giovane critica - n. 10 - inverno 1966

sindacale, fa nascere nuovi organismi ( Ciné-Libcrté, l'Associazione dei Direttori di Cinema del Fronte Popolare), fa passare alla CGT molti sindacati finora isolati come la potente Federazione azionale dei Sindacati di Artigiani France i ciel Film: le trallalivc sono condotte da BenoitLévy: come l'IJnion des Artistes du Speetacle, e i nuovi ministri ( Zay per l'educazione nazionale, Spinasse per la economia. Lagrange per il tempo libero e gli sport) sembrano dimostrare per il cinema un interessamento tutto particolare. La Presidenza del Consiglio nomina anzi Piveri ad un incarico particolare: la propaganda, attraverso i] cinema e la radio, ciel Fronte Popolare. L'attività sindacale è intensissima, si concludono accordi uno dopo l'altro. Ma è un caso se proprio una tra le prime iniziative governative nel campo ciel cinema sarà la fine delle sanzioni applicate all'Italia dopo l'aggressione etiopica? I produttori reagiscono con le coproduzioni ( in par. ticolare. guarda caso, con la Germania hitleriana e col dottor Goebbcls) e col passaggio di capitali all'estero". Renoir che in questo periodo sta girando La Partie de ca,npagne e preparando Les Bas-f onds, cercherà di fare il punto con alcuni articoli e interviste, utili anche per comprendere e definire la sua posizione nei confronti del Fronte e del Partito. Siamo a fine anno, e Renoir invita i produttori e i registi a riflettere sulle trasformazioni avvenute. I primi, a pensare che il lavoro negli studios non è mai stato cosi regolare e rapido come dopo le nuove leggi sociali ( e porta ad esempio la sua esperienza per Les Bas-fonds) e che condizioni simili non si trovano certo né in Italia né in Germania, dove un film cli qualità richiede sui tre mesi di lavoro contro i 24 giorni de Les Bas-Fonds; i secondi, a ricordarsi di quali erano le condizioni precedenti alle leggi di giugno: confusione e caos, fretta e furia. Se però i produllori si rivolgono all'estero dipende forse anche da problemi di credito e di spese. Per questo è necessario un intervento dello Stato in questo settore. Ma per molti « si traila forse anche di tentativi di sabotaggio. Voglio pensare che sono rari, ma è possibile che di questo si tratti. Per qualche callivo francese, si tratta cli provare innan44 - zitutto che la Francia del Fronte Popolare non può vivere. E non esitano, per far trionfare le loro idee, a favorire la concorrenza straniera, senza riflettere che se si crea una corrente in direzione dell'Italia, non è col ritorno di un Tardieu al potere che il cinema francese, sabotalo dai disonesti, può rinascere ad un segno di mano»". Ma il bilancio di fine anno non è poi cosi nero: 116 film girali, accordi sindacali in tutti i campi, e stesura di un rapporto sul cinema elaborato congiuntamente dal Comitato Nazionale dell'Economia, governativo, e dai sindacati di categoria, apertura ad un dialogo produttivo. 39 5u crucstc giornate si veda in particolare il citato Juin 36. • 0 Léon Blum, cit. in M. RIBET, Le Procès de Riom, Parigi 1915. Per un giudizio sulla politica socialista e comunista, si veda anche il saggio di T1t0TS1<1J, Où va la Frane.e?, e il pili breve e acutossuno, La /itlte déci~ive ( ambedue in: Ecrits 1928-40; traci. it.: Scritti 1929-36. Torino 1962) che riguarda proprio il mese io questione. 41 Sadoul ne scrive in Regards, 27 agosto 1936. « Vediamo gli operai intenti a preparare letti di fortuna sui grandi tappeti mobili di trasmissione, sui cuscini di carrozzeria, ai piedi di una macchina, sulle sdraio dei grandi magazzini e perfino sotto una tenda da campeggio innalzata nel cortile di una fabbrica. Vcdi amo le macchine ferme, e vicino ai rarissimi crumiri scritte infamanti che li accusano [ ...). Assistiamo alle grandi feste, ai balli, alle manifestazioni, agli spettacoli di canzoni organizzate nelle fabbriche. » eccetera. Quale lezione trae il Nostro da tutto questo? << È una documentazione estremamente viva sul folklore degli scioperi », e gill una lunga dissertazione sul nuovo folklore urbano contrapposto a quello contadino, io polemica con gli etnologi borghesi e reazionari! 42 Si vedono le riviste dei produttori e degli esercenti del giugno e mesi success1v1, 1n particolnre La Cinémalographie Française, e L'Action cinématographique. 43 P. A. HARLÉ. in La Cinématographie Française, 6 giugno 1936. 44 Quella della coproduzione con tre stati fascisti come lta1ia. Germania e Ungheria è la migliore arma che hanno in mano i produttori ,lcl tempo, e sanno come utilizzarla. Le generali simpalic per l'c5trcmn destra, e l'ammirazione beata per Goehbe]s erano già tvid('nti, ad esempio, nello partecipazione entusiosta delle organizzazioni cinematografiche !rancesi al congresso del cinrma tenutosi a Berlino nel 1935. li discorso di Goebbcls sullo Stato e il eincma verrà spesso ricordato nei mesi successivi, salvo

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