giovane critica - n. 6 - dic.-gen. 1964-65

termine ua gioco pericolo o. Li guida ua bambino di 13 anni. Sah·atorc Piras. piccolo e poco sviluppato al punto che. q11ando sarà arre tato, scivolerà tra le sbarre dei cancelli di prigionia, troppo larghi per la sua tatura. Lui ,tc-,o. og2i. co,i racconta l"epi,odio: « Un giorno u ci,·o dalla ,cuoia e mi tro,·avo nella piazza centrale di Carbonia. Yeni,·a una jeep carica di carabinieri. Portavauo i soldi nella banca. Sono entrati nella banca. Sono salito sulla jeep. tocca,·o fin quando ho tirato Io sportellino e ho tro• Yalo una pistola e una scatola piena di pallottole. L'ho prc-a e ,ono scappato. L"ho nascosta in un rifugio antiaereo che c·era li ,·icino. un sottenaneo abbandonato. Poi ho girato dietro la banca e ho visto che hanno aperto un pacco e guardavano i soldi, le am-lire. li vedevano per la prima ,·olta. Parlavano che erano i primi soldi che veni, ano insieme. lo 0110 andato via e ho trovato due amici e ho detto. venite con me. Siamo andati nel rifugio e gli ho fatto ,·edere la pistola. Toccando toccando parte un colpo. Prendo la pistola, me la son messa qua alla cintura. Ave,·o ancora il grembiule nero da scuola. L'ho fatto in tre pezzi e ci siamo imbavagliati per non farci riconoscere. Ne-,uno dei miei amici voleva entrare perché c'era la serranda abba 0 ,ata quasi fino a terra. Allora io mi sono infilato sotto e Yado per la porta di fronte. Era mezzogiorno e quarantadue, c"era il direttore che chiudeva i conti e gli altri erano andati a pranzare. Allora io ho preso la maniglia per aprire. Dice: chi c'è? lo prendo la pistola e dico: mani in alto! Lui cercava di avanzare ma ha visto la pistola. tai là che sparo! S'è svenuto dallo spavento. Allora ,ono entrati gli ainici miei: la cassa era ancora aperta. Loro ne hanno preso un pacco eia cuno e io ne ho pre o un fascio cosi grande. iamo usciti indisturbati. Tirava vento e i soldi che a, evo in braccio qualcuno volava via. Siamo andati nel rifugio e abbiamo nascosto i soldi. Ci siamo smascherati e siamo usciti di là e siamo tornati alla banca. C'era tutta la giustizia. C'era gente per seminare, tanta cc n'era. Finito il bordello, ce ne siamo andati. Allora abbiamo cominciato a fare la battaglia dei soldi. Li dava64 - mo come dei gran signori. Non facevamo dei calcoli. Com• pra,·amo caramelle, andavamo nel ristorante a mangiare tutte belle cose. Andavamo nei cinema, cercavo anche le ragazzine, ma ero troppo piccolo. Il terzo giorno il piu grande è andato nel caHè Impero dove vendono belle torte, e ne prende una che costava 800 lire. Il mio amico fa per prendere i soldi dal taschino e ne esce fuori una intera erie, a fisarmonica. L'hanno trattenuto là, insospettiti, c hanno chiamato i carabi~ieri. Io e l'altro siamo scappati. Lui si chiamava Milis e l'hanno portato in caserma e gli hanno fatto il Sant'Antonio. Ha cantato. Ha detto chi c·era con lui e che avevo fatto tutto io. M'hanno cercato a casa da mia zia, ma io ero scappato. Il giorno appresso siamo andati in mezzo alla gente al cinema, e davano I vendicatori, un film corso. Milis, che sapeva che noi andavamo ogni giorno al cinema, è venuto li con due carabinieri, ci ha visti al buio e ha detto: sono qui, eccoli! Mi prendono per la giacca, sembravo un topo, e mi portano fuori. Vieni con me!, dice il brigadiere. E lasciami, dico io. Avevo una giacca grande, piu grande di me. Gli lascio la giacca nelle mani e scappo. Lui mi corre dietro. Ho saltato l'orticello del prete e il brigadiere mi seguiva. Io ho preso la pistola e gli ho sparato due colpi. L'ho preso e ho visto che si è messo le mani sul petto e cadeva. Io so' scappato ». Lo prenderanno due mesi dopo, condannandolo a trent'anni che gli saranno condonati per non aver compiuto il quattordicesimo anno di età. Ma a Carbonia nessuno si ricorda di lui, c'era altro da pensare in quel periodo di assoluta disorganizzazione, di violenze, di tumulti. Uno spettacolo sui generis era l'arrivo e la partenza dell'autobus: quando la gente, sempre il doppio, il triplo della effettiva capienza del mezzo, era completamente stipata, il controllore andava per le spicce per respingere quelli rimasti a terra: Ii staccava dal predellino facendo forza col piede sul petto, e la porta si chiudeva ... La lotta sindacale era appena agli albori, il lavoro rimaneva di tipo schiavista, ma c'era, e a nessuno veniva in testa di lamentarsi. Alcuni avevano l'aspirazione di

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