giovane critica - n. 6 - dic.-gen. 1964-65

Rivoluzione politica e avanguardia artistica 4- [Quello che segue è il pezzo centrale d'un intervento di Vladimir Majakovskij a una discussione che il 9 febbraio 1925 si tenne al Teatro sperimentale di Mosca. La relazione che fu al centro del dibattito s'intitolava Le prime pietre della nuova cultura ed apparteneva ad Anatolij Vasilevic Lunaciarskij, Commissario del popolo per l'istruzione. Per commentare veramente queste poche pagine se ne richiederebbero molte altre, perché in quel dibattito, dove apertamente si manifestarono posizioni diversissime all'interno della comune problematica socialista, confluivano esperienze complesse e sgorgavano linee nuove di lavoro artistico e culturale. Ma anche nella loro immediatezza le parole di Majakovskij, qui tradotte per la prima volta in italiano, sono chiare e attuali. Al di là di certe posizioni ormai datate, cioè legate con tendenze che appartengono a una precisa fase della dialettica artistica sovietica e europea, nell'intervento di Majakovskii piace non soltanto la responsabile libertà della sua polemica con Lunaciarskij (allora il punto di vista d'un ministro, d'un alto dirigente era ancora un punto di vista, non la verità rivelata!), ma anche e soprattutto la fiduciosa volontà di costruire un'arte socialista, un'arte moderna in un'ininterrotta ricerca formale, in un impegno reale e rischioso dell'artista. Per Majakovskii l'artista socialista non è chi dipinge funzionari sovietici con lo stesso spirito con cui prima si ritraevano dignitari zaristi, ma chi nel suo operare tiene conto, sia nella pittura sia nella letteratura, di tutte le trasformazioni globali in atto nel mondo: dalla rivoluzione della società alla rivoluzione delle forme, dalla rivoluzione della tecnologia alla rivoluzione dell'ideologia. La via che Majakovskii sceglieva era la via ditficile. Oggi amare e capire Majakovskij significa prima di tutto decanonizzare Majakovskij, vederlo cioè non solo nei suoi « prodotti finiti>, ma in tutto il processo che a quei prodotti ha portato. E si scoprirà forse che quei processi, quei problemi sono ancora i nostri, nella sostanza. v. 8, N. B. Si tenga presente che il testo riproduce un intervento parlato di Majakovskij e che esso non è stato rivisto e corretto dall'autore. J

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