giovane critica - n. 10 - inverno 1966

ficoltà e gli atLacchi da sinistra provocati al PCF dal patto Stalin-La,al nel 1935. iente, è ovvio, sulla chiesa e sull'c:,crcilo. Gli sl-.ctchcs ,·crtono tutti su argomenti che non erano di"crsi da quelli degli altri partili clc!Ja sinistra e fino a un certo punto anche elci radicali: la disoccupazione, operaia e intellettuale: e sfratti e licenziamenti come esempio clcUe difficoltà cli vita elci contadini e degli operai. Io,omma, quasi il programma di una società benefica di proiezione, cli una cassa cli assicura~ionc. Ed è d'altronde su questo campo che le conquiste valide del Fronte si attueranno: ferie pagate, protezione deUe classi « meno abbienti », pensioni di vecchiaia, e cosi via. Sul piano internazionale il rinvio, ma per quanto?, dello spettro fa. scista. In questo senso questo bel film è un film tipicamente frontista, che illustra alla perfezione le scarse attitudini ri\'Oluzionarie del Partito Comunista di allora ( e di poi ...); in que to senso acquista un significato anche il fatto d'averne affidato la realizzazione per la maggior parte a « compagni di strada » che, come Renoir e nonostante le infuocate dichiarazioni del tempo, hanno rivendicazioni di tipo borghese, e di un rifornimento sincero quantunque neanche troppo spinto, e che ad esempio per Renoir, non resisterà alle disillusioni deUa crisi del Fronte. 35 In URCJ lnformation,, Tolosa, s. d. ma circa 1952. 3 • Recensendo Le Crime su Esprit, (l marzo 1936), Leeohardt racconta, a proposito dell'anticlericalismo del film di Prévcrt-Renoir: « A chi questo aspetto dispiacerà, un piccolo aneddoto per finire. Pare che Renoir sti:i dirigendo un [ilm di i.spirazione nel• tamente comunista (stile '36). La prima condizione del partito è stata però questa: niente attacchi contro i preti e i militari. Passo l'aneddoto per quel che vale•· Evidentemente valeva, se nel iilm non vi è cHellivamente traccia di allusioni a preti e militari. Non t! questo, uno dei suoi limiti meno gravi, ed è una riprova indi• retta delle ragioni ( sue o del partito) che motivarono l'assenza di Prévert da questo !ilm. 37 Brani della sceneggiatura sono stati pubblicati in: B. Chardèrc, ]ean RPnoir. cit. La traduzione è nostra. 31 Brunius aveva lungamente studiato Melodie der Well di Ruttmann, come ricorda in En Marge du Cinéma français, Parigi 1951 ( dove precisa che per Renoir montò le prime due bobine 42 - del film). Queste esperienze egli doveva riprenderle ancora per il suo Recor<Ls37. docunJColario del '37, che non conosciamo. Si veda anche J. IJ. IJnuNtUS, Il film sperimentale in Francia, io Nascila del Cinema, Milano 1961. 6. Agli inizi di giugno scoppiano qua e là per la Francia scioperi che si cliJfonclono rapidamente: dopo le elezioni e la vittoria massiccia del Fronte, la posizione attendista di Blum, la sua volontà di arrivare al governo con le mani pulite e in piena regola democratica e costituzionale; la recrudescenza deUa crisi economica e i primi « passaggi all'eslero », la solita Svizzera) dei capitali degli industriali piu spaventati; i decreti-legge antiinflazionistici dei governi succedutisi dopo il 6 febbraio '34 e i loro effelli sui salariati; provocano un'ondata di rivolta e di speranza collettiva quale la Francia non ha mai visto in questo secolo. Rivolta e speranza, perché il Fronte ha vinto e si tratta - nei sentimenti e nell'opinione della classe operaia - di dargli l'ultima spinta, di appoggiare Blum nella sua lotta, forse inconsciamente anche di forzargli la mano. Il momento è rivoluzionario ". Da Le Havre a Tolosa a Parigi, il modo scelto dalla classe operaia - con una conferma inattesa delle tesi luxemburghiste, data la spontaneità del movimento, il suo modo di realizzazione, l'inventiva nelle soluzioni - non è piu quello vecchio dello sciopero, ma quello, ben piu pericoloso in momenti come questi, dell'occupazione della fabbrica. Dovunque gli operai si organizzano, e dovunque la lotta assume le proporzioni di un movimento di tipo rivoluzionario. Orbene a questa massa di entusiasmo e di esaltante forza rivoluzionaria, si risponderà con la mediazione di Blum. Tutto era possibile e Blum, appoggiato da Thorez, sceglie la strada della conciliazione nazionale. Di fronte alla rivoluzione in atto, apre le braccia ai radicali, e i comunisti, dovremo dire piuttosto gli staliniani, premono in questo senso, timorosi di un rivolgimento che pregiudicherebbe la linea del '35, quella di Dimitrov e di Stalin. Spaventati, anzi terrorizzati, gli industriali concederanno riforme sostanziali e importanti ( le 40 ore, le

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==