scrive: « Questo partito disciplinato che nessun feticismo della democrazia astratta imbarazza, rispetta, in queste ore gravi tra tutte, le sue regole di democrazia interna. Mette il suo capo riconosciuto in minoranza; la grandi! autorità personale di Lenin non impedisce ai militanti del Comitato centrale di rizzarsi contro di lui e mantenere vigorosamente il loro punto di vista; le questioni più importanti sono risolte con il voto, risolte con delle deholi maggioranze alle quali le minoranze sanno sotto• mettersi senza abdicare alle loro idee [ ... ]. Appassionata, la discussione rimane obiettiva: né i pettegolezzi, né gli intrighi, né le questioni personali vi giocano un ruolo rilevante. Dei militanti parlano un linguaggio politico senza pensare a ferire né a discreditare il compagno avversario: si tratta di provare ch'egli ha torto. L'opposizione, non essendo beffata, non manifesta se non il minimo di nervosismo compatibile con gli avvenimenti e torna prontamente sulle decisioni eccessive. Lenin, acquisita la maggioranza, non trionfa. Ha ben altre preoccu• pazioni ! ». E, alla fine dell'anno I, notando che « gli antichi costumi democratici del partito fanno posto a una centralizzazione più autoritaria » sotto la pressione di implacabili necessità, Victor Serge precisa tuttavia: cc"La salute morale del partito è attestata da una onestà assoluta. Esso ignora la menzogna convenzionale, gli equi• voci, il vecchio gioco degli sciocchi delle due ideologiP. - l'una per 'l'élite', l'altra per 'la massa' -, le differenze tra il pensiero e la parola, la parola e l'azione. Ogni cosa è chiamala con il suo nome. Si vive su idee chiare, di una grandiosa semplicità. Le idee, le parole d'ordine, gli atti non fanno che un tutt'uno, unità formidabile che è al tempo stesso una causa e una conse• guenza di una politica nettamente proletaria: poiché la menzogna sociale proviene dal desiderio di soddisfare, o di dare l'apparenza di soddisfare, interessi in realtà incompatibili ». Giacché - cd è in questo che Victor Scr• gi; ha portato mirabilmente a fine il suo disegno -, il partito non è l'apparato burocratico al di sopra e fuori dalla portata delle masse che comanda e manipola: « Il partito è nelle masse operaie e contadine il fermento or• ganizzatorc. La sua funzione è in tali momenti molteplice: esprime le aspirazioui più generali e più acce - saric delle folle, le traduce in atti coscienti; attira, mo• bilita, iuquadra, disciplina gli elementi più attivi delle classi che esso rappresenta; seleziona tra di loro gli amministratori, le guide, i capi; istituisce tra i capi e le masse uua quautità di coutatti e di scambi perpetui, sia nelle graudi assemblee, uei congressi, nei mectings o nel lavoro quotidiano; assicura infine, in seno alla classe operaia, la vittoria dell'intelligenza e degli istinti supe• riori sulle influenze estranee, le tare ereditarie, gli istinti inferiori ». Il partito, mediante l'organizzazione, è il veicolo della coscienza: questo è il segreto dei bolscevichi, oggi più necessario che mai e che questo libro di Serg<J ci permette di ritrovare. Resta da dire che l'opera, come del resto tutte quelle delle Editions de Delphes è presentata con molta cura e preceduta da una serie di fotografie dei principali personaggi di questo periodo della storia della Rivoluzione. Ci si può soltanto rammaricare che gli editori abbiano integralmente rispettalo la formula della prima edizione: sarebbe stato utile, per il lettore odierno, rinviare a proposito delle frequenti citazioni di Lenin a una edizione - anche in lingua straniera - accessibile delle sue ope• re. D'altra parte, una cronologia avrebbe permesso al Jet• torc novizio - sono legioni - di seguire più facilmenlll il racconto, e alcune indicazioni biografiche di constatare che i dirigenti rivoluzionari furono successivamente massacrati da Stalin. Infine, in linea generale, la prepa• razione di un indice - per quanto fastidiosa essa sia - rende tali servizi al lettore da essere divenuta assolutamente indispensabile per l'edizione o la riedizione di una opera storica seria destinata ad essere frequentemente ul ilizzata dai suoi lettori. Pierre Broué -9
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