giovane critica - n. 7 - feb.-mar. 1965

Classe, coscienza di classe e ideologia I n un famoso saggio sulla Coscienza di classe, del 1920, G. Lukàcs definisce la coscienza di classe come rapporto della classe alla totalità sociale, reazione razionale a una situazione tipica del processo di produzione, quindi non la somma o la media di quello che pensano e sentono uno per uno gli individui della classe presa in considerazione, ma quello che dovrebbero pensare se fossero perfettamente in grado di comprendere la situazione data. Ciò che in ultima analisi determina l'azione pratica complessiva della classe. La coscienza di classe da un lato supera il limite della comprensione e incomprensione individuale, dall'altro incontra il limite imposto dalla struttura economico-sociale dell'epoca e della posizione, cosi che ogni coscienza è contemporaneamente una incoscienza di classe, storicamente determinata, e la e falsa coscienza • non è qualcosa di arbitrario, ma l'espressione di una struttura economica obbiettiva (Histoire et conscience de classe, Paris, 1960, pp. 73-74). Per la borghesia, ad esempio, la « falsa coscienza> è imposta dall'opposizione contraddittoria della coscienza di classe (che dovrebbe comportare la consapevolezza della dissoluzione dei rapporti borghesi) e degli interessi di classe (la permanenza « eterna > della borghesia, la e fine della storia >); per il proletariato si riproduce la medesima opposizione, ma dialettica e non contraddittoria tra 28 - la coscienza (il processo rivoluzionarie complessivo, la mèta finale) e gli interessi (il momento sindacalerivendicativo, la coscienza puramente economica) (ib. pp. 85-86). Inoltre: il proletariato, dal momento che non può liberarsi come classe se non sopprimendo la società divisa in classi, coglie attraverso la sua coscienza di classe la autentica, svelata, demistificata essenza della società; per il proletariato l'ideologia non è una «bandiera», ma un'arma di lotta: nella coscienza di classe fine e mezzo coincidono (ib. p. 95). Mentre l'opportunismo, calcando l'accento sulle esigenze e rivendicazioni immediate della classe (la realizzazione immediata dell'essere socialmente dato della classe), « confonde lo stato di coscienza psicologica effettiva dei proletari, con la coscienza di classe del proletariato> (p. 99), il partito tende, con l'educazione e la lotta, ad avvicinare al massimo quella a questa. La coscienza di classe appare cosi non come un dato immediato, rilevabile, ma come la conseguenza di una situazione obbiettiva da un lato, uno scopo da raggiungere dall'altro; come osserva felicemente Lukàcs « la teoria obbiettiva della coscienza di classe è la teoria della sua possibilità obbiettiva > (p. 105). L'ambiguità del concetto di coscienza di classe in Lukàcs - ben spiegabile con Il generale carattere idealistico del suo pensiero - e del rapporto scienzaclasse si svela In due formulazioni differenziate. Nella

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