giovane critica - n. 10 - inverno 1966

vo~liono i joristi? « Begli esempi di devozione, di solidarietà, di franrhezzn, di abnegazione. Che si porli un po• piti dell'oscura dedizione delle nostre mamme operaie, e un po' meno dei traS<'or-i tli a, v~"nturierc inuominabili. Che si mostri di pili la bcllcz1a e la fecondità del rude lavoro dei nostri minatori, e di men, Il' tristi a,•,fnture di volgari malfattori». E Ciné-Libcrté si dichi3ra cl'aecordo, annunciando nuovi cortometraggi sull'aviazione popolare. sui ferro,,ieri ... " J. Kre,,, in l:Acant-Garde. 16 011obrc 1937. •• Cahiers de la ]eunesse, 15 scllcmbrc 1937. 70 L"Avant-Garde, 2 ollobre 1937. 11 Quand on tourne che: Alaurice Tltore:, io L'Avant-Ga·rde. ~O 011obre 1937. 9 Cronologicamenlt!, La Marsigliese viene dopo La • Gra11delllusio11e ed esce nel 1938. Il progello e la preparazione datano però dagli inizi del '37, e anche prima, sia pure in forme non definite. Il film d'altra parie vuol essere « il film del '37 », fallo in primo luogo per servire da presentazione ufficiale all'Esposizione parigina 72 , per rappresentare in allegoria la situazione rivoluzionaria francese e il suo spirito. Esso nasce come film del popolo, e si trasforma per strada in film di una coalizione pericolante, rello da un unanimismo e da un nazionalismo fatti per accontentare tulli. Il lancio ne venne fallo allraverso una pubblica sotto•crizione cui partecipano in primo luogo gli iscritti ancora numerosissimi della nuova CGT. Pochi mesi prima è stato messo in scena con il patrocinio dello Stato il vasto affresco di Roma in Ro!Jand, 14 J uillet, che si presenta corue il prim,o tentativo statale di teatro popolare. E' indubbio che la Marsigliese ne ricalca in parte lo spirito, e che sia nata sulla scia di quella realizzazione. Il manifesto di lancio parla di « film per il popolo, fallo dal popolo >i: « sarà il film della nazione francese contro una minoranza di sfruttatori, il film dei dirilli dell'uomo e del cittadino. Per la prima volta un film sarà prodollo dal popolo stesso, attraverso una vasta solloscrizione popolare. Due franchi a testa per produttore. Due franchi il bigliello di sottoscrizione. Due franchi che verranno scontati sul prezzo dei posti nelle sale 52 - dove il film viene proiettato. Sottoscrivete! ». Mesi e mesi di ricerche per stabilire la sceneggiatura, mesi di lavorazione con le comparse offerte dalla CGT e con volontari d'ogni tipo 73 , dozzine di allori, migliaia di figuranti, l'appoggio dei Ministeri piu importanti. E' il superspettacolo della sinistra. Ma La vie, concepito come piccolo film di propaganda elettorale, arrivava in un momento di entusiasmo autentico e di attesa per grandi cambiameenti, e questo, nel film, lo si avvertiva. La Marsigliese viene invece, al momento della sua realizzazione, in un periodo di crisi del governo Blum, perso nelle mille beghe del governo e del sottogoverno, nelle paure e nelle remore internazionali. E la classe operaia, oppressa da opposte direzioni, in gran parte irregimentata ( in special modo i giovani, i nuovi venuti) in un partito di tipo duramente staliniano, spaventata dalla guerra e incitata dalle parole d'ordine di un quieto e sciocco pacifismo o di un nazionalismo risorgente e compiaciuto, s'è ripiegata su se stessa, dopo Clichy " e la rimessa in discussione delle conquiste del '36. Dall'altra pa1·te, il capitale ha rialzato la testa e dirige di nuovo il gioco, passata la grande paura del giugno di un anno prima. In questo cumulo di contraddizioni e di volontaria impotenza, il film nasce come una specie di grande alibi a piu funzioni: glorificare la grande Rivoluzione dell'89 « perché non si è capaci di fare quella del '37 » come scrive Chardère 75 , presentare a mezzo di una visione del passato un preteso specchio del presente in cui far scivolare le linee di una politica di rinuncia. Il tentativo di attualizzare la storia e di umanizzarla è alla base delle concezioni di Renoir per questo film, ed egli lo compie con la massima buona fede e con convinzione estrema. Egli scrive: « sarebbe impossibile fare un film sulla situazione politica attuale, che rischierebbe di sollevare polemiche e di spiacere ad un pubblico che va al cinema semplicemente per distrarsi »; ma aggiunge: « nel film non ci sono solo i marsigliesi, il re, la regina e la corte. Ci sono i rappresentanti di tulle le categorie sociali del tempo. Abbiamo incontrato infatti in questa epoca delle classificazioni di uomini che corrispondono un

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