con ma se di spellatori, da Carro di Tespi. Per altri, teatro che porta al popolo i testi classici e spczz,1 agli indolli il pane della scienza. ccEssi, e per essi il tratro, - nota, a argutamente, qualche anno fa, G. Guerri•!ri -, si con,iderano portatori di cultura, e come tali vorrebbero presentarsi al popolo: eccomi qua, dicono: mi vedi? io ti porto Shakespeare, ì\lolière, la Commedia del• l'.\rte, la Parola dei Poeti che io conosco e tu no. R.in• graLiami e adorami perché io ti porto la Cultura. lo ( e ,·oi) cono,co parecchi di questi costruttori del te:tlro po• polare, portatori della civiltà ai selvaggi. Si sgo111entereh• bcro decisamente se si ,·edessero di f.ronte un vero pub• blico popolare di braccianti calabresi, di metaEurgici o di mondine della montagna bolognese ». Questi costrut• tori in realtà portano la cultura in provincia e credono di pvrtarla al popolo: perché essi confvnr\ono il concetto di popolare con quello di provinciale che è completamente <lner o. Perciò molte delle nostre iniziative che si dicono popolari 1100 sono altro che provinciali. I costruttori SO· gnano una Comédie Fra11çaise italiana, in cui la dome• nica si dessero due Goldoni e un ì\letastasio. e dove la llla11dragola di Machiavelli fosse replicata per duemila duecento sere come La via del tabacco. Per alcuni di cs,i que,ta Comédie sarebbe il teatro popolare. Per altri, teatro che pratica prezzi d'ingresso bassi. Per altri, teatro iu dialetto: vorrebbero riportare il teatro popolare alla istinti\'ità anziché alla rincssione; e magari popolare nel enso di: italiano, latino, mediterraneo e cose simili, ,i cioè fantasia, genialità, improvvisazione - cioè, in de(i. nitirn, disordine ( il popolo considerato come razza). Pel' altri, teatro per il popolo, nel senso di commovente, a grossi fumetti, basato sugli scontri delle passioni anziché sulla psicologia min~1ta e raHinata, con esecuzioni sbri• gati,·e, briciole della mitologia borghese volgarizzate in forma d'appendice: il popolo minorenne e il teatro come b balia che mastica la pappa per il suo stomaco debole. Per altri, teatro popolare vuol dire teatro d'invenzione e fantasia popolare, cioè anonimo e qualche volta fatto da analfabeti, in contrapposizione al teatro letterario, fatto da scrittori. Per altri, teatro di filodrammatici, d'azien• 51 da, Enal. Per altri, teatro che porta sul palcoscenico la imitazione popolare, mimesi della vita popolare: colore, gesti, modi, gergo popolare, neorealistico, divertente, pio!• uo di violenza verbale, scenografica e coreogra(ica; regi• strazione dei costumi di un quartiere popolare come se fossero dei rituali esotici. Per altri, teatro che parla del popolo, e presenta personaggi positivi, coscienti, operai e contaclini, protagonisti e soggetti attinenti alla vita del popolo, commedie e drammi sui problemi della classe operaia. Per altri ( sono intellettuali che sentono piu acuto il rimorso della loro origine borghese), teatro con la mistica del plebeo, l'idolatria del vitale, della natura, del primitivo: esaltano il teatro dei pupi, il teatro delle marionette di villa Borghese e i comici della rivista. I on fa bisogno di dire che ognuno di questi con• celti contiene magari un grano di verosimile. Infatti, nes• suno dubita che occorra interessare masse di spettatori, e ,,ia via: portarsi con il teatro in periferia senza rifiu. tarsi ai classici; prezzi bassi; divertimento e non noia; linguaggio comprensibile ai vari livelli dello spettatore popolare, ecc. Ma singolarmente e nell'insieme tali defi. nizioni misti(icano la natura del teatro popolare contem• poraneo. Difettano proprio nella nozione dei conflitti della vita contemporanea, da cui comincia un'azione teatrale adulta e la scala dei teatri popolari 11 • Nell'ultimo dopoguerra, dalle spinte opposte della Resistenza, nascono certe posizioni di teatro popolare ( sup• poste tali): il T.P.I. di Gassman; la definizione di na• zional-popolare gramsciano che Strehler assegna al suo teatro; il Teatro di massa organizzato dal Pci e dirett.J da M. SartareUi; i Teatri aziendali, specie presso le sedi dell'ltalsidcr; l'operazione viscontiaua, in particolare per l'Aria/da di Testori; il Teatro degli « Attori e Associa• ti » di Sbragia-Garrani-Salerno. Di fronte a queste prove, la politica culturale del movimento operaio ha sbagliato regolarmente i Sttoi indirizzi. Ha spinto avanti il Teatro di massa: prima promosso, poi liquidato, cancellato sen• za il minimo dibattito critico, ed ora adoperato come spauracchio per esorcizzare qualunque prova di teatro di parte 12 • Ha accolto come teatro popolare l'operazione vi•
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