che un movimento rivoluzionario fuori dalle frontiere sovietiche avrebbe ridato coraggio e fiducia all'avanguardia operaia russa e le avrebbe permesso di scuotere il giogo burocratico, che le era stato via via imposto dopo i terribili anni dell'isolamento, del blocco, de!Ja fame, dell'intervento stra• niero. Nel momento in cui gli sforzi congiunti della pro• paganda staliniana e de!Ja propaganda borghese comin• ciavaao a produrre i loro frutti e a persuadere fin troppi lavoratori che il socialismo non poteva avere altro viso se non quello - orrido - dello stalinismo presentato come il figlio legittimo e il continuatore del bolscevismo, Victor Serge tentava di ristabilire la verità storica dando « un quadro veridico, vivo e ragionato delle prime lotte della rivoluzione socialista russa »: « come coloro che hanno fatto la rivoluzione la comprendevano e la comprendono ». La sua premessa precisa l'obiettivo ricercato. « Lo -7

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