• Sigla di rabocij korrespondent (corrispondente operaio). Movimento di massa di collaborazione volontaria da parte degli operai ai giornali. 10 Lidija Nikolaevna Sejfullina (1889-1954), scrittrice sovietica. Ricordiamo il suo racconto Pravonarusciteli (I violatori della legge), sulla rieducazione dei bespriwrnye, e il romanzo Virineja, sulla lotta di classe nelle campagne sovietiche subito dopo la rivoluzione. li Osip Maksimovlc Brlk (1888-1945)fu uno degli organizzatori del gruppo del critici « formalisti » OPOJ aZ e del Le/ (Levyj front, Fronte di sinistra), Il gruppo e la rivista majakovsklanl. A Majakovsk.lJ fu legato da vincoli d'amicizia. 12 Sigla di Moskovskoe obedinenie predprijatij po pererabotke produktov selskochczjaistvennoj promysclennosti <Unione moscovita delle imprese per la lavorazione dei prodotti dell'industria agricola). Nel 1923-1925Majakovsk.lJ svolse un ricco lavoro reclamistico per alcune organizzazioni sovietiche dell'industria leggera e del commercio, tra cui il Mosselprom. Majakovsk.lJ di solito scriveva le parole dei manifesti e la parte grafica era affidata a Rodcenko, alla Stepanova, a Levln. perché diventino cose del giorno d'oggi. E naturalmente nell'enorme e rozza quantità di corrispondenza dei rabkory •, nonostante tutta la loro cattiva rifinitura letteraria, noi troviamo più cose nuove che non In opere letterarie come quelle della Sejfullina 10 • Il compagno Lunaciarskij nelle conversazioni di corridoio ha detto che il compagno Brik li ci ha messo su questo piano inclinato, ma non ci dà il minimo motivo d'ispirazione, e se io, Majakovskij, a volte scrivo delle cose più o meno riuscite, ciò avviene solo perché supero le remore tenaci dell'arte produttivistica. Compagni, le nostre tesi d'un'arte produttivistica non escludono affatto un lavoro d'ingegneria superiore, un ulteriore lavoro applicato derivante da tutte le sue scoperte. Ma hanno il diritto d'esistere soltanto quel lavoro, soltanto quelle scoperte che possono portare in futuro a conclusioni pratiche. S'intende da sé che tutto il lavoro mio o dei miei compagni per il Mosselprom 12 può parere tale da sminuire gli alti ingegni poetici dalla lunga capigliatura e dalla giacca di velluto. Per me invece, compagni, per la loro impostazione poetica, per la loro organizzazione del materiale verbale questi lavori sono la diretta conclusione di tutto il precedente lavoro d'ingegneria poetica. Compagni, soltanto incorrendo in questi errori, soltanto non rivolgendo l'attenzione ai problemi della forma, ai problemi della produzione il compagno LunaciarskiJ ha potuto tacere di tutto ciò, in vero scusandosi alla fine di non avere toccato un problema come quello del Lef. Il Lef naturalmente non è un gruppo e non è una banda: è il Lef. Al compagno Lunaciarskij ho già detto che il Lef vivo è meglio di Lev Tolstoj morto. Soltanto in queste circostanze, dicevo, si è potuto tacere del Lef. n Lef non è un gruppo, non è una corrente. Il Lef è la tendenza di sempre, la lotta di sempre delle forme condizionate, s'intende, dal mutamento di tutta la loro base economica, la lotta costante delle forme nuove con le forme che hanno fatto il loro tempo, con le forme che muoiono. Vlodimir Mojakovskij -7
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