giovane critica - n. 11 - primavera 1966

rnrc alla maturità della critica cinematografica piti delle ,noltc, non tulle uggc!'-tivc evasioni cui ha fallo ricorso in que"lli ultirni anni ))3 • 1 Gt rno Ft;\K, / molti vi:i del critico disoccupato, in Cinema fll/010, 1965, Il. 175, Jl• Jf8. l (dem. (i rendiamo conto perfettamente come all'interno cli que~ta seconda posizione, che facciamo nostra, occorre distinguere, e altcntamcnte. Ma clall'inlerno. Fink invece si situa su un piano di-.inc-antalo, quasi non lo riguardassero le situazioni che denuncia - o rnr~lio, dei;:crivc; e non distingue affatto. 3 G. P. ot..LL0 .\CQUA, Un'eredità difficile ma vincolante, io C.rnemn 60. ago.::,lO 196L n. JL p. 13. [( corsi\•i, nelle citazioni, sono -.emJHl' dell"autore. N.cl.ll.] 1. 11 neorealismo e la sua crisi scandiscono le discu, ioni della nostra critica cinematografica ( e letteraria, auche se in miuor misura) negli anui 1950."60. E ancor oggi ne sentiamo gli echi, quando ci si richiama alla « splendida fioritura» di quegli anni, al suo « impegno morale » di contro al conformismo e alla fiacchezza del presente. Ma se vogliamo sfuggire al moralismo o ad una semplicistica « nostalgia », occorre aHrontarc rigorosamente il problema del neorealismo, la so,tanza delle ue proposte conoscitive e le ragioni che ne segnarouo il tramonto. Le apparenze non ingannino: al Convegno di Parma nel 1953 1 , i critici delle primo tra i quali il riconoscimento del « valore positivo di,·crse tendenze si trovarouo d'accordo su alcuni punti, del neorcali mo italiano su cui poggia particolarmente la fortuna del nostro cinema». i\Ia cosa c'era dietro questa fittizia unità, quali ,erano le motivazioni di fondo che , ivc, ano contraddittoriamente dietro una facciata concorde? Ci chiediamo allora: quanto ci ha aiutalo la critica cinematografica - nelle sue diverse premesse ideologiche - a comprendere il neorealismo? Si può dire che c•-a abbia contribuito ad analizzare il fenomeno spiegandolo nelle sue articolazioui, nei suoi nessi profondi con I& realtà di quegli anni? 16 - Se c1 accostiamo alle riviste italiane di cinema .: agli scntt1 sul neorealismo, e risaliamo poi alle origini della nostra critica, al periodo della sua formazione, notiamo che la componente idealistica è preseutc in essa in gran misura, sotto le forme piti diverse. E che il superamento della impostazione idealistica sia stato ( e, in parte, sia ancor oggi) un problema ceulrale, si vedrà piti avanti. Nel geuerale tentativo - verificatosi nel dopoguerra - di superare le coordiuate idealistiche nella metodologia estetica, notiamo alcuni critici 2 che si richiamauo apertamente e programmaticamente alla lezione crociana. Quali indicazioni ci dàuno per uua comprensione del neorealismo? Il punto di partenza che li unisce è nella convinzione che l'elemento basilare, fondamentale dell'opera d'arte sia unicamente l'attività fantastica, la fantasia creatrice 3 • Essi naturalmente non negano l'importanza - come componente dcli'« intuizione » o come « strumento " per il critico - del fondo storico-sociale sottinteso dal singolo prodotto artistico, dei caratteri precipui della cultura di cui questo è espressione, della esperienza personale dello autore: però tutti questi elementi, lungi dal coincidere in una articolata dialettica con il momento fantastico, ne sono distinti; si collocano nella sociologia, nella << storia della cultura ", nell'economia, nella psicologia, non nella estetica. La fantasia rappre cnta quindi un momento autonomo, se non astorico, certamente metastorico. Parlare di " realismo » nell'opera d'arte non ha senso, poiché per sua natura l'arte, come elaborazione creatrice del reale, è realista proprio in quanto fantastica: « sarà chiaro allora che qualificare come realistica un'opera di poesia non vuol dire che essa, a differenza di altre, non sia una creazione fautastica, ma solo che è stata prodotta in particolari condizioni oggettive, che hanno offerto alla fantasia certi materiali della realtà [ ... ) materiali questi che, tuttavia, nelle loro specifiche dimensioni, 11011 hanno alcuna importanza per il poeta [ ... ). In altre parole, la concretezza poetica della sua opera sarà data ancora una

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