puhhliro), e , i,ono, partecipando comunitariamente nel prr-rntc. l'azione ,cenica: dalla quale possono ricavare moti, i di ,·oncordia. ma anche scissioni Curiose o ragionate. Dalla platea come dal palcoscenico si av,·crle questo ,camhio. ln eHelli. il teatro non si prc enta solo nella compiutezza dell'opera letteraria e dello spellacolo nel senso tradizio,ule della parola, ma opera come Catto connaturato ai gruppi umani intesi come « comunione », como! unità p,icologica. Tendenza a costruire ritmi con i mo- , imenti del corpo, a rappresentare con la pia ticità delle mrmhra. a narrare con la mimica, a commentare la parola col ze,to. a tra•Cerire la ,·ita nella finzione per giungere proprio al centro della vita, oltre l'episodica e le ,·ariazioni di ,upcrCicic: ecco le forme elementari uelle quali ,i mani[c•ta l'innata altitudine dell'uomo al teatro, la ,pinta a dare e, idenza [isica a un movimento interiore. Situazioni non narrate o riCcrite ma presentate in quanto azioni. anzi in quanto persone che agiscono e nel momento in cui agi•cono. i\Ia al Cine di partecipare con piena soddi•fazione all'azione scenica occorre padroneggiare certe regole. ,emplici e complesse insieme, le co iddclle convenzioni teatrali. Un tempo la partecipazione al teatro era popolare perché si basa,•a su una consapevolezza e su una conoscenza di Condo che proveniva dal contenuto religioso degli spellacoli. La lcllura, che può consentire la comprensione lcllcraria di un lesto teatrale, conduce ad una esperienza di genere di,·erso: come l'uomo dinanzi a se stesso. Il teatro in•criscc organicamente l'individuo nella comunità clc-:di •pellatori, lo fa vivere all'unisono o crea in lui la possibilità del dissens~. Proprio le « convenzioni » riducono il rischio dell'emozione viscerale, e agevolano i proce•,i dell'intellello. Lo spettatore a teatro non viene mai annichilito o interamente tra,•olto: un minimo di scarto resta sempre, a cominciare dalla misura della sfera visiva: l'occhio aHerra la vicenda sul palcoscenico, ma vede anche il palcoscenico, i palchi, insomma la finzione; se mai, sono gli incanti del divertimento, le fatue meraviglie della messinscena che possono surrogare e deviare la concentrazione sulla parola e l'evento. La convenzione si manifesta anzitutto nella presentazione dell'ambiente; ma sono convenzio62 - nali, sempre, anche il movimento e il gesto dell'allore. Un attore si sposta, avanza, so[Cre, suscitando il senso di un determinato ritmo, imprimendo un certo impulso al suo movimento e comunica nello stesso spettatore un messaggio tragico o un 'emozione comica, facendo ricorso ad un vocabolario da lui conosciuto. Essere spettatore significa, quindi, possedere la conoscenza di una convenzione ed a,·erla assimiliata a tal punto da poterla automaticamente applicare durante lo spettacolo. Da qu~sta pregiudiziale, che riguarda l'autonomia ( insostituibile) dell'e perienza teatrale, scendono tre elementari conseguenze. Anzi tulio, il teatro de, e salvaguardare e poi svolgere il proprio linguaggio; parli con i mezzi che sono 1·onformi alla sua natura, che si distingue da altre per un'eHelliva indipendenza ed autonomia d'espressione. Forse questo linguaggio va sfrondato o, viceversa, va arricchito, sperimentato, esasperato in certe sue direzioni, magari giungendo anche a forme composite che piegano al servizio dell'azione scenica tecniche che si considerano proprie di diverse forme d'arte: musica, danza, ccc. :\ila il palcoscenico dichiari senz'altro di essere tale, ossia di essere un luogo nel quale si finge lo svolgimento di una determinala funzione, che colpisce il centro della vita. In secondo luogo, congedato il teatro borghese e quello naturnlistico, occorre av,•icinare alle convenzioni sceniche un pubblico diverso, numeroso: mediante un teatro pir'1 diHicile, Corse, ma sempre chiarissimo e pro• prio per questo piu popolare, piu vicino all'intelligenza. ron esitiamo a scovare i nuovi spettatori ( parlando, nelle opere. della vita di oggi: sentimenti, speranze, lotte, sconfitte, colpe, possibilità) nelle sedi piu disagiate, nelle peri[cric, nel fondo di sperdute provincie, Ira le masse operaie e cont;idine, in mezzo ai giovani delle scuole: ma ogni volta senza dimenticare che è via unica, a consolidare la durala del legame tra spettatori e vicenda scenica, l'incremento continuo della capacità di partecipazione popolare. La terza conseguenza consiste nel fatto che la scuola dovrebbe essere in grado di preparare al teatro una base larghissima, educando alle convenzioni del linguaggio scenico: partecipazione e precisione del gusto.
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==