giovane critica - n. 10 - inverno 1966

Tra quesli Malraux, il cui film, realizzato nel '3 7 c '38 vcdrà la luce in Francia solo nel '39 a poco tempo dalJa invasione, e solo in visioni private. L 'Espoir è un film tale da essere ascritto assieme a Toni tra i piu autentici precursori del neorealismo, e di Rossellini in particolare. Ma esso arriva troppo tardi per poter servire quale mezzo di azione e di influenza, mentre altri esempi hanno il vantaggio delJa immediata utilizzazione. Si ritrova ad anni da L'Age d'Or il nome di Buiiuel, allora direttamente impegnato nelJ'attività in Spagna a fianco di Gremillon, di cui produce prima e dopo lo scop· pio della guerra civile, alcune opere minori, sbrigative e popolaresche. A Parigi si proiettano in varie occasioni due suoi lavori: Madrid 1936, e Las Hurdes, ribattezzato Terre sans pain. Si era, già prima, parlato con molta insistenza di una attesa produzione spagnola realizzata dalla CNT ( Confederazione Nazionale del Lavoro) e dalla FAI (Federazione Anarchica Iberica) ]ulio rojo y negro (regia di Mateo San• tos) che non venne purtroppo mai realizzata. E già nel 1935 Regards, il « Vie Nuove » del PCF d'anteguerra, aveva pubblicato in due puntate il lungo servizio di Pierre Unik sugli Hurdes, a tre anni dalla realizzazione del film. La presentazione a Parigi fu accolta con entusiasmo, e il film presentato come un atto d'accusa contro lo stato di cose che il Fronte spagnolo stava distruggendo e che i franchisti vogliono ripristinare. Il film, presentato nell'ottobre del 1936, verrà ripreso in molte e svariate manifestazioni per la Spagna. Il produttore, Ramon Acin, verrà ucciso in battaglia proprio qualche mese dopo, Juan Piqueras, il giovane critico fondatore di Nuestro Cinema e animatore del movimento dei cineclub, di cui si dovrà un giorno o l'altro ripubblicare i testi migliori, subisce la stessa sorte ... Madrid 36, noto anche come Espana leal en armas, è un vigoroso documentario in cui la mano di Buiiuel è a tratti avvertibile, ma che si presenta come opera di mon• taggio collettivo, è presentato invece ad aprile, in piena guerra civile. Su Commune si scrive: « Che si possa pre• sto vedere il film della giustizia vittoriosa, Spagna 1937 •• ». Il documentario era stato montato direttamente a Parigi su indicazioni di Buiiuel. Sempre nel '37 circola un altro anonimo documentario della repubblica in lotta, ABC de la libertad, anche c1ucsto presentato come opera anonima e collettiva; e piu tardi ritroveremo Renoir come autorr del commento francese di Earth o/ Spain di I vens. Il commen• to era stato scritto e letto nelJa versione americana da Ernest Hemingway. La versione francese fu però manomessa e annacquata. Aragon, grande specialista allora e poi delle « purghe » letterarie, ne fece eliminare alcuni brani, e « adattare il testo, adeguandone le tesi e il linguaggio alle opi• nioni ufficiali del partito comunista. Jean Renoir, subi, ed esegui fedelmente"'. La versione francese fu curata e diffusa da Ciné-Liberté. La situazione del Fronte non era discutibile solo sul piano delJa polilica estera, e dei rapporti di alleanza. AIJ'interno, anche nel campo cinematografico, l'entusiasmo del '36 era divenlato un po' piu ufficiale e governativo, meno spontaneo, piu rispettoso delle tesi e delle lince dei partiti in causa. Se le iniziative governative di produzione sembrano limitate ad un breve cortometraggio di propaganda per il prestito nazionale 02 , o ad altre minuscole attività similari, l'attività delJa censura questa non si arresta. Non sono rari i film colpili da provvedimenti. Ciné-Liberté ha tentato in. vano di far riaprire il dossier Vigo per far togliere l'interdizione alJa proiezione pubblica di Zéro de conduite, ma non ottiene mai una risposta decisiva ", e d'altra parte si proibiscono film democratici e progressisti come The black legion di Archie Mayo ••, peraltro ignoto in Italia, che è tra tutti quelJo che suscita piu proteste, assieme a La Gor• çonne, tratto da un romanzo di Victor Margueritte, in cui si presentavano « borghesi antipatici »! Una circolare di Edmond See avvertirà che si rifiuterà il visto di censura ai film che non rispetteranno l'esercito, che non considereranno col dovuto rispetto i popoli stranieri e che potrebbero far provocare incidenti diplomatici ( cioè: film contro i fasci• sti italiani e contro il nazismo ...), film contro il sentimento nazionale, film di gangsters che presentino favorevolmente rapine a mano armata, eccetera. La circolare arriva alla fine del '37, ma non fa che sigilJare uno stato di fatto con- - 49

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