giovane critica - n. 7 - feb.-mar. 1965

, Si legga, a questo proposito, l'intervento di ROGERGARAUDY al recente convegno romano su « Morale e società ». • Ad esempio: la pacifica e acuta rassegnazione di ANGELO GoGLIEL'1I (Avanguardia e sperimentalismo, Feltrinelli, 1964), che ir.terpreta una forma di avanguardismo dirigenziale assai rispettoso di certe norme, mi sembra tipica del relax culturale entro cui si è attestata la cultura « militante » italiana (ammesso che questo autore possa essere un esempio tipico). La livellazione strutturale della, o delle ideologie; lo sforzo della convergenza dei contrari e dell'ammorbidimento degli antagonismi: il ricupero generico d1 ogni contraddittorietà in un sistema esplicativo. Per cui, in fine. si può riuscire e si deve riuscire ad essere marxisti e cattolici, avversi alla tradizione e autorevoli nello studio dei testi, realistici e un po' metafisici; inurbati entro strutture architettoniche concettuali sostenute proprio dalla provvisorietà dei contrasti. Purché tutto, dunque, sia uniformato nel• l'equivoco, o nell'equivocità di una informazione « colta» e non disturbi questo sistema riduttivo che si basa, come si è detto, su un equilibrio fittizio di contrappesi in cui ogni istanza è variamente rappresentata. Una citazione: « Accade, cosi, senza che questo sia contradditorio come da qualche parte si afferma, che si possa essere marxisti nella valutazione della situazione politica e sociale in cui viviamo e nel comportamento pratico conseguente a questa valutazione e nel contempo nei giudizi più generali riguardanti il problema dell'esistenza e la conoscenza del reale rifiutare di lasciarsi condurre dagli schemi di una qualsiasi ideologia ecc. » - dove, a parte la divertente e frivola teutologia, edulcorata con garbo, è evidente il transfert ideologico, proposto con stupefacente e pericolosa noncuranza: un paternalismo socialistico turatiano, umanitario e pacifista, è proposto ed esposto come ideologia marxista; e rapidamente inglobato nel proprio ineffabile sistema aperto. A guisa della pancia dei serpi, che ingozzano ogni cosa. Tali generi, prodotti, affermazioni, personaggi, individui, sono essi si il risultato di una situazione d'impasse - conseguente alla incerta e debolissima lotta, più volte ir.terrotta. poi tralasciata, e adesso addirittura rinnegata, della sinistra italiana: situazione istituzionalizzatasi nel tempo. Per citare ancora Marx (dall'Ideologia tedesca): « Nonostante le loro frasi che, secondo loro, scuotono il mondo, gli ideologi Giovanihegeliani sono i più grandi conservatori ». • A. SAscrrr in MARX, La concezione materialistica della storia, p. 69, nota 3 (Firenze, La Nuova Italia). • « La rivoluzione affretta una pratica sociale nuova i cui termini infliggono una smentita alle concezioni morali una volta dominanti» (M. VERRIT, L'ateismo moderno, p. 119). 40 - [Religione e marxismo) Hanno ragione i cattolici italiani, o almeno una parte di essi, in questo interessante momento (intendo: la schiera dei cattolici acuti e attenti, liberatisi o sulla via di liberarsi di parecchi vecchi pregiudizi); i quali si sono proposti alcuni fini, apertamente dichiarati, in una disposizione di ampia disponibilità culturale e in una programmazione tattica aperta al futuro. Se siamo esatti, ciò che vogliono e intendono è questo: dissociare il nesso fra programmi politici, economici e sociali (del marxismo) da una parte e la filosofia materialistica dall'altra. O ancora: il lavoro (l'impegno e la tensione) che compromette e coinvolge in questo momento le loro forze migliori è sulla « possibilità ideologica> di separare le due componenti dell'espressione <comunismo ateo,. A questo punto, e a questo punto di focalizzazione problematica, il desiderio (nuovo, o che è una novità) della <collaborazione> (che vuol poi intendersi come: affaticarsi intorno, adattarsi consapevolmente e con un certo fervore della speranza a discutere e verificare ecc.) ha sostituito, cosi pare, il proposito secolare della «conversione,. Questi cattolici hanno inteso che sul piano politico è possibile una collaborazione « strumentale , secondo prospettive nuove, che si sono coordinate intorno alla persona e alle parole di papa Giovanni; che è decaduta e si è fatta arcaica ed inutile la vecchia prospettiva controriformistica del ritorno; che è necessario (inevitabile) acquisire una piu ampia prospettiva «disarmata> - fra l'altro piu organizzata e sottile nell'àmbito della prassi e delle argomentazioni usate; e che c'è un'analogia (che dalla loro parte offre impreviste aperture, e dà una dimensione suggestionante alla prassi) fra il tentativo

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