Fai-o·. , olto a ,usci tare atteggiamenti di diffidenza o di,appro,·azione. Quando queste parole vengono usate io quc,to ,en·o evocativo, non sono sostituibili da altre, se non per puro caso, il che spiega la comune riluttanza ad abbandonare quest"uso, persino quando si ammetta pienamente che dcri,·ano degli incoovcoienti dall'uso indi· ,crimirrnto di simboli come Vero' e Vero•. In generale I' allaccamento ad una parola, anche quando se ne sia ricono-ciuta l'ambiguità, e ciò è carattere comune delle di,cu,,ioni, è dovuto molto spesso alla sua efficacia emotirn piullosto che alla reale difficoltà di trovare altri simboli a,enti la medesima referenza. Tuttavia questo non è -cmpre ,1 solo motivo per tudiare la dipendenza delle parole, come \'Cdremo nell'ultimo capitolo. Questa di,·er-ità di (unzioni tra le parole come mezzi o ,·eicoli di referenza, e parole come espressioni o stimoli di atteggiamenti, ha cominciato da qualche anno ~d attirare l'allenziooe, per lo pit1 da un punto di vista puramente grammaticale. La negligenza, tipica della linguistica, degli effetti dei processi linguistici su tutte le altre attività, ha CO· ruuuque prirnto tali studi di gran parte del loro valore, per il modo in cui sono stati condotti. G. voo Gabelentz, per esempio, sebbene dichiari che « il linguaggio serve ad un uomo non solo per esprimere qualcosa, ma anche per esprimersi », non pare che abbia affatto considerato quale e trema conseguenza abbia questo reciproco implicar,i di (unzioni tanto sulla teoria quanto sulla forma del linguaggio. E, per citare il piu recente lavoro sullo argomento Vendrycs, nel suo capitolo sul linguaggio a{· Ceuivo, ,i attiene con pari rigore al punto di vista dei grammatici. « L'elemento logico e l'elemento affettivo », egli dice, ,e si mescolano continuamente nel linguaggio. Tranne che per i linguaggi tecnici, ed in modo particolare per i linguaggi scicnti(ici che sono, per definizione, al di Cuori della vita, l'espressione di un'idea non è mai priva di una sfumatura di sentimento ». cc Questi sentimenti non interessano in alcun modo il linguista, a meno che non siano espressi mediante mezzi linguistici. Ma e si restano generalmente al di fuori del linguaggio; as· 76 - somigliano ad un leggero vapore che vada fluttuando sul· l'espressione del pensiero senza alterarne la forma gram· maticale », ecc. I due modi principali in cui l'aspetto affcuivo del linguaggio riguarda il linguista, li trova in primo luogo negli effetti di esso sulla disposizione delle parole e, in secondo luogo, nelle abbreviazioni lessicali da es o prodotte. Molte parole sono omesse o trattenute per ragioni affettive. « Con l'affettività deve spiegarsi in gran parte l'instabilità delle grammatiche. L'ideale logico di una grammatica dovrebbe essere quello di possedere un'espressione per ogni funzione, ed una sola funzione per tulle le espressioni. Questo ideale suppone, perché possa essere tradotto in realtà, che il linguaggio sia fissato come un 'algebra, in cui una formula, una volta che sia stata determinata, si mantiene constante in tutte le operazioni in cui viene usata. Ma le frasi non sono formule algebriche. L'affettività non fa altro che sviluppare e colorire le espressioni logiche del pensiero. La stessa frase non viene mai ripetuta due volte; la stessa parola non viene mai usata per due volte con lo stesso valore; non esistono dei fatti linguistici che siano assolutamente identici. Ciò è dovuto alle circostanze che, senza sosta, modificano le condizioni della nostra affettività » 12 • Forse non è cortese chiedere ad un grammatico delle considerazioni sugli aspetti piu ampi del linguaggio. Essi hanno difficoltà specifiche e problemi molto complessi che assorbono la loro attenzione. Tuttavia ci si poteva attendere una ricerca ancor piu penetrante da un libro che, per ciò che prometteva, fece desistere Coutourat dallo scrivere il progettato Manuale di logica del linguaggio. E resta tuttora vero che se abbondano i linguisti, dei quali il signor Vendryes è uno dei piu valenti rap• presentanti, sono stranamente rari gli studiosi della teoria del linguaggio 13 • Aoche da parte dei filosofi è stato di recente effet• tuato, in modi diversi, uno studio speculativo di questa dicotomia di funzioni simboliche ed evocative. Tutti i tnmini come Intuizione, Intelletto, Emozione, Libertà, Logica, Immediatezza, sono ormai famosi per il loro po• tere di confondere e privare di valore qualunque discus·
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