giovane critica - n. 11 - primavera 1966

rifl1101·a111ef1to e nella nuova urgenza del rapporto culturapolitica i tratti fondamentali della cultura dell'autiCasci- ,mo, crediamo di aver suggerito anche i gravi limiti in es-i presenti. e cioè da una parte la mancata rottura, la mancata frattura in senso qualitativo che caratterizzarono ncgatirnmenlc quel « rinnovamento ,,, dall'altra l'occasionalità e la provvisorietà dcli'« impegno ", sulla base di un'in,uHicicnle analisi delle forze storiche reali e di una scelta che non riusci ad oltrepassare la matrice ideali- !'lica. .\la quali sono le ragioni ultime di questi limiti; dobbiamo rimanere all'interno del discorso « culturale », o non andar oltre? Certamente è esalto quanto dice il Garin: « Bisognava vedere la malallia del proprio pas- ;ato. e rifiutarlo come solo si può il proprio passato, o--ia nega,,do/o in una affermazione nuova il cui rapporto con il momento precedente approdasse ad un no radicale»". Ed è giusto anche aUermare: « In quegli anni[ ... ] agli intellettuali della nuova democrazia sembrò mancare la vera forza di creare l'intelaiatura programmatica e politica di una ripresa autenticamente nuova [ ... ]. Se la storia del periodo compreso fra il 25 luglio '43 e il 18 aprile '48, fu per suo conto largamente controllata da forze politiche ( Ivanoe Bonomi, i vecchi giolittiani, ecc.) che avevano tutto l'interesse a interpretare le vicende degli ultimi decenni in chiave di sostanziafo continuità - il Ca cismo come parentesi - la cultura dei gruppi piu avanzati non riusci a creare con suilicientc \'igore, le condizioni operative - e non quindi meramente retoriche - di un clima di effelliva frattura»". Tut1avia - obielliamo - quc to ,, lamentare>>, indicare i " torti » ccc., non s]gni(ica forse rimanere nell'àmbito di una concezione della cultura assai vicina a quella che si denuncia, a una cultura che ha sempre e in ogni caso il potere di « sciogliere e legare n? Come si fa a pretendere qualcosa dalla cultura, se non si analizzano concretamente le basi reali sulle quali la cultura agisce? Ed è <Jui - ci sembra - il limite di queste posizioni. Si denuncia la mancata « rottura », l'incapacità di compiere 24 - 1111 processo al passato che approdi a un no radicale, ad un'autentica frattura: ma è tutto ciò responsabilità della cultura, o almeno soltanto della cultura? Pensiamo di no. e nella vita reale del nostro Paese, nella lotta e nello scontro delle forze sociali e quindi dei gruppi politici ci fosse stata vera rottura, vero processo al passato, autentica frattura, allora soltanto avremmo potuto « pretendere n o « lamentare » qualcosa nell'attività dei nostri intellettuali. Chi trascura queste condizioni oggettive per auspicare programmi o Ìlenunciare « i torti », si forma allo stadio « quantitativo », in quanto tende a « saltare » le contraddizioni reali. « Dopo che quasi un ventennio ci ha separati dalla età del fascismo, bisogna diCfidare [ ... ] dalla piu pericolo a delle illusioni: quella che tende oggi a far credere separabile da quella politica la responsabilità culturale delle imperfette valutazioni Jel fascismo e dello antifascismo >>: è quindi « pura perdita di tempo >> un processo alla letteratura e alla poesia - e al cinema - cli quegli anni « che non implichi anche e soprattutto la critica alla politica - culturale e non culturale [ ... ] e dunque non contenga e non sia una proposta politica »20 • Ci eravamo chiesti all'inizio quali erano i rapporti tra neorealismo e cultura antifascista; abbiamo suggerito connotati e limiti di quella cultura. Ci chiediamo adesso: i limiti di quella cultura non sono forse anche i li,uiti dell'antifascismo stesso? E per voler scendere al centro dell'intera questione, qual è il nostro giudizio, tutto politico, sull'antifascismo? Infine: quale posto occupa !a cultura nell'antifascismo? 1 BnuNo SECIIE e RAFFAELLO MATARAZZO, I problemi della cultura, in Il Paese come se, a cura di S. PozzANI, 1\1ilano 1961, pp. 304-305. 2 Idem, p. 306. 3 E. GARIN, Lo cultura italiana fra '800 e '900, Bari 1962, p. 231. 4 f.·IAntO SANSONE, La cultura, in Dieci anni dopo n cura di Il. BATTAGLIA e P. CALAMANORE1, Bari 1955, p. 517. 5 E. GAR1N, op. cii., p. 271.

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