zione ,o:--tarwialc. come quello d1c spesso "iene fnttn da parte cnttolit•a. È. il c-aso, ad esempio, della rclnzionc del prof. S. Cotta al Coll\ (•~no Nazionale sulla Resistenza ( Roma, 23-25 ottobre 196 i). Contro lt.~ lr~i cli Cotta, , a segnalato rarticolo di F1L1PPO F1ns~AT1. l no poh•mic,1 con i cuttolici sul/,, Uesis1e11:.a. in Critica marxista. m;..irlo-aprilc 1965, pp. 16-90, in cui si dice: <e Allo studioso cattoli<'o [ ... ) non rc,;ta altra ri,;;orsa d1c negare la continuità storica fra ant1fa,ri--mo e Re:iistcnza: solo operando questa scissione, difatti. può affrontare SC'nza remora alcuna l:l tematica della rcsi- ~1rn1a 1913." 15. avendo prc~iudizialmcntc eluso l'insolubile problenrn rapprc~rntato dal gro,·iglio delle contraddizioni che ave,•ano caratteri21ato l"attq;!!iamcnto della sua parte nel periodo precedente ». in partiC'olar modo nella guerra cli Spagna. : Pe-r u,;;arc alcune espressioni cli G. AMENDOLA, in Unità e so• ciali1mo, dihattito fra G. Amcnclola, L. Basso e G. C. Pajcn~, Rinascila. 1~ luglio 1965. p. 15. 3 ~cl sag!!io Appuuti per una discussione sulle politiche di fronte popolare e na:ionale-, in Critica marxista, marzo-aprile 1965, pp. 6-28. Le citazioni che seguono sono trntte da questo saggio. 4 l \tBlRTO Co1.,0\C \LLJ e GASPAHE DE CARO, Alcune ipotesi c/1 ricerca marxista sulla storia contemporanea, in Quaderni rossi, n. 3. )lilano 1961, pp. 102-108. 5 Unità na:ionale, in La Rinascita, 1941 n. 3, «Editoria.le». 6 Idem. 7 Questa rinuncia al termine di «classe» per quello di « go- , erno di popolo per il popolo n C acutamente individuata - nel famo•o discorso cli Togliatti al suo rientro dall'URSS - da A. G10L1n·1. in // comunismo in Europa, Milano 1960, « lntroduzion< », p. 28. 8 In Bcrndiera rossa. Milano, anno I n. 2. 9 Idem. anno I n. 3. 10 Ora in Critica marxista, cit., pp. 125-127. 11 La ri,;;posta del Pci a questa lettera trattava con ironica sufficienza i « ridicoli 11 argomenti degli l< ingenui » Carla Nistro c Leone, i quali ,•enivano poi redarguiti per i loro « atlcggiamenti infantilis1ici » e per aver osato « far scuoletta in fatto di questione nazionale>>. Può interessare che nella presentazione di questa ]ettcra, scritta eia Filippo fra.ssati (Critica marxi.sta, cit., p. 91), vengono ripresi - oggi - i medesimi termini di « infantile cstre• mismo » e « resistenza settaria », e si difende la «fermezza» di cui il Partito aveva dato prova nella sua risposta. 12 In Problemi del Sociali.smo, settembre 1963, « Editoriale n. 13 Unità na:ionale, cit. H Su questa strada non si contano le abnormità ad es. gli appelli ai capitalisti « onesti n aUinché si accontenta;sero di un u profitto equo». 15 V. /,a Rina.cita, 1945, n. 5-6, p. 135. V. anche il famoso 32 scritto di E. CURIEL sulla « democrazia progressiva>) ( del marzo 191 l), ora in Critica nwrxi-5ta cit., pp. 29-38, dove la mistilicazionc è totale quando dice che <( bisogna esaminare la politica dei partiti comunisli, se vogliamo non soltanto giustificarla sulla bn,;;c cli ronsiclerazioni tattiche, ma intendere come il passaggio dalla parola d'ordine 'lutto il potere ai Soviet', alla parola d'ortlinc ~ tutto il potere ai Cln ' non sia espediente di politica contingente, ma conquista storica di ve11t'a1111idi lolla proletaria n ! ì\"on mancarono, anche al11intcrno del Pci, opposizioni ferme e coraggiose, ma ad esse si risponclc,•a con insolenza. V., per tutti, l'articolo di FELICE PLATONE, Vece/rie e nuove vie della prot·oca:.io11e trotzkista (in La Rinascita, 195•11 n. 4, p. 89), in cui s• sente reco di critiche serie: e<[. .. ] si tro,erà immancabilmente c1ualc11no per sostenere che la democrazia non potrà mai essere diversa da quella che venticinque anni or sono ha dato vita al fascismo, e dovrà essere monopolio di quegli stessi gruppi e ccli soc-ia.li, e si troverà qualche altro per rilorcere che ogni lotta per la democrazia è "ana e che è vano parlare di unità e di vittoria della forze democratiche>>. È evidente che la posizione che traspare tra le righe meritava una risposta seria, invece la questione viene risolta con l'insulto piU volgare: (< E gli aggruppamenti equi• voci, piU apparenlati con la malavita che non con la politica, e nei quali si fondono \lecchi e nuovi trotzkisti, tenitori di tabarins e di bische clanclcslinc. speculatori del mercato nero cd eroi del brigantaggio notlurno, rappresentano forse ancora un pericolo per il movimenlo operaio, democratico, cli liberazione nazionale o non rappresentano piuttosto uo semplice problema di polizia 1 ? ». 16 LEt..10 BASSO. Vent'anni perduti?, in Problemi del socialismo, 1960, n. 11-12, p. 1286 e segg. 17 Op. cit., pp. 257-258. " In Verifica dei poteri, cit., p. 136. 19 In Commurie n. 23, luglio 1935, p. 1263; citato da FonT1N1. op. cit., p. 136. 2° F. Fo«TINt. op. cit., pp. 127-128. 21 Op. cit., p. 255. La nostra analisi era iniziata da una demistifica- 4. zione di alcune posizioni critiche sul neorealismo che negano o stravolgono i nessi profondi esistenti quel movimento culturale e l'antifascismo. Avevamo, tra al contrario, avanzato l'esigenza di strutturare un discorso concretamente storicista e critico sull'antifascismo e la sua cultura, proprio per comprendere nella sua reale collocazione il periodo migliore del nostro cinema.
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