ziale della cultura spirituale. Soltanto in questo senso, finiti i e tempi bui>, ridiventa possibile un e dialogo sugli alberi >; sulla natura umanizzata, non sullo Spirito. Il proletariato infine, per la sua posizione obbiettiva di ultima classe, di limite fra la società di classi e la società unificata, e per la lotta che conduce si guadagna il privilegio di non avere una ideologia, ma una scienza, sia pure embrionale, ma comunque superiore a qualsiasi spunto precedente; nella piena coscienza che si forma l'elemento qualificante è il livello di organizzazione politica (cioè la creazione di un partito e di una strategia rivoluzionaria): organizzazione che certo è apporto e sopravvivenza borghese, ma rivolta contro la borghesia e cosi anticipatrice di una società unificata e di una auto-organizzazione comunista. Dallo stesso punto di vista, la ricezione critica di determinati valori della cultura e del pensiero borghese - i meno ideologizzati, come ben si intende - può costituire un momento importante dell'educazione complessiva della nuova classe dominante nel periodo di transizione. E' infine evidente come questa accezione del marxismo come scienza, apporto esterno al proletariato, si contrapponga direttamente tanto allo spontaneismo empirico-riformista assunto come ideologia neutralmente unificante del proletariato (il e partito unico dei lavoratori > come blocco indiscriminato, di tipo laburista), quanto alla ipotesi del partito-prefigurazione della società futura, in cui si riaffaccia prepotente, vezzosa di sacri valori e dorati sogni morali, l'ideologia, la verace Weltanschauung dell'umanità redenta e disalienata. Augusto Illuminati - 33
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