fieazioni polemiche fuori registro, gli slittamenti maldestri in ogni senso controproducenti che ne sono q·uasi sempre l'inevitabile corollario. In relazione agli argomenti suddetti, indubbiamente le assenze i11giustifieate e le mancate occasioni di questo Filni 1964 rischiano di moltiplicarsi; sebbene anche da parte nostra non si scongiuri del tutto il peric~lo di far pesare sulla pubblicazione non solo quello che essa non è ma quello che probabilmente neanche vuol essere. Il fascicolo attuale è corredato dalle consuete " 24 tavole fuori testo» dedicate, questa volta, a « immagini di cineoperatori italiani >>. [g. a.] Saggi LE,· TROT KIJ. Storia della rivoluzione ru,sa, ll'lilano, Sugar, s. d. (1961). pp. XXXVIll-1268. L. 6.000 .. La Storia della rivolu- :ione russa. cli cui fino ad oggi circolavano rari esemplari di una vecchia edizione stampata sotto il fascismo, mitico monopolio di iniziati. è stata finalmente ripubblicata in questa accurata versione; eJ è stato atto degnissimo, ché pochi piu di T. sono stati in questi ultimi anni onorati e sempre bistrattati, in siffatta ignoranza dei testi ( non tanto. naturalmente, tra gli specialisti, quanto presso il largo pubblico dei lettori politici, dei militanti, cui in primo luogo presumeva di rivolgersi l'autore); né T. è di quegli scrittori che perdano ad essere ripubblicati, tutt"altro; ed altre ristampe atlen• diamo. per esempio del 1905, o che si traduca integralmente La nostra morale e la loro, ed altro ancora, dalla cui venuta alla luce i miti politici hanno tutto da perdere, e tutto da guadagnare invece una conoscenza problematica del marxismo e della sua storia: rhr ~- la nostra professione di fede. Per il momento, questa rilettura ci offre di riflettere su parcc• rhic questioni, che ci piacerebbe di vedere sviluppate e discusse; e non tanto quelle di ordine teorico, ché insomma per altre vie ei è noto !"apporto di T. - per il bene e per il male - al marxismo; quanto piuttosto quei problemi del metodo di uno storio• g,a[ia materialista. che T. aUronta di petto e risolve con pochi residui; e tanto pila che, a nostra conoscenza, non è ancora venuto da parte marxista alcun altro lavoro organico sull'argomento (la prima rivoluzione socialista! vero è che - ricordava qualcuno_ ]a stessa rivoluzione francese dovette attendere parecchi decenni per trovare i suoi storici). Perciò non avvicineremmo la Storia di T. 72 - a nessuno degli altri grandi studi ( il Chamberlin; il Carr, di recente pubblicazione in Italia) ma semmai, per la capacità di generalizzazione, alle opere storiche di Marx; mentre le pagine di 'narrazione~ vera e propria hanno l'impeto e il suono di altre fomosc teslimonianze, anche di ordine artistico, come I dieci giorni che sconvolsero il mondo, o i primi film di Ejzenstejn. In nessun caso, tuttavia, si può considerare la Storia di T. come un libro di memorie, da servire magari da fonte allo storico ( rosi mostra di intenderla il Carr). Costruita su un gran numero di testimonianze, in gran parte anonime ( per noi), testimonianza essa stessa, la Storia non nasconde, per questa sua ricchezza di dati, grandi e minuscoli, pubblici cioè e privati, la nerbatura teo• rica ( e polemica) che ne sottende la narrazione, organizzandone l"esposizione ed il sèguito ( dell'accuratezza con cui T. rivedeva i suoi scritti abbiamo altrove notevoli testimoni). Cosa significa rivoluzione. perché questa è scoppiata in Russia, dove ne è nascosta la molla possente, quali ne sono le controspinte, quale il futuro? La narrazione - che copre il periodo dal fobbraio all'ottobre - è tutta impostata come una risposta a siffatte questioni: sotto il fatto si intravvede la legge, al di là della legge, la lotta politica. Alla quale non si potrà qui che accennare: ché proprio dal futuro della rivoluzione scrive T. ( piu pedestremente: dal confino in Siberia, Prinkipo, 1929-1932) e si è già in gran parte compiuta la reazione termidoriana e staliniana (per dirla con T.) e tante speranze sono crollate nel frattempo, e prima fra tutte la attesa rivoluzione europea. e gran parie dei protagonisti sono scomparsi, e non di dolce morte. Cosi la linea interpretativa della Storia è piu o meno quella di altri scritti, come p. es. Le lezioni dell'ottobre, ma arricchita e approfondita: il racconto degli errori commessi in passato dalla Jestrn del partito è prologo e motivazione alla denuncia degli errori recenti; la memoria di Lenin vuole opporre un metodo rivoluzionario collaudato dai fatti ad uno smarrimento che, anche e,so, ha dato prova di sé. Soprattutto, l'indagine sulle condizioni della rivoluzione - o,•verossia delle ' particolarità n1sse, - vuol condurre alla coscienza della necessità storica degli esiti che seguirono, r.nentrc l'esahazione della violenza rivoluzionaria delle mosse vuol ricordare nel contempo che non c'è necessitò tento necessarie da non poter essere inlranta, appunto dallo volontà rivoluzioooriu quando questa sia basata sui fatti, sulle leggi cioè che il passato ci fornisce ( ricordiamo, di passata, la pregnanza dei continui raf. fronti Ira rivoluzione francese e rivoluzione russa). Si tratta, in breve, della teoria dello sviluppo ineguale del capitalismo e di quella della 'rivoluzione permanente'. Dal grembo profondo della Russia agraria, la rivoluzione borghese si fonde nel crogiuolo della grande guerra con la rivoluzione proletaria nel-
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