giovane critica - n. 10 - inverno 1966

Da tutti quc-,t1 richiami clcriq1 la conclu:,ionc che le tcndcn.Gc profonde che hanno operoto nf•gli uhimi \ent'anni continuano a su.ss1-.lat: e che non \ 'e ragione di ipoliunre un ro\c-.ciamento di tendenza. Ci 3i chiede, llllla\ in. come mai. in c1uesto quudro generale. si siano \Crificati nel ror ..o degli ultimi due anni episodi rilevanti. che hanno ..cgnato inncgabilmrnlc delle '-confitte o delle battute d'arrc:.,lo nel procc-...o dclia ri, oluzionc coloniale. Gli ~empi del Bra,ile e dell'Indonesia ..-:ono:.,Ìgnificativi in pro• po..ito. Ci ,ono ..t.ate indubl,1amentc delle sconfitte del movimento ri- ,oluzionario delle masse e dei successi delle forLC con.senatrici e rcazion.1ric. .\la tulio questo non è stato lo ~bocco di un procc~so di atte.. 11ua,ione delle <.ondizioni pili drammatiche né cli ri:stabiliz.z.azione economica .... ia pure del tutto rel3ti\ a, di cristalliuaLione di un regime, per c,empio. tipo quelli \·agheg~iati da certi propagandisti <lell"Alleanza per il progrc--:-o. In realtà sia in Brasile sia in ln<lonc:.,ia sono maturJte crjç,;j prenvolu.tionarie. se non rivoluzionarie addirittura. e il mo,imenlo dl'llc- masse era in piena ascc~a: certi episodi. come quelli Urasiliani del mano 196J e come i movimenti di occupazione tielle piantagioni e tielle fabbriche nel cor,.o di quest'anno in Indonesia, oc '-Ono stati una conferma. 1n realtà. non solo il movimento delle wa.s<:eera in ascesa. ma addirittura aveva raggiunto livelli pili ahi che in passato, soprattutto nel senso che obiettivamente non esisteva. no pili compiti democralico-borghesi del movimento stesso, bensi si imponeva una lotta per il rovescia.mento delle classi dominanti indigene. di tutte le classi dominanti indigene, borghesia nazionale compresa. Al movimento nell'un caso e nell'allro è mancata una direzione rivoluzionaria all'altc1za della situazione. Cosi nel Brasile non si è superata la relativa framrn('ntaz.ione del movimento, non si è compresa la natura degli nvvenimcnti di mnrzo-aprilc e si è continuato, specie da parte del Pc di Prestes, a puntare sull'alleanza con la borghesia naiionale, mentre in Indonesia un impetuoso movimento sostanzialmente unificato dietro il partito comunista prima è stato compresso in omaggio all'alleanza con Sukamo e poi è rimasto scoperto d_j fronte all'at• tacco dei generali. Jllusorio è stato il tentativo dell'ultima ora di salvare la situaz.ione appoggiando un colpo di un settore dell'esercito al di fuori di ogni mobilitazione veramente rivoluzionaria delle masse. Come '-"Ccondo tema, il conflitto cino-sovietico che costituisce un altro fattore csplo'ìivo della situaz..ionc internazionale e che agisce obiettivamente contro le forze conservatrici nello stesso campo operaio. Senza ritornare a motivi ormai noti, va sottolineato anzitutto che con i recenti testi cinesi siamo giunti ad un ulteriore approfoodimento della rottura, che pili <"hc mai appare quind.i come un elemento deslinato a permanere per un periodo indefinito, con la possibilità di sviluppi molteplici e in ogni caso tale da esercitare una profonda influenza sul futuro del movimento comunista internazionale. Su un piano pili con. giuoturale, va detto che i Cinesi, i quali avevano segnato molti punti a loro favore ,in dall'inizio del conflitto hanno piU di recente regi16 - strato degli insuccessi. Valga soprullutto il caso dcll'lndouesia, i cu.i sviluppi non solo hanno compromes o possiLilità politico-diplomatiche dello Stato cinese in Asia, ma hanno messo in crisi un potente par• lito comunista nel corso degli ultimi anni allineato puntualmente sulle posit.ioni di Pechino. Su questo cruciale episodio è necessario riflettere perché le proclamazioni generali di orientamento rivoluziona• rio evidentemente non ba::,t::111e0 anche i partiti di orientamento cinese vanno giudicati soprattutto sulla base dell'cspcrien1.a pratica. Abbiamo già accennato al fallimento drammatico della linea Aidit che indub.- biamcnte coinvolge anche Pechino. Per comprendere simili sviluppi e pili in generale per avere u.na base solida di valutazione delle vicende, a volle contraddittorie, del conflitto, bisogna naturalmente tenere sempre presente quale ne sia la reale natura. La IV lnternaiionale, che sin dall'inizio ha messo in luce il carattere obieuh 1an1ente progressivo della critica cinese al krusciovbmo. considera che il contrasto è tra due burocrazie alla testa di due Stati operai che tuttavia operano in un contesto obiettivo (LI. verso. La burocrazia sovietica è ormai una casta dirigente da tempo cristalliu.ata che gode di una vasta gam.ma cl.i privilegi consolidati e che si è venuta formando uoa mentalità conservatrice. D'altro Jato, gli alti livelli produttivi raggiunti dall'economi.i sovietica rendono plausibile, anche se ovviamente non giustificano, una concezione della lotta con i paesi capitalic,ti centrata soprattutto sulla competiz"ione economica; mentre il potenziale militare accumulato favorisce orientamenti basati su di una pecie di equilibrio del terrore tra le due potenze atomiche maggiori. Di conseguen1.a lo sviluppo delle lotte rivoluzionarie dei popoli coloniali e del proletariato dei paesi capitalistici avao• zati npparc agli occhi dei dirigenti sovietici come fattore subordinato, che. in genere, si cerca di sfruttare a posteriori negando o lesinando l'aiuto quando l'esito della lotta non è ancora determinato. Del tutto dh1crsc le condizioni della burocrazia cinese, che suLisce ancora l'influenza delln villoria della rivoluzione nel 1946-49 (non c'è stato, per ragioni ovvie, neppure il ricamLio di personale po♦ Litico che si è a, uto orrnni neJl'Urss) e che, benché si regga con metodi e strutture politiche non democratiche, è molto meno cristallizzata e di,pone di condizioni di privilegio assai meno rilevanti. Le esperienze di sviluppo economico sin qui vissute e in particolare le disillusioni del periodo cosiddetto del grande balzo in avanti hanno peraltro convinto i dirigenti cinesi che per loro la prospettivo della competizjooe economica come fattore principale non potrebbe essere che un 'utopia o un rinvio della resa dei conti con il capitalismo a scadenze assai remote. Altro elemento determinante: la Cina è l'obiettivo piU esposto ai colpi dell'imperialismo che non hn mai nascosto le sue intenzioni di in[liggerle colpi decisivi prima che si rafforzi considerevolmente. Di conseguenza, i dirigenti cinesi erano spinti a intravvedere solo nel• lo ~viluppo rivoluzionario dello situazione mondiale, ia nuove vitt~ rie soprattullo di paesi sollosviluppati la condizione per sbloccare la

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