l'apporto di note originali e la riproposta di pagine già edite {anche se lo pur utile, vasto « sistemazione » delle seconde hu portato l'autore a limitare non molto opportunamente l'ampiezza dei primi), Di Corlo è riuscito o comporre senza grave margine di lacune, quello che era nelle sue ambizioni « un ritratto critico.storico del regista ferrarese ». La necessità di un tole organico profilo dell'autore dc L'avventura, stimolato - afferma Di Carlo nella suo « Premessa » - clol « rendersi conto delle manchevolezze, delle lacune e soprattutto dolio estremo sommarietà e incompletezza delle ricerche biblio-filologiche contenute nelle monografie su Antonioni fino ad oggi apparse in Italia e all'estero », è certo un fatto incontestabile in un momento in cui l'opera del regista continua a calamitar~ interessi accesi e ad esigere di.saminc sempre più circostonz.iatc cd attente. Un libro come questo - di ampio e guarnitissima stTuttura - potrà costituire in tal senso uno fonte di riferimento e di consultazione preziosa. Non si dimentichi infatti che la pubblicistico italiano su Antonioni ha, salvo rare eccezioni, i suoi esempi migliori in scritti « d'occasione», sparsi su testi vari e non sempre rcperibilissimi. (Un assetto editorial.mcntc pili organico hanno invece certi contributi francesi; anche se vi è da OS· servare che, delle tre pubblicazioni monografiche dedicate negli ultimi tempi in Francia ad Antonioni, per le edizioni Univcrsitnires, Ser<loc e Seghers, nonostante taluni singoli pregi - le prime due soprattutto fruiscono dell'apporto di un Tbi.rard - nessuna è paragonabile per acume di studio ad alcuni contributi italiani pur motivati do stimoli piU immediati e circoscritti. E si vede quanto in verità sia sciocca la leggenda di un Antonioni tenacemente negletto dolln patria critica, che si le,•erebbe a cantore all'ora dell'uccello di Minerva ...) Dopo un saggio d'apertura in cui Di Carlo traccia in succinte linee un ritratto critico di Antonioni, nel testo attuale trovano posto altre due « sezioni » inedite: una serie di « contributi originali sull'autore• da parte di studiosi quali Amerio, Bootto, dello Volpe, Dorfles, Eco, Pignotti, Pirella, Scalia e la trascrizione, anch'essa inedita in larghissima parte, di un dibattito su L'eclisse tenutosi nel '63 all'Università di Milano e condotto da Enzo Paci. Segue una « ontologia della critica • in cui riappaiono alcuni fra gli apporti criticamente piu approfonditi offerti in Italia e all'estero su Antooioni e infine una piii che esauriente « bibliografia generale » - arricchjta da ompi stralci degli scritti ritenuti piu significativi - occupo da sola oltre un terzo del volume. {Nel quale l'autore ha inserito anche note pagine di Antonioni - il saggio su Camé, od esempio - e le sceneggiature di due cortometraggi del regista: Supersti:iotle e Tentato suicidio, quest'ultimo dallo zavattiniano Amore in città.) Se il contributo critico originale di Di Carlo mostra non solo i pregi di puntualità immediata ma anche gli inevitabili limiti di approfondimento di un e compendio» illustrativo (che do Di Carlo era lecito attendersi ben altrimenti succoso), uno spiccato interesse su• scito invece lo serie delle note originali di studiosi di diversa cultura. ollecitorc o raccogliere il giud.izio « iotcressoto » di uno psicologo o cl.i u.n sociologo o di uno studioso cli estetica, può condurre - quando la richiesta sia, come in questo caso, iu<lirizznta con con.sapevolczza - a risultati senza dubbio stimolanti per l'individuazione e l'approfondimento d.i alcune componenti del mondo dj un autore cincmatogra(ico. Senza poi contare che l'opera di Antonioni, la sua novità e complessità di eoncez.ione, si prestano egregiamente ad u.n discorso sfaccelleto e nutrito di echi e suggerimenti molteplici. In questo senso arricchiscono lo studio dell'opera del regista pagine come quel.le di Piero Amerio che in Antonioni: appunti per una psicolog-ia dell'irrelevant, esaminando il .« comportamento » delle fi. gure antonioniane alta luce di alcune moderne teorie psicologiche anglosassoni, giunge a non poche considerazfoni interessanti su degli aspetti originali e dibattuti dei film di Antonioni (I"« irresolutezza » dei personaggi, l'apparente ioconsislenza cli molivazione dcUe loro azioni, il carattere « non necessario» di queste ultime. ad esempio): o la lunga nota di Albcrlo Bontto su Le strutlure narrative in Antonioni dove Cra I1altro si esaminano la nuova funz.ione che nell'opera del regista hanno assunto gJi << elementi >• spazio-tempo e le novi1à espressive ad essa legate; o ie spesso acute osservnz.iooi che emergono dogli scritti di Eco (Antonioni irnpegnato) e di Pirella (Antonioni e la crisi ciel/a semanticità visiva). i sarebbe in,lece prcferila una sic• sura meno Limitata e sommaria di alcune idee deUavolpiane su An10. nioni, espresse in piU occasioni e qui riportate in uno scritto di cui non possono ritenersi adeguatamente sviluppati certi pur acutissimi suggerimenti. ~1a non è certo questo un rilievo da addebitare a Di Carlo. Fra i non inediti « rontributi della critica» trovano posto, accanto ai pi,i lontani saggi di Bolzoni, Cavallaro e Renzi (prezioso e piU volte ristampato il saggio di quest'ultimo) i piU recenti e cono,. sciutissimi apporti di Chiaretti (dalJe edizioni Cappelli) e Aristarco (da Cinema Nuovo), nonché il ritratto tracciato da Di Giammatteo ed ampliato per l'occasione da un 'analisi de L'ec/i.sse. Fra le « voci » straniere (scelte con particolare opportunità) appare di notevole inte,. resse, e non solo perché praticamente inedito, il saggio di M. Turovskajn tratto do lskusstvo Kino dove si avverte il tentativo - raro nella pubblicistica straniera sul nostro regista - di inquadrare con serietà l'esperienza di Antonioni nrll'àmhit.o culturalmente determi• nonte del dopoguerra itoliono. La « bibliogro(io generale• (estesa a 1200 voci) è un'iniziativa utilissima e occurotamentc composto. (Vi si rit.rovono, come si è già acccnooto, brani spes..<oassai ampi degli nrticoli di maggior rilievo.) Se è chiaro che, dato lo mole ormai considerevole raggiunta dallo - 71
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