qualunque di-corso ,ul ocorcalismo è strettamente collcl!ata al giudizio sull"aotifascismo. Di conseguenza, tenuto conto dei capitoli precedenti come eleme11ti interni al ncorcali,mo Mc•-o, che già ci introducono al neorealismo. ci chiediamo: si può parlare di « ideologia» del ucorcali,mo? Quali sono le caratteristiche e come si incontrano con la cultura antifascista? Non c,i,tc uomo di cultura. crediamo, che non attrihui-ra al neorealismo cinematografico il merito di aver r.·pprc-cntato la punta piu avanzata dell'espressione artistica del no,tro pac,e nell'immediato dopoguerra: e ciò benché di neorealismo si parli anche in pittura, in letteratura. in teatro. Anzi il termine sie so, la designazione di neorealismo si suppone. come dice il Sapcgno, « nata nell'àmbito del cinema, do,·e c•so rappresenta ,·erament.: una ,omma di tentativi e di ri ultati preziosi, una esperien,a concreta capace di svolgersi con tanta maggior libertà e spontaneità in quanto meno si tro,,ava fin dalrinizio frenata dalla presenza di una tradizione già costituita in linguaggio, e quanto piu facili e immediati, anzi necessari, si presentarono in essa i rapporti col pubblico popolare »3 • E. naturalmente non a ca o, il medesimo clima di fervore intellettuale e di ansia rinnovatrice tipici della cultura italiana alla fine della guerra, lo troviamo nell'ambiente del cinema: « li dopoguerra immediato che ,·eclern tornare nelle sue città sventrate i soldati logori di un esercito umiliato piu che disfatto, e i superstiti allucinati dei campi di eliminazione, i sentiva tuttavid percorso da uno slancio ricostruttivo, da un'ansia sperimentatrice cli giustizia, che altro non era se non 'spirito della Re istenza '. I condannati a morte non erano soltanto i caduti in ,una ricerca affannosa ma astratta di libertà: attraverso di loro i non eletti, quelli che eran rima,ti •emprc esclusi da protagonisti della storia, esprimernno l'csi!lcnza dell'emancipazione sociale, della trasforma,ione dello Stato [ ... ]. Questa tensione degli animi, in cui sofferenza e speranza erano le uniche basi per il futuro, rapprc.•cnta l'origine prima, per quanto non la unica, del nuo,·o cinema italiano [ ... l esprimendo [ ... 1 una maturità faticosamente raggiunta. Quella cioè di poter 31 - guardare in sincerità le proprie colpe e da cui giunger<! i, una chiarificazione, a una spinta fattiva che attraverso J°inclividuo rigeneri la società »•. Anche in questo campo, ,·olontà di rinnovamento e nuova configurazione dei rapporti fra arte e realtà, e società: « Agli artisti italiani si presentava un panorama ricco di pro pettive e di imprevisti. i affollavano nella loro fantasia i motivi di critica ciel costume che nelle altre nazioni lo svolgersi degli avvenimenti aveva distribuito su scale ptu ampie e distese. Si presentava veramente l'occasione di svecchiare d'un colpo la cultura italiana, cli fare un processo esauriente a tutte le secolari stratificazioni retoriche che la opprimevano e le impedivano di partecipare al flusso piu generale della cultura europea »5 • L'artista, insomma, dopo tanti anni di ripiegamento in un ermetico intimismo o in evasive surrealtà, senti profondo il legame con la propria terra, con i problemi civili e morali di tutta In società; si incontrò con quella parte ciel paese che piu genuinamente e piu scopertamente rappresentava e sofferenze e speranze: i « non eletti ». il popolo. Da questo incontro nacquero opere famose, che sono ancor oggi la gloria del nostro cinema: Roma, città aperta, Pais<Ì. Sciusci<Ì, Ladri di biciclette, La terra trema e tonte altre, di maggiore o minore peso. Come si spiegano allora la crisi, lo sbocco nel conformismo, la abdicazione civile del nostro cinema dopo gli anni '50? È stata sufficientemente chiarita la sostanza conoscitiva delle proposte neorealiste già nel momento della splendida fioritura? Pensiamo di no, e ne indichiamo le ragioni in una impostazione critica che ancora si ferma alla descrizione, all'apologia, e non scende alle profonde radici dei fenomeni: una critica, ribadiamo, prigioniera dell'antifascismo e incapace di superarlo positivamente. « La distorsione comincia - oserva acutamente Pio Bnldclli - quando il 'mito degli inizi' del cinema italiano di c1uesto dopoguerra prende il luogo della ordinata successione dei fatti io cui vanno calate la varie ipotesi storiografiche ( circa i difetti o i pregi della nostra produzione): un errore di prospettiva, nonostante la copia cli citazioni di eventi politici e la massa dei dati. Di ..
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