aprono altre vie e illuminano altre soluzioni al problema. Fondamentale ci sembra l'affermazione che e anche in teatro bisogna introdurre l'uso della nota in calce e del rinvio per raffronto> di cui egli stesso fornisce un'esemplificazione pratica nei cori di commento a La madre che chiariscono i vari significati impliciti nell'azione con un contrappunto critico continuo. Intuizione stimolante in massimo grado, che ha implicita la possibilità di ridurre al minimo le inevitabili perdite rispetto all'originale di tutte queste edizioni attualizzate. Si pensi infatti all'eccezionale attualità del Tartufo nell'Italia d'oggi e alla possibilità quindi di una sua edizione ai giorni d'oggi. Sarebbe possibile, con una serie di brevi flashes interpolati al testo, ma dichiarati tali, chiarire via via le possibili incongruenze causate dall'adattamento - ad esempio nel personaggio di Orgon, incredibile oggi nella sua originale credulità senza incrinature e di cui si potrebbe suggerire un'interpretazione in chiave di complicità interessata, visto l'effettivo potere assunto oggi nella giungla del sottogoverno dal tipo sociale di Tartufo. O meglio sarebbe possibile dare un Tartufo in costume originale - sempre passato al vaglio della rigorosa analisi dialettica di cui sopra - e contrappuntarlo con vari esempi di Tartufi odierni. E per quel che riguarda Troilo e Cressida, si pensi alla possibilità, dopo aver intuito mediante l'analisi, il carattere fondamentale che assume nell'opera la satira del mito omerico, come archetipo eroico tuttora vivo e diffuso, proprio perché Imposto a scuola a ragazzi nell'età in cui simili miti fanno piu presa, puntare su questo elemento di attualità nella scuola per un contrappunto, dato con pochi interventi estranei al testo, mito effettivo - mito parodiato, con allargature sugli effetti pedagogici del mito guerriero (mentalità militarista, nazionalismo ecc.), che trovino il loro punto di sutura con l'opera nella voce distruttrice di Terslte, unica veramente, anche se sgradevolmente, umana, In opposi68 - zione alla grottesca impalcatura di eroici fantocci dell'Insieme degli altri personaggi. Contrappunto di interventi esterni al testo che può anche non essere realizzato necessariamente sul piano drammaturgico, ma anche, e specialmente, con la semplice comunicazione di un documento - foto, cinema, titolo di giornale, notizia proiettata o registrata - o con azioni teatrali a effetto straniante - canzoni, pantomime - che abbiano appunto col testo un preciso rapporto dialettico in senso demistificatore e attualizzante. Concludendo, ribadita l'assoluta legittimità e necessità di queste attualizzazioni, emerge chiaramente come il pericolo che esse nascondono sia quello di esperienze puramente formalistiche, tese unicamente al rinnovo di un repertorio consumato dalla routine, « come voler rendere sapore alla carne mal c-1nsC'rvata infarcendola di spezie e di salse piccanti>, quale la nuova imperante gastronomia teatrale dell'industria culturale impone. L'unica via possibile, anche a non condividere I suoi presupposti teorici e politici, è quella, indicata da Brecht, di una profonda analisi storica condotta con metodo scientifico, e dell'opera, e delle condizioni in cui essa nacque, da cui rigorosamente dedurre qualsiasi genere di intervento attualizzante. Sergio Rogoi
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