st.ri cari genitori e nonni », ci tranquillizza J ean Kress sulle colonne dell'Avant-Garde, sempre pieno di buoni sentimenti quando non si I.ratti degli anarchici spagnoli o dei « controrivoluzionari » dei processi di Mosca. Un film che doveva probabilmente essere piu interessante, se non altro perché a scriverlo è stato Paul Nizan in collaborazione con André Wurmser e Jean Lurçat, e con André Vigneau come regista, e Honegger per il commento musicale. Si chiamava Visages de la France ed era un lungo (o medio?) metraggio documentario. L'occasione della realizzazione ci dice però tutto: il film è stato fatto per essere offerto alla Russia nel 20° anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, come specchio della realtà e della gloria del popolo lavoratore francese. Girato un po' dappertutto, fatto con mezzi scarsi, prodotto da una non precisata società di evidente filiazione comunista, il film intendeva essere « una specie di affresco, un ritratto senza trucco dei molteplici aspetti del nostro paese: paesaggi, gente al lavoro, ricchezze culturali, riassunto della nostra storia ». E' un peccato non avere sul film la testimonianza stessa di Nizan, benché dubitiamo, dal suo rigido adeguamento del tempo, che il film potesse avere una grande originalità. Ma le dichiarazioni di Lurçat lasciano comunque immaginare una certa sincerità di visione ••. Si giudichi da questo aneddoto significativo: ,, Vigneau gira un'uscita dei minatori nel Pas de Calais. E riprende a caso questa scena: un operaio è all'uscita, distribuisce manifestini, liste di sottoscrizioni per la Spagna in lotta. Un minatore esce, ancora nero, lo sguardo incerto per il passaggio alla luce, il volto stanco. Prende meccanicamente il volantino, legge 'Per la Spagna che lotta', tira fuori dei soldi, e continua il cammino, assorto nella lettura » ,o. Ma questi momenti di verità sono probabilmente scomparsi sotto i canti dell'associazione dei Cori Popolari e le Marsigliesi, e le « visioni storiche ». Le Chanois, attivissimo, girerà ancora un breve film su Vaillant-Couturier subito dopo la sua morte (La vi.e d'un homme) e a fine '37 un documentario su Thorez, che ha appena dato alle stampe il suo capolavoro, Fil.$ du peuple. La descrizione della ·giornata di lavorazione in casa Thorez, nello studio pieno delle opere complete di « Lenin e di Anatole France » 71 è un piccolo gioiello di !,rÌornalismo comunista del tempo. :io All'epoca della prima presentazione pangrna, si era sparsa la voce che Buiiuel fosse rimasto gravemente ferito sul fronte di Guadarrama, ma ,,enne presto smentita ( cfr. C. Sacloul, in Re• gards. 29 ottobre 1936). •• Commune n. 45, maggio 1937. È il mese di Guemica. 61 Sulle differenze tra la versione americana e (f'•ella f-ran• ccse, cfr. C. Cosuucn. Jean Renoir, opuscolo n. 2. della FICC, Roma 1952, p. 23. 02 Retour à la vie. di F. Moch e J. Bréault; con la partecipazione di Auriol che pronuncia un discorso sul prcstilo nazionale. in un periodo di crisi monetaria acuta ( L'Action Cinématograpl,ique, 25 agosto 1936). Pressappoco nello stesso periodo, era onta anche un'Associazione di Esercenti del Fronte, che aveva come simbolo un berrello frigio con falce martello e le tre frecce simboliche del gruppo di Bergery ! 63 Dichiarazioni di C. Aveline, in Commune, n. 4,5, maggia 1937. •• G. R1co, Le.. film, dangerewc, in Cinéma-Tographe, n. 2, 1937. Il film di Arehie Mayo ha come soggetto le attività del Ku Klux Klan. Sul film Langlois scrive nello stesso numero: • Quel che non è logico è che, in fin dei conti, è Blum che comanda [ ...]. Cerco e non trovo motivi, anche se uno ce n'è ed è chiaro; ma no, non è possibile, il governo non può essere vigliacco fino a questo punto •· L'allusione riguarda probabilmente anche il fatto che nella commissione di censura vi fosse una maggioranza di membri di estrema destra, tollerati per motivi poco chiari, ma forse anche altro. La circolare di See sulla censura è riportata in La Flèche, 13 novembre 1937. •• In Cinémonde, 30 marzo 1936. 68 Da un resoconto apparso sulla Cinématograpliie fronçaise. " Cahier, de la Jeunesse, 15 novembre 1937. Rispondono anche altre organizzazioni minori che si occupano di cinema. La associazione degli « Eclaireurs » ( giovani esploratori, ma pili seria e di grande t1adizione laica, che non le consorelle tipo italiano) annuncia la fine della realizzazione di A couer joie, reportage composito, di materiali cinematografici, radiofonici e giornalistici di cui si dice soltanto che nel soggetto • la vita offre l'aspetto di un divertimento in un'epoca io cui l'intelligenza si rivolge volen• tieri contro se stesse e si accanisce alla propria autodistruzione con una soddisfazione provvisoria ». E Ciné-France, un movimento di giovani cattolici e protestanti, e di a8!ocinziooi di famiglie protesta perché vuole un cinema puro, sano, che elevi lo spirito. D'altronde ei annuncia l'adesione in via di attuazione dei mori• menti jocisti a Ciné-Liberté (L'Avont,Garde, 6 marzo 1937). E cosa - 51
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