L'attualizzazione dei classici Esperienze, problemi e prospettive L a rappresentazione del Trailo e Cresstda di Shakespeare, fatta in versione moderna dallo Stabile di Genova con la regia di Squarzina, offre lo spunto per tentare una puntualizzazione dei principali problemi che si pongono alla rappresentazione ' attualizzata' dei classici, dopo circa mezzo secolo di esperienze in questo senso. Da rilevare anzitutto come la necessità di queste esperienze nasca, negli uomini di teatro pill vivi, non dalla costatazione dell'Inattualità del classici In questione, e quindi della necessità di condirli alla moda, ma proprio dalla forza della loro attualità che fa desiderare di abbattere Il diaframma che contingenti elementi di costume possono costituire alla completa fruizione di questa attualità da parte del pubblico. Trailo e Cresstda è uno di questi testi, e la spietata demistificazione del mito dell'eroismo guerriero compiutavi da Shakespeare risponde troppo precisamente alle nostre esigenze e al nostri problemi, per non sentire Il bisogno di trasformare I vuoti fantocci, cui Shakespeare riduce gll eroi omerici, nei generali gal62lonatl da cui oggi può dipendere la nostra totale distruzione. Il problema è di vedere, in primo luogo, fino a che punto l'equ!libr!o Interno dell'opera sopportasse una simile operazione; in secondo luogo se l'inevitabile perdita, del resto preventivata, di alcune delle caratteristiche originarle dell'opera, che s!m!li esperienze sempre comportano, fosse compensata a sufficienza dalla nuova carica acquistata. E' proprio quello che nel Trailo e Cress1da di Squarzina cl sembra non sia avvenuto per nessuno del due punti. Prima di tutto nell'equlllbr!o Interno delle opere di Shakespeare Il linguaggio è una componente determinante e principalissima, che non sopporta attualizzazioni - e Squarzlna stesso infatti non ne ha fatta quasi nessuna nella sua traduzione -. Il barocco è l'anima delle opere di Shakespeare, e forse in nessuna esso arriva ad una efficacissima esasperazione come nel Trailo e Cresstda. Le paradossali Iperboli sulla reciproca fedeltà dell'addio del due amanti si rivelano una sottilissima trovata umori- >StiCa- quasi una parodia del suo Gtulietta e Romeo! - nel contrasto con la susseguente, quasi immediata, Infedeltà di Cress!da; cosi come le sparate !perdrammatlche di Trono nel momento in cut conosce questa infedeltà non portano a stragi o al sucldio, ma a una prosaica protesta con 11ruffiano. E funztonalissima è
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