zibaldone Ragioni di un emigrato Una sera cosi. Una sera cosi. Improvvisa l'eventualità: partire, rompere Il guscio ossessivo delle abitudini, trovarsi In una situazione diversa, sradicarsi - non vedrai plu le strettole fangose i cieli di polvere i muri gonfiati dalle visclche d'aria ... - non sentirai plu I vuoti di stabilità che lavorano dentro la tua falsa giovinezza... Forse un dubbio, si capisce: qualche fitta di uno sgomento anticipato. Ma è l'altro elemento a premere piu forte - la libertà, come un cavallo lanciato al galoppo, 1l lungo collo lucido, eretto, implacabile sulla mobile sequenza della sabbia e della folla. Poi la decisione. E tu appendi a tracolla la speranza, pizzichi le corde della vecchia chitarra - Il vagabondo non si saprà mai come possa mutare in perfetta letizia uno stato di non. Certo, 1 progetti... tutti abbiamo un abbozzo di programma quando si parte. Ma non si pensi a qualcosa di veramente specifico - si va a lume di naso, per assaggi di conoscenze; in effetti si rinuncia alla ulteriore precisazione. Per chi parte non ha importanza il definito; importante è solo il gesto del partire: la raggiunta libertà nel momento che decide - la gioia di una ferita cosi sanguigna e improvvisa che rompe finalmente la corposa quiete della servltu alla storia: a questa storia cosi grigia e compatta, cosi ferma e assurda nella consuetudine con l'assenza o con la morte. Il segno della metamorfosi. Qui sullo stretto l'estenuarsi, a un tratto, degli affetti. La luna è già un segno della metamorfosi - troppo Inquieto e struggente 11 suo oscillare nella Infinita maglia delle acque, troppo delicato Il suo sfiorare la linea della costa - I monti di turchese, I lunghi palmizi, le città bianchissime, gli ultimi guizzi delle luci umane ... La fitta ti resterà come un marchio nell'anima: tu lo sai ormai in anticipo. Ma forse era questa l'esperienza che volevi. Amare la tua terra di là dell'ottusa abitudine. Scoprirla davvero nella tua ferita nuova e irrepetibile (le sue verità nascoste, le sue necessarie parole, le limpide radici disserrate dal viluppo del tempo). Averla finalmente, per averla definitivamente perduta. -3
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