giovane critica - n. 6 - dic.-gen. 1964-65

• l\lajakovsklj allude al quadro di Serov Pietro I 0907). 7 V. F. Pletnev, presidente del Proletkult, nel suo intervento aveva detto: « Anatolij Vasilevic [Lunac1arskij. N. d. T.J dice allo scrittore proletario: prendi i classici, impara da loro a scrivere. Ma 10 voglio ricordare Puschkin. Da chi Pusckin preferiva imparare la lingua? Dalle donne addette a preparare le ostie [cioè dalle semplici donne del popolo. N. d. T.J. Andava per le chiese, comperava il pane sacro e si metteva a chl&.cchierare con le donnette. E al nostro scrittore proletario non farebbe male (se egli legge le preziose opere classiche che possono suggerirgli come si deve scrivere, e lui scrive come esse sono scritte) andare spesso in questi stessi luoghi, tra il popolo semplice, e là ascoltare questa parlata meravigliosa, a noi ancora completamente sconosciuta». • Alla I conferenza degli scrittori proletari, 9 gennaio 1925, Majakovskij aveva detto: « Non basta che Tolstoj deve avere una quantità colossale di tempo per scrivere Guerra e pace, bisogna anche stabilire quante ore lavorative deve spendere un operaio per leggere Guerra e pace. Riflettere su questo problema è necessario». 6di Vladimlr Ilic il lavoro degli artisti è uguale a zero, anche se ho visto come essi, che mi sedevano accanto in molte sedute pubbliche nel corso delle quali Interveniva Lenin, facevano cigolare le loro matite. Ma se noi facciamo attenzione a dove troviamo Lenin come egli è, dobbiamo dire che lo ritroviamo nella fotografia fatta dal cinematografo: è il cinematografo cne ha colto tutti i movimenti di Vladimir Ilic, ed è il cinematografo che ci dà Vladimir Ilic vivo con tutti i suoi tratti caratteristici. Guardate invece il quadro di Brodskij dove Vladimir Ilic è in piedi sullo sfondo del Cremlino: Brodskij lascia accuratamente tutta quanta la siluetta fotografica e tutti i dettagli fotografici, aggiungendo soltanto lo sfondo: in un quadro lo sfondo è la Moscova, in un altro lo sfondo è il mare in tempesta preso da Serov •, e il massimo al quale sia giunto il pensiero inventivo dell'artista l'ho visto ieri nello studio « Dvigatel >: un ritratto di Vladimir Ilic ricopiato attraverso la carta carbone e soltanto voltato verso un'altra parte. Questo dimostra in modo chiaro e categorico che il tempo del disegno, il tempo del lavoro a matita là dove c'è la splendida figurazione fotografica appartiene a un remoto passato [ ... J. Lo stesso vale per la letteratura. Parlando della letteratura il compagno Lunaciarskij ha messo in rilievo lo sviluppo degli scrittori proletari e della cosiddetta letteratura di sinistra dei compagni di strada. Il compagno Lunaciarskij ha ricordato un'opera eminente: I tassi di Leonov, e i racconti della Sejfullina. Se al compagno Lunaciarskij fosse per caso capitata sotto gli occhi una cosa mia, egli forse l'avrebbe ricordata, ma non è in questi racconti, non è in questi poemi la vita della nostra prosa e della nostra poesia. Giustamente ha osservato il compagno Pletnev che non ai vecchi modelli classici bisogna accostarsi per ascoltare in essi ciò che cl è necessario per l'attualità, ma è ai bagni pubblici, al mercato, ecc. che bisogna andare 7 • Non soltanto per il suo contenuto, per I giri del suo discorso, ma anche per la sua stessa forma, per il modo d'affrontare il lavoro letterario l'opera di Tolstoj non dev'essere presa a modello. Nel corso d'una discussione ho già fatto osservare che per leggere adesso Guerra e pace un operalo deve impiegare plu di settanta ore lavorative•. Anche per quel che riguarda la forma, la scrittura di queste cose va mutata perché sia possibile leggerle,

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