c'è stata la identificazione assoluta del male come fotto sociale [ ...] Mo a questo motivo un altro, a parer nostro, se ne aggiungeva, contribuendo a comporre in un definito mondo idcole il cinema ita• li ano del dopoguerra: vogliamo dire il presentimento, la consape- ,•olezza, quasi, che da questa lotta, da questo tensione dolorosa P. costante contro i1 male, l'individuo usciva inevitabilmente sconUtto [ ... ]. E in questo senso allora non sarebbe errato affermare che il neorealismo è stato un cinema cssen7.ialmentc romantico. Di un romanticismo che ha celebrato le passioni dei suoi personaggi sul piano !ociale, ma che di ogni romanticismo conserva il tema inconfondibile: il eonOitto fra l'individuo e l'irrazionale» (D. PERSIANI, in Lo Spettatore Italiano, gennaio 1953, p. 16). 13 A. LATTUADA, Paghiamo i nostri debiti, in Film. d'oggi, anno I, n. 4, 30 giugno 1945. Ora in CARLOL1ZZAN1o,p. cit., p. 391. 14 La concezione dello Stato imparziale, « al di sopra delle classi », è relemento decorativo di ogni « scoperta » teorica socialdemocratica: non ultima quella, recente, della cosiddetta u stanza dei bottoni ». 15 G. P. DELL'ACQUA, Un'eredità difficile ma vincolante, in Cinema 60, anno V, n. 44, agosto 1964, pp. 3-13. Nell'articolo, ass3i acuto e preciso, si dice ancora: « li neorealismo riecheggiò, de un lato, le preoccupazioni di quella parte della borghesia che aveva inteso salvaguardare, durante la dittatura, i valori o meglio i prin• cipi dello Staio di diritto e il concretamento di essi in alcune 'élites' culturali e in alcune strutture della magistratura, delPedu• cazione pubblica e anche dell'amministrazione che, già inserite nella funzionalità dello Staio liberale, furono poi decapitate dal fascismo; d'altro lato, e proprio per la verificata labilità, l'acqui• sita coscienza dell'intrinseca debolez:r:a di quelle istituzioni, esso fu anche portavoce del risultato di questa esperienza critica, traducen• dolo nella ricerca di una comuniczione col movimento popolare e di classe ». 111 UMBERTO LENZI, Il montaggio nel cinema neorealis!a, in Cinema della realtà, a cura del Film Club Senese « Bianco e Nero » e del Centro Universitario Cinematografico, Siena, giugno 1955, pp. 54-55. 17 Il film nella battaglia delle idee, Milano 1954, p. 154. 1 giudizi di Chiarini si riferiscono a Il cammino della speranza, ma crediamo assolutamente legittimo trasferirli in questa sede: 1) perché si tratta di un altro mm di Germi, dalle strutture e dalla consistenza simili; 2) perché a noi interessa il metodo usato, che a un cerio punto diventa indipendente da un particolare Cilm. 11 Sempre, quando va nel Sud, Germi propone false alternative, come quando alle inibizioni e al mito dell'onore del Meridione, contrappone la famiglia piccolo-borghese del Nord. 19 Esempio probante: Le mani sulla città, di F. Rosi. •• Sull'origine e sulla determinazione del film neorealisla, in Servilu e grandezza del cinema, Roma, aprile 1962, p. 189. 21 idem, p. 191. 22 La sceneggiatura del film neorea/ì,ta, in Servitu ..., cit., p. 193. 23 Studi .sul neoreali.smo italiano. in ServitU ... , cit., p. 200. 24 Dalla prefazione al libro di PANFILO CoLAPRETE, Cinema amaro, Firenze, settembre 1955. 25 Scrittori e popolo. Roma I 965, p. 302. 24 Per una di.scuuione sul film italiano. in Bianco e Nero, aprile 1948, p. I 2. 21 Il nuovo cinema italiano, cit., p. XIX. 28 Il neorealismo italiano, Parma, aprile 1956, p. ll5. 29 Bilancio del neorealismo italiano, in Civiltà delle macchine, 1958, n. 1, pp. 79-84. 30 idem. 31 idem. 32 idem. " idem. Questo giudizio è autenticato da Rossellini, che nella prefazione al libro di Rondi sul neorealismo dichiara: « Contemplavamo le rovine dalle quali sbucavamo coperti di polvere. Usci dai nostri cuori un bisogno profondo e sincero di riconoscerci ed indivi• duarci. Dal.la nostra posizione morale, che ci imponeva di capire l'assurda tragedia alla quale eravamo sopravvissuti, nasceva il neo• realismo. Era un avvicinarsi all'uomo con uno spirito assoluto di amore e di solidarietà[ ... ]». H idem. 35 Il neoreali.smo italiano, cit., p. 16. 34 idem, p. 19. " idem, pp. ll8-119. ,. Dieci anni dopo, in Cinema della realtà, cii., p. 26. 39 Il nuovo cinema italiano, cii., pp. 86-87. •• idem, p. 92. 41 idem, p. 93. 42 idem, p. 150. .. idem, pp. 98-99. .. idem, pp. 245-246. .. idem, PP· 246-252. •• idem, p. 252. 47 Dieci anni dopo. art. cit., p. 28. Alle stesse tristi conclusioni sono condannate le tesi di P. RAFFA ( Per una definizione rigorosa del neorealismo cinematografico, in Nuova Corrente, aprile 1958, pp. 25-38), di stampo umanistico-socialdemocratico: il neorealismo. dice Raffa, è « l'individuazione di un superamento sia dcll'indivi• dualismo asociale della cultura borghese, sia della socialità totalitaria del socialismo n1sso: individuazione che, oggi che il socialismo occidentale ri,•endica l'iniziativa autonoma nei conrronti della "guido' sovietica, riceve dai fatti una conferma probante». " Arte e tecnica del film, Bari 1962, p. 181. 40 idem, p. 188. 50 idem, p, 197. - 49
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