portata dal canto suo con lo stesso criterio; il risultato era lugubre, e nessuno rompeva un silenzio che senza dubbio non era mai stato fino ad allora caratteristico di una folla newyorkese cosi vasta. Quasi nello stesso punto, ebbi l'occasione di vedere Lafayette, venuto in America nel 1825. Durante gli anni successivi mi capitò piu di una volta di vedere e ascoltare il modo in cui i newyorkesi accoglievano Andrew Jackson Clay, Webster, l'ungherese Koszuth, il filibustiere Walker, il principe di Galles, e altre celebrità nazionali o straniere. Ed era un ruggito indescrivibile di una folla ipnotizzata, che non è paragonabile con null'altro al mondo, di scoppi entusiasti, di esclamazioni rimbombanti uscenti da un innumerevole numero di bocche. Ma per un motivo preciso può anche non esserci una sola voce, un solo suono. Dal tetto dell'omnibus ( che era stato rovesciato e incastrato tra la folla e lo sbarramento, come ho già detto) vedevo tutta la scena in modo perfetto, e innanzitutto Mister Lincoln, il suo aspetto e la sua andatura, la sua calma e il suo assoluto sangue freddo, il suo abito completamente nero, il cilindro un po' inclinato sul capo, il suo volto rugoso indurito dal vento, il suo sguardo pene11 ante, i capelli neri ricciuti, il collo troppo lungo, le mani incrociate dietro le spalle, mentre, in piedi, ispezionava la folla. Osservava con curiosità l'oceano illimitato dei volti, e l'oceano dei volti gli rendeva il suo sguardo con una curiosità non minore. Nei due sguardi brillava quella stessa scintilla d'humour, quasi di scherzo, che Shakespeare sa inserire nelle sue piu cupe tragedie. La folla che lo circondava era formata, credo, da trenta a quarantamila persone, e non comprendeva uno solo dei suoi amici personali, e contemporaneamente, ne sono convinto ( perché, in quel tempo, l'effervescenza raggiungeva un grado molto alto), piu di un criminale aveva su di sé coltello e pistola, pronto ad entrare in azione alla minima infrazione dell'ordine. Ma non accadde niente. La silhouette dinoccolata si stirò ancora una volta, si raddrizzò ; poi, con passo lento, scortata da poche persone apparentemente ignote, sali i gradini del portico dell'Actor's House, scomparve nelle grandi porle d"ingresso, e li ebbe fine questa scena mula. Ho visto spesso Abramo Lincoln durante i quattro anni seguenti, cambiava rapidamente e di molto per tutta la durala dell11 sua presidenza, ma questa scena e lui stesso com'era in quel momento si sono incisi nella mia memoria in modo indimenticabile. E, seduto sul tetto dell'omnibus, vedendolo distintamente non lontano da me, già allora si insinuò nel mio pensiero l'idea ancora informe e vaga, che si chiari in séguito, che sarebbero stati necessari quattro tipi cli genio, quallro mani possenti di prim'ordine, per modellare alla perfezione il futuro ritrailo di quest'uomo: lo sguardo, J"intelligenza, la sicurezza della mano cli Plutarco, di Eschilo, di Michelangelo, con l'aiuto di Rabelais [ ... ] ». Questa colorita descrizione ci viene da un uomo che conosciamo e amiamo innanzitutto per i suoi straordinari poemi e per la sua poesia innovatrice. Si tratta di un frammento preso da un corso su Lincoln, che quest'uomo egli amava e stimava. Entusiasta del futuro secolo della Democrazia, non poteva essere diversamente. Quest'uomo è Walt Whitmao. Il brano è tratto da un corso letto per il XIV anniversario della morte del Presidente, il 14 aprile 1879 D New York, e ripreso una seconda volta a Filedelfia e a Boston. Il mio primo incontro con Lincoln è stato letterario. Questo è accaduto molto tempo fa, suUe pagine di una vecchia raccolta di aneddoti sull'epoca della guerra civile americana. Il presidente era piu che semplice e modesto nella sua vita di tutti i giorni. Arrivava perfino a lucidarsi le scarpe da solo. Qualcuno gli disse ironicamente: « I veri gentlemen non si lucidano mai le proprie scarpe »; « Quali scarpe lucidano dunque, i veri gentlemen? » E possiamo immaginarci i suoi occhi traquilli, di saggio, che fissano senza muoversi l'interlocutore, che si fa indietro e se ne va mortificato e impressionato. I!: questo sguardo che il film sa ridare in modo mira- - 69
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