I retroscena di una collana Cari amici, mi chiedete uno scritto sulla collana cinematografica Dal soggetto al film, clie dirigo, presso l'editore Cappelli, ormai da una decina d'anni. E io me la prendo sUbito co11, Giuseppe Ferrara ( ormai, a for:a di discutere, con Ferrara stiamo diventando amic..issimi) il quale, nella sua rela::io11e sull'editoria cinematografica tenuta al convegno di Porrella di due anni fa ( quindi pubblicala sul n. 1-2 di Giovane critica) 'ambie11wva' il suo discorso sulle collane in questo modo: « nel periodo del boom del nostro cinema bastava e/te un. editore al:asse la mano con /'i11len:ione e/i pubblicare una ,ceneggiatura di un fifoi e s1ibi10 trovava modo di finan:iare il libra». Ebbene, poic/ré Ferrara con- ,iderava Cappelli un pioniere cli tali opera:ioni ( aggiungendo, tuttavia, elogi graditissimi per la nostra ini:iativa), debbo dire che /p cose. agli ini:i, non andarono proprio cosi. In quel periodo - ercr il 1953 - la pubblica:ione di ,ceneggiature non dava alc,m risultato economico ( ne seppero qualco,a la scomparsa Poligono e le edizioni di Bianco e Nero). Insomma, essa poteva ben considerarsi una operazione in perdita. Allora mi venne l'iclea di fare dei libri che raccog/ie55ero, oltre la sceneggiatura, tullo il materiale che poteva documentare le intenzioni degli autori e i pre• parativi, anche tecnici, per la reali::za::ione del film, come una rivelazione dei 'segreti' del cinematografo. Inoltre, tali libri, dovevano accompagnare l'uscita del film, trovando nella contemporaneità di tale uscita un altro incentivo commerciale. I libri, del re,10, avevano un duplice ,copo: fare una pubblicità pregiata alle opere del nostro cinema migliore ( evidentemente ho l'anima del pubblicitario se è vero - come è vero - che, fin dal '38 mi occupai di que,ti interventi diretti pre5So il pubblico, ,io appoggiando le « 11rime visioni » di film ritenuti particolarmente intere.ssanti; sia organi::ando cicli di « mattinate» di classici: un'at. tività pubblicitaria che continuo ancor oggi pres.so la commis.sione cinema del comune di Bologna, dopo ,-?ssere passato attraverso le e,perierue - egualmente pubblicitarie - dei circoli del cinema, delle mattinate popolari con referendum, ecc.); e fornire, in. pari tempo, una serie di documenJi utili ai critici e agli appassionati di cinema, intorno ai film italiani che, a mio parere, andavano epistola1--io difesi e propagandati. L'i<lea nacque in me arre/re per ba55e ragioni personali: arrotondare i miei introiti e affermare la mia personalità, conquistando una qualifica di direttore, al pari di Ari- .storco. che avevo sempre odiato come mio direttore di Cinema ruovo. Insomma, ero deciso a tutto: anche a sporcarmi .sartria11omente le mani con produttori e noleggiatori. Fu. /orse, perché intuiva queste basse ragioni che il mio editore ci mise pili di un anno ad accettare la mia proposta (il primo t:olume è del gennaio '55). Naturalmente, io gli aceeo promesso, non tanto un guadagno certo quanto un certo rientro delle spese. qualora i produttori si fossero impegnati all"acqui.sto - a prezzo di costo - di due o trecento copie dei volumi stessi. per gli omaggi. Ciò e/re avvenne, ma rron ,en:a ini:iale difficoltà e/a parte dei produttori ( i quali, del resto, inten;e11go110 in questo modo. talvolta ma non sempre ancor oggi e solo dopo e/re il film lo abbiamo scelto noi: quindi il loro 'fi,wn;;iamento' è tutto qui. almeno per quanto riguarda la mia collana, se non per alcune di quelle che. poi, l'hanno imitata). Simili volumi. del re.sto, nou hanno certo una grande tiratura, anche se accompagnano i nostri film persino all'estero ( in tutto il mondo, nell'edizione italiana; presso grossi editori francesi. tedeschi. spagnoli, nelle traduzioni). A questo proposito na,ce, dunque, il problema della scelta dei film. che ho .sempre fatto io. Ora. è vero, è t:erissimo. che ho commesso qualche errore di scelta. ,.,a. mi sia concesso di giu• stificarmi, chiarendo quello e/re è un limite indubbio delrini::iativa: cioè la necessità di scegliere i film. sulla carta, .spe3.so ancor prima della sceneggiatura, allo scopo di poter compilare poi slam. pare il volume in tempo utile. 111/atti il limite - ma anche la novità - di tali libri sia nel fallo e/re essi ,ono libri d'accompagnamento a scadenza lissa. Allora succede che, talvollo, le mie pro/e:ie non si avverino: cioè gli errori sono tutte pro/e:ie mancate, capaci di rivelare la mia pochez:a nel leggere le carte. In somma. sono un cattivo mago di Napoli. Cosi mi dico: La legge, ur, pregevole romanzo di Roger Vailland; un regi-$ta - allora - altrellanto pregevole come Ju/e, Da,sin, che Ira appena reali::ato Colui che deve morire: c/ue stranieri che giudicano una difficile situo:ione italiana. Cecilia Mangini, perché non lo facciamo? La Mangini è dello sles,o parere, ,i impegna o/tre ogni e/ire: fa un ollimo lavoro. Poi vediamo il film completo, quando il libro -1
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==