giovane critica - n. 10 - inverno 1966

colle realtà della Francia del tempo. I primi, con una certa coerenza, si fermeranno alle posizioni iniziali, fedeli alla loro mediocrità. Ma gli altri sono già piu o meno coscientemente su una strada di rivolta e di aggressione: la spregiudicatezza dei loro temi e la libertà della loro regia ne fanno degli iconoclasti gioiosamente ( i Prévert, Renoir) o tragicamente ( \"igo) anarcoidi. Sono i loro film di questi anni a dare il tono al miglior cinema francese degli anni successivi, ambienti e personaggi sono tutti o quasi già in scena, ed hanno a loro vantaggio una dirompente carica giovanile. Decisamente, si tratta di gente ottimista, piena cli voglia di cambiare il mondo. E' di questi anni ( 1933) tra l'altro un singolru-e cortometraggio che ci interessa per molti motivi: Prix et Prof its ovvero La pomme de terre, di Yves Allégret. Prodotto a scopi pedagogici da Célestin Freinet, il pedagogo della scuola attiva ( allora direttamente impegnato nel PCF, collaboratore della prima Clarté, animatore e trascinatore di grande forza della « Coopérative de l'Enseignement Lai"- que »), era un piccolo trattato di economia marxista, applicato alla storia di una patata, dal produttore al consumatore ... Ma è restato purtroppo un esemplare unico nel suo genere, animato dalrindiavolata fantasia dei Prévert ( attori e ~ccneggiatori). E' proprio dalla parte di Prévert, e del gruppo che egli rappresenta, che va cercato il preannuncio piu diretto del cinema del Fronte. Dal gruppo « Prémices » e dalle sue divisioni successive ( che ebbero quasi sempre come causa l'impossibilità di equilibrio tra i sostenitori di un « théatre artistique » - appoggiati 0da Baty, da Vitray - e quelli di un « théàtre de choc », di propaganda e protesta, sostenuti dal partito), nascono gli spettacoli immediati, tra circo e rivista, sketch e canzone, derivati dalle esperienze tedesche e russe. Il teatro proletario e popolare che avrà nel gruppo « Octobre » e in Prévert i suoi diffusori piu attivi, è già vivo nel ·30 e negli anni seguenti, e vi aderiscono Le Chanois ( allora ancora Dreyfus), Brunius, Y. Allégret, e molti altri 20 • La confluenza avverrà con M. Lange e avrà il suo culmine con La vie est à nous. 32 - 13 M1c11E1.GonE1., in Ciruimonde, 8 febbraio 1934. Per l'esattezza, egli parla di « realismo poetico ed attuale•· Il soggetto del film era di Marce! Aymé. H M. C,\RNÉ, Q11a11cl e ciriéma descendra dan.s la rue?, in Cinémo11de, n. 85, 1930. La richiesla è pili che limitata: « Descrivere la semplice vita del popolo, rendere l'atmosfera della sua laboriosa umanità, non è forse meglio che descrivere invece l'am• biente torbido surriscaldato dei danciogs, di uo'irreale oobihà, di locali notturni fin troppo visti io cinema?» Con Jenny, primo lungometraggio, il regista dovrà un po' sdoppiarsi, alternando alle scene di dancing quelle di strada. 15 In B. A~1ENCUAL, René Clair, Parigi 1963. Vedi anche R. CLArn, A nou.s la liberté, sceneggiatura, a cura di R. l\1ay, Bianco e Nero, Roma 1939. 16 R. CnEVEL e P. ELUARD,in Le Surréa/Ì.,me au service de la Révolution, n. 4, dicembre 1931, a proposito della collaborazione del surrealista Alberi Valentia, piu tardi nolo sceneggiatore, alla creazione del film. 17 e riforisce Juan Piqueras in Nuestro Cinema, n. 8-9, gennaio-febbraio 1933. 18 Tra i sostenitori piu accesi del lilm di Cbaplin vi fu Robcrt Brasillach, poeta e critico cincmatogralico, cui le adesioni a11"estrema destra, a Franco, a Hitler, a Vichy, provocarono una giuslificala condanna a morte alla Liberazione; e vi fu François Vinneuil su L'Action Française ( aprile 1936) cbe vi vide « la satira di una società asservita alla materia, e di cui la Russia sovietica rappresenta il barbaro apogeo •· Per Sadoul, naturalmente, si trattò « di un'opera che si colloca sotto il segno della bandiera rossa• (Commune, n. 114, 19 marzo 1936). Per un'analisi del contenuto ideologico cli questo film, si veda: P. BALDELL1, Fabbrica e cinem!I, in /I Nu,ovo Spettatore Cin.ematografico n. 39, aprile 1964. 19 Cfr. GsANDJEAN, Le Dernier /lfi/liardaire, in Commune n. 16, dicembre 1934. 20 Al teatro politico e popolare in Francia negli anni '30 dedicheremo uno studio in uno elci prossimi numeri di Giovane critica, soHcrmandoci particolarmente su Prévert e il Gruppo Ottobre. 2 Il tentativo fascista e monarchico di « marcia su • Parigi » ( a dire il vero, in Parigi) del 6 febbraio 1934 è all'origine diretta del Fronte Popolare. Esso esige una risposta, che viene, con una forte spinta unitaria, nelle manifestazioni dei giorni successivi, e che viene anche da parte degli intellettuali. Il « Comitato di Vi-

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