del cinema e la sua democratizzazione. L'accento è posto non a caso su tre funzioni fondamentali: il contallo tra tecnici, autori e pubblico; la realizzazione di film indipendenti, che diano modo ai giovani autori di rivelarsi e di formarsi; la realizzazione cli grandi film democratici, in accordo con le organizzazioni popolari di massa ( all'occorrenza lo Staio, ma pitt spesso i vari sindacati, la CGT unificata, e i Partiti). Il « grande slancio del popolo verso la cultura » successivo alle giornate del febbraio '34 è un movimento vero e nuo,·o. cui occorre una risposta, e che nello stesso tempo occorre i11 qualche modo controllare. L'ideologia dell'associazione sarà unitaria, dunque vaga: nazionale ( gli accordi talin-LavaJ hanno lasciato il segno, e da allora Thorez, prima restio alle alleanze, dà il via a quella forma di nazionalismo larvato che costituirà forse la piu grave delle risultanti della politica dei Fronti nei partiti comunisti europei - compreso, con un bel po' di ritardo, quello italiano ciel dopoguerra) dunque ambigua, tra i canti successivi e alternati di Internazionale e Marsigliese: positiva, dunque sovente demagogica o lacrimosa; difensiva, dunque sempre priva <l'artigli. Se i film vengono pagati dai partiti, dalle organizzazioni sindacali, le quali « chiedono opere che esaltino l'industria nazionale, l'apporto datole dagli operai, il loro talento, la loro arte »" deriva per forza quella confusione tipica di ogni momento piccoloriformista e cli partecipazione e appoggio della sinistra ai governi in corso. Non ci saranno piu operai sfruttati e ribelli, ma operai che collaborano all'impresa nazionale per il progresso ciel paese ... Per il momento non corriamo troppo avanti, e fermiamoci sulla preparazione delle elezioni del '36. La vie est à nous contiene in germe tutti gli elementi clelli, ma ancora le elezioni non sono state vinte, e il suo tono è pur sempre cli attacco. E poiché questo film è poco noto, purtroppo", vediamo cli analizzarlo con allcnzionc. 20 Cfr. D. Guérin, Op. cit., e l'articolo di L. Chavonce, Le Cinéma au .service du Front Populaire, in La Flèch.e, 21 giugno 1936. on si conoscono iniziative di parte radicale. Quelle della 38 - destra sono limitate e di poco interesse: ne accenneremo ;>1l1 avanti. ,o M. Il., Qu'e•t-ce que Ciné-Liberté?, La Flèche, 23 maggio 1936; L. Chavancc, Art. cit.; G. Sadoul, in Regard,, 26 marzo 1936. Ciné-Libcrté pubblicherà subito dopo un giornale (8 pagine grandi) rhc ha nel l'Omitato redazionale i nomi di Renoir, Je:ta• son, l\loussinac, A,•eline, Cheronnet. La composizione è dunque <i [ronlisla », con la presenza di due soli comunisti iscritti. Renoir è il centro dell'iniziativa, )'animatore, il mediatore tra le varie innucnze. Poiché Rcnoir elude in ogni intervista del dopoguerra qualsiasi riferimento a questo periodo, poiché non esistono studj consuntivi su quest 1cspericnza, poiché lo stesso Sacloul, che non nP rra comunque tra i protagonisli dirclli, non ne ha mai trattato sr non inciclcntalmcntc, poiché infine la collezione del giornzl•! è inlro,•abile ( alla Biblioteca Nazionale di Parigi se ne conservn sohanto un numero), il presente articolo va considerato come il primo sull'argomento. Molte illazioni non sono dunque documentate come dovrebbero, anche se non crediamo di offrire dati ine• salti o conclusioni affrettate. Tra le iniziative di Ciné.Liberté va ricordato un ciclo di conferenze tenuto alla Casa della Cultura tra dicembre del '36 e gennaio del '37 sulla censura (Jeanson, Spaak, Goclard), su questioni tecniche, e sugli attori (Modot, Duvivicr, Lc[è\,re); e il dialogo « come si fa un film >) tra Renoir e Jeanson, poi riprodo110 in Commwre n. 35, luglio 1936 e in Cinérnu 11, 171-72, 19<13.Ciné-Liberté arrivò ad avere piu di 20 000 aderenti. 31 Se ne veda notizia in La Flèche, 25 marzo 1935. 32 Regards e L'R nmanité ne riferiscono con una certa regolarità per tulio il corso del '35. 33 Dichiarazioni di Ciné-Liberté a Le, Cahier, de la ]eunes,e, ( direllore Paul Nizan), n. 4, 15 novembre 1937. 34 La Vie est à now; regia: Jean Renoir; sceneggiatura: Rcnoir, J. B. Brunius, Picrre Unik, Becker, A. Zwobada, con la supen•isione d1 P. Vaillant-Coulurier; a.,ì,tenti ( e registi di qualche brano): Unik, Hcnri Cartier-Bresson, Le Chanois; /ot.: Bourgoin, Douarinou, Isnard, Claude Renoir; interpreti: Gaston Modo!, Julien Bertheau, Jean Dasté, Sylvain ltkine, Nadia Sibirskaia, Roger Blin, e J. B. Brunius, Madeleine Sologne, Marce( Duhamel, Lorris, O' Brady, Beckcr, ecc.; e Thorez, Duclos, Cnchin; durata: circa 80 minuti. AI momento della lavorazione, Ciné-Libcrté non era ancora nata, e d'altronde il film era prodollo in proprio dal Partito Comunista. Verrà però diffuso, nonostante il veto della censura, attraverso Ciné-Libcrté, in moltissime proiezioni popolari in sezioni, centri di cutluro, club, ciné-club eccetera. La primo presentazione ne fu falla al cinema Pantheon il 7 aprile 1936, per i giorna1isti, con introduzione di Cochin e Thorcz (le elezioni saranno il 26 dello stesso mese, dunque il (i)m non dovelle essere prima molto proiellato). Pure se partecipano ol film molti membri del Gruppo Ollobre ( Brunius, ltline, Duhamel, Fabien Lor-
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